Cittadinanzattiva da 23 anni promuove la Giornata nazionale della sicurezza nelle scuole, in collaborazione con il Dipartimento della Protezione Civile ed il Ministero dell’Istruzione. La giornata fa parte del Programma Impararesicuri nato nel 2003 e che si compone dell’Osservatorio civico sulla sicurezza delle scuole e del Premio delle Buone pratiche di sicurezza e salute a Scuola “Vito Scafidi”.
Il progetto “Vita da Generazione SPREK.O.” rappresenta l’evoluzione dell’iniziativa precedente (2023-2024), diventando un programma pluriennale strutturato di educazione, informazione e tutela dei consumatori.
In un’epoca segnata dalla transizione digitale e ambientale, cresce l’esigenza di fornire ai cittadini strumenti concreti per affrontare le sfide legate a consumi sostenibili ed economia circolare, alla difesa dalle frodi e alla trasformazione digitale, che costituiscono i tre concetti chiave di questa nuova edizione.
Contesto di riferimento
Da uno studio di giugno 20241 condotto dalla Commissione europea emerge una panoramica chiara degli elementi percepiti come principali per garantire una giusta transizione energetica:
Il progetto “Un ponte tra generazioni: la figura dell’EPE per la valorizzazione e la promozione del volontariato” parte dall’esigenza di fronteggiare la progressiva riduzione del numero di volontari che colpisce il Terzo settore. Un problema che mina la continuità operativa delle organizzazioni, rischiando di compromettere l'inclusione e il supporto alla base della missione di tante realtà.
UILDM Direzione Nazionale, in partneriato con Cittadinanzattiva, FISH Ets, Fondazione Serena, Ledha, le Sezioni UILDM di Genova, Monza, Venezia, cerca di rispondere a questo epocale cambiamento con un approccio innovativo, inclusivo e strutturato, coinvolgendo direttamente le persone con disabilità e quelle di terza età, valorizzandole come risorse attive e formative per i nuovi volontari.
La sepsi e lo shock settico rappresentano condizioni mediche estremamente gravi e potenzialmente letali che derivano da una risposta disregolata dell'organismo a un'infezione. In Italia, nonostante i progressi nelle cure intensive, la mortalità per sepsi rimane elevata, con tassi stimati tra il 25% e il 40% nei casi più gravi di shock settico.
Si parla di sepsi quando un'infezione (batterica, virale, fungina o parassitaria) si diffonde nel corpo e il sistema immunitario scatena una risposta infiammatoria. In alcuni casi, questa risposta diventa eccessiva e incontrollata, causando danni ai tessuti e agli organi del paziente anziché limitarsi a combattere l'infezione.
Lo shock settico è la forma più grave di sepsi, caratterizzata da profonde anomalie circolatorie, cellulari e metaboliche tali da aumentare significativamente la mortalità.
La vista è un bene prezioso e tutelarla è un diritto fondamentale di ogni persona. Le maculopatie – degenerazioni che colpiscono la parte centrale della retina, la macula – rappresentano oggi una delle principali cause di perdita della vista, soprattutto tra le persone anziane. In Italia, ogni anno si registrano circa 63.000 nuovi casi di maculopatia. Numeri destinati a crescere, anche in relazione all’aumento dell’aspettativa di vita e all’invecchiamento della popolazione.
Tuttavia, il percorso di cura per chi convive con questa patologia si presenta spesso come un vero e proprio percorso a ostacoli: diagnosi tardive, disuguaglianze tra territori, mancanza di programmi di screening, uso limitato delle tecnologie innovative, liste d’attesa interminabili e scarsa personalizzazione delle terapie. Una condizione che mina i diritti dei pazienti, ostacolando la possibilità di accedere tempestivamente a cure efficaci e di qualità.
Il Mercato Unico presenta una condizione di forte asimmetria nei rapporti tra consumatori e imprese. L’attuale contesto è caratterizzato infatti da una scarsa consapevolezza dei diritti dei consumatori, da una cultura del reclamo non ben radicata e diffusa e da una proliferazione di pratiche commerciali scorrette, sia on line che off line. I soggetti maggiormente colpiti da queste pratiche, in particolare on line, sono principalmente i giovani.
Il Mieloma Multiplo (MM), tumore che colpisce le plasmacellule del midollo osseo, rappresenta una sfida crescente per la salute pubblica a livello globale. I dati epidemiologici disponibili indicano che il MM costituisce circa il 10% di tutti i tumori ematologici maligni e rimane il secondo tumore ematologico più comune al mondo, dopo il linfoma. Tumore del midollo osseo tra i più diffusi, con più di 5.700 nuovi casi l'anno e in aumento, in Italia sono più di 34mila le persone viventi con diagnosi di MM. Il Mieloma Multiplo è più diffuso nei paesi sviluppati: dopo l’Australia, l'Europa occidentale registra l’incidenza più alta, seguita dal Nord America.
Una sfida di salute pubblica per il presente e il futuro
In Italia, ogni giorno, quattro bambini ricevono una diagnosi di diabete di tipo 1. Una condizione cronica che, se non riconosciuta in tempo, può esordire con una complicanza grave e potenzialmente letale: la chetoacidosi diabetica. Oltre 20.000 bambini nel nostro Paese convivono oggi con questa malattia e troppo spesso la diagnosi arriva in ritardo, proprio quando il rischio è più alto.
La chetoacidosi non solo mette in pericolo la vita, ma compromette anche il controllo metabolico, lo sviluppo cognitivo e l’aspettativa di vita dei più piccoli.
L'Health Technology Assessment (HTA) è un processo di valutazione che guida le decisioni in ambito sanitario, bilanciando equilibri economici e tenendo conto delle professionalità, dei modelli organizzativi, delle istanze etiche e sociali e delle prove di efficacia derivanti dalle evidenze scientifiche.
L’entrata in vigore da gennaio 2025 del Regolamento Europeo sull’HTA (2021/2282) ed il Programma Nazionale HTA 2023-2025 possono rappresentare un cambio di passo concreto per l’accesso all’innovazione tecnologica in sanità e, più in generale, per la qualità della capacità di programmazione.
In questo contesto le associazioni civiche e di pazienti sono chiamate ad avere un ruolo significativo nel percorso di attuazione del nuovo sistema HTA e, ad esempio, la costituzione della Rete dei portatori di interesse in AGENAS per ciò che riguarda i dispositivi medici è senza dubbio un segnale importante.
La gestione delle terapie è impegnativa per tutti i cittadini, in particolare per i pazienti fragili e affetti da una o più patologie croniche. Coinvolge anche i familiari, i caregiver, gli infermieri, i medici prescrittori ed i farmacisti.
La presenza di comorbilità, ovvero la concomitanza di più patologie, spesso comporta l’assunzione di molti farmaci. Questo aspetto diventa particolarmente critico da gestire, ostacolando la corretta assunzione delle terapie e l’efficacia dei trattamenti.
Un anziano su tre (il 28,5%) assume 10 o più farmaci diversi in corso d’anno e il 68% degli over 65 ha ricevuto prescrizioni per almeno 5 medicinali diversi. Il 44% tra le persone ottantanovenni in politerapia assume almeno 5 farmaci. L’ultimo Rapporto nazionale sull’uso dei farmaci in Italia 2023 dell’AIFA rileva dati preoccupanti sull’aderenza nel caso di pazienti diabetici (23,9%) e per quelli affetti da asma e BPCO (solo il 20% presenta una alta aderenza). Dati leggermente più confortanti si riscontrano per la gestione dei farmaci antipertensivi (53%), degli anticoagulanti (52%) e degli antiaggreganti (62%). Mentre un’alta aderenza si osserva nelle terapie per l’osteoporosi (80%).
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Il contesto
L’attività progettuale trova radicamento nel Green Deal europeo e nelle strategie di attuazione ad esso connesse - nel caso specifico la strategia Farm to fork, oltre che nell’Agenda 2030 dell’ONU (in linea generale nel goal 12 - consumo e produzione responsabili).
Nell’attuale contesto il sistema alimentare subisce, da un lato, gli impatti negativi derivanti dalle criticità legate al contingente modello di sviluppo - in particolare con riferimento ai cambiamenti climatici che ne derivano - e dall’altro determina, a sua volta, degli impatti significativi sulle dimensioni di sostenibilità.
La sfida del settore è quella di essere in grado di garantire la giusta alimentazione, in termini sia di qualità e nutrimento sia dal punto di vista della quantità, preservando l’ecosistema e le risorse naturali e promuovendo lo sviluppo delle comunità.
Cittadinanzattiva è da sempre impegnata sul tema della prevenzione, ed in particolare sulla prevenzione vaccinale e le politiche di immunizzazione. In linea con questo impegno promuove quest’anno l’iniziativa “Osservatorio VRS: accesso equo alla prevenzione”. Obiettivo dell’Osservatorio VRS è quello di analizzare quanto accaduto in Italia nella stagione precedente e monitorare quanto accadrà nei prossimi mesi (aprile-settembre 2025), sul tema della prevenzione VRS, in vista della prossima stagione 2025-2026. L’ Osservatorio VRS mira a rilevare in particolare le disuguaglianze che si sono create tra le diverse Regioni, raccogliere dati sui bisogni non soddisfatti di alcune fasce di popolazione, e individuare le criticità intervenute nelle strategie di immunizzazione, con l'obiettivo di giungere all’aggiornamento del calendario nazionale con inserimento di tutte le strategie ad oggi disponibili per contrastare la malattia da VRS.
La priorità è quella di garantire equità di accesso alle misure di prevenzione per tutti i target di popolazione interessati, indipendentemente dalla regione di residenza: neonati nel primo anno di vita, donne in gravidanza, adulti in età avanzata e/o con condizioni di comorbidità.
Active Citizenship Network, in collaborazione con RPP Group, sta lanciando un'iniziativa strategica volta a promuovere una maggiore attenzione verso le patologie respiratorie a livello europeo. L'iniziativa mira ad affrontare la persistente mancanza di attenzione da parte dei decisori politici nei confronti delle malattie respiratorie, nonostante il loro impatto significativo e crescente sulla salute pubblica, in particolare a seguito della pandemia COVID-19.
L'iniziativa prosegue sulla scia delle attività svolte da ACN nel 2023 nell'ambito del progetto europeo “Protecting the value of access to healthcare during and after the COVID-19 pandemic in Europe: focus on antivirals” e nel 2024 attraverso il progetto europeo “Empowering & mobilizing PAGs on COVID-19 prevention & treatments for vulnerable target groups”, che hanno gettato le basi attraverso il lavoro al livello politico, le campagne di sensibilizzazione e la collaborazione con i membri del Parlamento europeo.
In linea di continuità con il percorso realizzato nel 2024 con il progetto “I CARE” incentrato sulla prevenzione del carcinoma mammario ed anche alla luce dei risultati raggiunti, con questa seconda edizione del progetto “I CARE Virology Edition” Cittadinanzattiva intende proseguire il suo percorso al fianco delle donne detenute nella Casa Circondariale di Roma Rebibbia femminile affrontando le malattie infettive (HIV, Epatiti e MST), vera e propria emergenza dei luoghi di detenzione, anche alla luce dei bisogni di salute e di in-formazione sul tema emersi nel corso dei precedenti laboratori.
Anche questa seconda edizione intende sviluppare le attività di empowerment e capacity building delle donne e promuovere la corretta informazione sulle malattie infettive e sessualmente trasmissibili favorendo la partecipazione diretta delle donne detenute e il loro protagonismo nella diffusione delle misure di prevenzione e di gestione di queste malattie, intervenendo anche per contrastare lo stigma.
La prevenzione cardiovascolare a misura di donna!
Le malattie cardiovascolari rappresentano la prima causa di mortalità femminile, sia in Italia che a livello globale. Un rischio che aumenta significativamente dopo la menopausa, ma che spesso non riceve l’attenzione necessaria. Ancora troppe donne sottovalutano l’importanza della prevenzione e la conoscenza del proprio stato di salute.
Per questo, Cittadinanzattiva sta realizzando, in collaborazione con Federfarma, la seconda edizione di "Cuore in Farmacia", una campagna finalizzata a promuovere un nuovo approccio alle patologie cardiovascolari nell'ambito della medicina di genere e sottolineare l'importanza della prevenzione del rischio cardiovascolare al femminile.
Nel mese di marzo è stato avviato il progetto SCUDI “SCuola di Diritti umani”, promosso da Cittadinanzattiva e CILD, “il contenzioso strategico per la tutela dei diritti dei migranti”. Si tratta di un'iniziativa innovativa volta a rafforzare la protezione dei diritti umani delle persone migranti in Italia.
SCUDI è un progetto finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del Programma “Cittadini, uguaglianza, diritti e valori” (CERV), e mira a sviluppare capacità di contenzioso strategico come strumento chiave per l'implementazione della Carta dei Diritti Fondamentali dell'Unione Europea nel contesto nazionale italiano.
Finanziato dal programma UCPM (EU Civil Protection Mechanism), Empower-Citizens (Empowering Citizens by Considering their Feedback in Preparedness Plans) è un progetto biennale che si propone di fornire soluzioni efficaci per sostenere la resilienza delle comunità europee colpite da disastri ed emergenze.
In una fase storica caratterizzata da calamità sempre più frequenti e gravi, anche a causa dei cambiamenti climatici in atto, Empower-Citizens intende contribuire a ripensare il modo in cui gestiamo questi eventi e a favorire la collaborazione tra tutti gli attori che compongono la comunità.
Ora più che mai, coinvolgere i cittadini nelle azioni e nei piani di protezione civile è imprescindibile.
Premessa
Con il progetto A Scuola di Ben-essere si intende contribuire fattivamente all’individuazione di strumenti ed attività utili ed efficaci ad affrontare quei fenomeni di disagio psico-fisico e sociale che si stanno diffondendo in maniera esponenziale tra bambini/e e ragazzi/e tanto da rappresentare una vera e propria emergenza diffusa. In particolare, si approfondiranno alcuni di questi fenomeni come i disturbi del comportamento alimentare; l’ansia e l’insofferenza, l’isolamento sociale riconducibili allo stato di salute mentale e fisico dei giovanissimi. Il target principale di riferimento sono docenti e educatori da un lato, destinatari di informazioni, strumenti didattici e webinar utili al fine di cogliere i segnali di sofferenza e saperli fronteggiare/indirizzare correttamente; dall’altro lato si intendono raccogliere criticità e proposte su queste tematiche, sotto forma di raccomandazioni civiche da sottoporre alle istituzioni regionali e nazionali di riferimento.
I CARE prende a cuore la salute delle donne detenute nella Casa Circondariale di Roma Rebibbia Femminile e tutela il loro diritto a diagnosi tempestive del carcinoma mammario, la neoplasia più diagnosticata nelle donne. Il progetto realizza azioni di empowerment e capacity building per la diffusione delle pratiche di prevenzione, contribuisce all’emersione dei bisogni di salute delle donne attraverso una ricerca-azione e si impegna in un’azione di advocacy per l’istituzione di un documento di Raccomandazioni civiche che promuova e sancisca i diritti di salute delle donne detenute.
La 4° edizione di Chil'hafatto? è stata prorogata fino al 28 aprile 2025
Lo scenario delle aree interne nel nostro Paese fotografa un territorio esteso dal punto di vista geografico e alquanto frammentato in tema di erogazione e fruizione di servizi, in particolare quelli essenziali (salute, istruzione e mobilità).
Le aree interne si caratterizzano inoltre per uno spopolamento progressivo e per l’invecchiamento della popolazione residente nonchè per un aumento del livello delle disuguaglianze
Cittadinanzattiva, che attraverso iniziative concrete sul territorio sostiene da anni una strategia nazionale delle aree interne di ampio respiro in grado di garantire servizi essenziali imprescindibili per chi abita questi territori, dal 19 dicembre 2024 attiva una nuova edizione di “Chi l’ha fatto?” il premio per le buone pratiche realizzate nelle aree interne, che abbiano in qualche modo contribuito a migliorare la qualità della vita ai residenti di questi luoghi.
Contesto
La visione “One Health” si basa sul concetto ormai universalmente riconosciuto che la salute dell’essere umano è intimamente connessa a quella delle altre specie viventi e dell’ambiente in generale. Ogni cambiamento insito in una di queste variabili o nella loro relazione è destabilizzante e pericoloso per il tutto.
La pandemia da SARS-CoV-2, è una delle più grandi conferme dell’inscindibilità della nostra salute dal contesto in cui viviamo. Segna, purtroppo, anche la presa di coscienza che gli sconvolgimenti nell’”ecosistema Terra” a cui stiamo assistendo negli ultimi decenni non sono dovuti a eventi casuali, ma dipendono da attività umane, come l’utilizzo indiscriminato del suolo, l’invasione di aree naturali e la conseguente perdita di biodiversità, l’inquinamento ambientale e i cambiamenti climatici.
Fin dalla sua nascita nel 2003, IMPARARESICURI è nato come un programma articolato, basato su tre principali pilastri che si realizzano ogni anno: il monitoraggio civico degli edifici scolastici, la Giornata nazionale della sicurezza delle scuole, il Premio delle Buone Pratiche di Educazione alla Sicurezza e alla Salute a Scuola “Vito Scafidi”.
La Giornata della sicurezza nelle scuole, inventata e promossa da Cittadinanzattiva nel 2003, poi istituzionalizzata nel 2015 con la Legge de “La buona scuola”, è nata dal basso, interpretando le richieste delle scuole circa la necessità di affrontare il tema della sicurezza in una prospettiva di sviluppo della cultura della prevenzione, intesa come acquisizione di informazioni corrette ma anche esperienze pratiche di assunzione di comportamenti adeguati individuali e procedure collettive, Ogni anno, decliniamo tale macro-tema su vari argomenti ad esso collegato, come la salute, il benessere, il digitale, la sostenibilità, l’inclusione, fornendo strumenti e materiali didattici per i diversi target.
La Giornata è l’occasione per rendere visibili queste attività attraverso prove di evacuazione su vari rischi, incontri con esperti, approfondimento dei piani comunali di protezione civile ecc. La Giornata è dedicata a tutte le vittime della insicurezza della scuola per non dimenticarle e per rinnovare ancora di più l’impegno per scuole sicure, belle sostenibili e per fare in modo che tutta la popolazione scolastica conosca i diversi scenari di rischio e sia in grado, quando possibile, di prevenirli o di fronteggiarli con consapevolezza e adottando comportamenti “salvavita”.
Già da anni, l’Antimicrobico-resistenza (AMR) è considerata dall' OMS una delle più gravi minacce di salute pubblica, da affrontare con un approccio integrato One Health che coinvolge la salute umana, animale e ambientale per ridurre la resistenza antimicrobica.
L'antibiotico-resistenza è un aspetto cruciale del fenomeno più ampio della resistenza antimicrobica (AMR), che riguarda tutti i microrganismi come batteri, virus, funghi e parassiti che diventano resistenti ai farmaci “progettati” per eliminarli o controllarli.
I dati sono allarmanti: una recente ricerca condotta dal Global Research on Antimicrobial Resistance (GRAM) Project e pubblicata su The Lancet, stima che oltre 39 milioni di persone nel mondo potrebbero morire a causa di infezioni resistenti agli antibiotici entro il 2050. In Italia si registrano i livelli più elevati di resistenza riscontrata in Europa (200mila pazienti l’anno colpiti da batteri resistenti) con 11mila vittime. L’Italia è il Paese che consuma la quota maggiore di antibiotici in Europa, inferiore solo alla Francia. Inoltre, il consumo di questi farmaci nel 2023 è aumentato (del 6,4%) nel nostro Paese nel 2023 rispetto all’anno precedente (Rapporto Osmed 2024).
In altre parole, quando i batteri o altri patogeni diventano resistenti agli antimicrobici (che comprendono anche gli antibiotici), trattare infezioni comuni diventa più difficile, se non impossibile. Questa resistenza si sviluppa in tutti i microrganismi che, per loro stessa natura, si evolvono in modo tale da non rispondere più ai farmaci che sono stati “progettati” per eliminarli, rendendoli inefficaci.
Consulta la lista delle farmacie aderenti
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Contesto
È “Globesity” la parola coniata dall’Organizzazione Mondiale di Sanità per indicare quella che ormai appare a tutti gli effetti come un’epidemia di obesità. Il nuovo studio The Lancet, pubblicato a febbraio 2024 e realizzato in collaborazione con l’Organizzazione mondiale della sanità e altri centri di ricerca tra cui, in Italia, il CNR e l’ISS riporta infatti che l’obesità tra gli adulti è più che raddoppiata dal 1990 al 2022. L'obesità è un problema di primaria importanza per la salute individuale, collettiva e per la sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale (SSN).
Secondo i dati più crescenti del sistema di Sorveglianza PASSI (periodo 2020-2021), la prevalenza dell’obesità nella popolazione adulta italiana è dell’11,1% tra gli uomini e del 9,7% tra le donne, mentre la prevalenza è del 5,7% nella fascia di età 18-34 anni, del 9,4% nella fascia di età 35-49 anni, e del 14,1% nella fascia di età 50-69 anni. I dati evidenziano inoltre come la prevalenza dell’obesità sia maggiore nelle classi sociali meno abbienti e con un livello socioculturale più basso; essa è infatti più che raddoppiata nelle persone che riferiscono molte difficoltà economiche (17,9%) rispetto alle persone che non ne riferiscono nessuna (8,3%), complessivamente le persone obese in Italia risultano essere 4 milioni.