Presentata da Cittadinanzattiva una Indagine civica e un Piano di azione per migliorare
Solo la metà dei cittadini, in cura per una o più patologie, segue le terapie in modo costante ed appropriato. L’altra metà si divide fra chi, in maniera preponderante, le salta raramente (35,6%) e chi occasionalmente (11,5%). Un residuo 1,5% non le segue con alcuna costanza.
Il profilo dei pazienti “non aderenti” è rappresentato principalmente da persone fragili e anziane, con basso livello socio-culturale, spesso sole o comunque con scarso supporto familiare. A pesare sulla non aderenza contribuisce molto anche la comorbidità, ossia la presenza di due o più patologie.
Sono questi alcuni dei risultati che emergono dalla “Indagine civica sull’aderenza terapeutica: un piano d’azione comune”, presentata oggi da Cittadinanzattiva e che ha coinvolto target eterogenei, rappresentati da un totale di 547 fra pazienti e presidenti di associazioni di pazienti e da ben 2228 professionisti sanitari. Il target è così composto: 502 Pazienti, 45 Presidenti delle Associazioni di pazienti, 74 Medici di Medicina Generale, 165 Medici specialisti, 194 Infermieri, 1590 Farmacisti di comunità, 205 Farmacisti ospedalieri.

World AIDS Day, Cittadinanzattiva lancia il video messaggio e la guida "I CARE Virology Edition": un impegno concreto per la salute delle donne detenute
Cittadinanzattiva, nella Giornata mondiale di lotta all’AIDS, lancia sui social media il video messaggio e presenta la guida realizzati all’interno di "I CARE Virology Edition", seconda edizione del progetto dedicato alla tutela della salute femminile all'interno della Casa Circondariale di Roma Rebibbia. Il progetto ha l’obiettivo di porre l'attenzione sul tema delle malattie infettive e sessualmente trasmissibili – in particolare HIV, Epatiti e HPV – la cui diffusione rappresenta una criticità importante negli istituti penitenziari, favorendo la partecipazione diretta e attiva delle donne detenute e il loro protagonismo nella diffusione delle misure di prevenzione e di gestione di queste malattie.
Virus respiratorio sinciziale, i dati dell’Osservatorio: bene la copertura neonatale ma equità a rischio per anziani, fragili e donne in gravidanza. L'Osservatorio Chiede una Regia Nazionale Stabile
Nel documento a cura di Cittadinanzattiva la sintesi delle attività di analisi e le proposte per intervenire sulle criticità in cinque aree chiave per l’accesso alla prevenzione.
La nota più positiva riguarda la gestione della prevenzione nella prima infanzia tramite l'anticorpo monoclonale: l'Osservatorio ha rilevato un successo significativo con coperture che superano l'80% e un modello organizzativo che prevede la somministrazione nei punti nascita per i nati "in stagione" (tra ottobre 2025 e marzo 2026) e l'attivazione di centri vaccinali o dei pediatri di libera scelta per la coorte di recupero (i nati fuori dalla stagione di massima circolazione del VRS, tra aprile 2025 e settembre 2025). Per la stagione 2025-2026, si è registrata una partenza sincronizzata in tutte le Regioni, per questo target. Nonostante questi dati positivi, l'analisi ha fatto emergere cinque criticità strutturali che compromettono l'equità e la stabilità del sistema: governance nazionale insufficiente, disomogeneità territoriale, comunicazione pubblica carente, non adeguato finanziamento sulla prevenzione, lentezza nell’accesso all’innovazione.
Crescono le tariffe a carico delle famiglie, ma anche la raccolta differenziata. Puntare su una maggiore trasparenza dei costi e sulla tariffazione puntuale per migliorare risultati anche nella differenziata
Nel 2025, la spesa media nazionale per la gestione dei rifiuti urbani è pari a 340 euro all’anno, in aumento del 3,3% rispetto al 2024 (329 euro). Le tariffe crescono – in misura differente – in tutte le regioni, ad eccezione di Molise, Valle d’Aosta e Sardegna, e in ben 95 dei 110 capoluoghi di provincia.
In crescita ovunque anche la raccolta differenziata, che nel 2023 si attesta al 66,6% dei rifiuti prodotti (era il 65,2% nel 2022). Restano marcate le differenze territoriali, con il Nord dove la spesa media si attesta sui 290 euro l’anno e una raccolta differenziata che raggiunge il 73% dei rifiuti prodotti; segue il Centro dove le famiglie spendono in media 364 euro, mentre si differenzia il 62% dei rifiuti; sempre fanalino di coda il Sud con una spesa media di 385 euro l’anno e una raccolta differenziata ferma al 59%.
“I pronto soccorso hanno bisogno di personale motivato, sostenuto e adeguato a rispondere alle richieste dei cittadini che spesso vi accedono anche per le difficoltà legate a trovare alternative sul territorio. Per questo sosteniamo la richiesta, avanzata dalla Simeu, di riconoscere come usurante il lavoro dei professionisti sanitari che operano nell’emergenza urgenza, e di farlo attraverso gli emendamenti in discussione alla Legge di Bilancio”, dichiara Anna Lisa Mandorino, Segretaria generale di Cittadinanzattiva.
“Un appello che ci trova d’accordo come cittadini che hanno a cuore la salute psicofisica dei medici e degli infermieri che li accolgono nei pronto soccorso e che, riteniamo, possa rafforzare il rapporto di fiducia e collaborazione in un ambito così delicato come quello dell’emergenza-urgenza. Un riconoscimento, a nostro avviso, che favorirebbe non solo la permanenza di chi lavora in questo settore dell’assistenza sanitaria, caratterizzato al contrario da percentuali più elevate di dimissioni rispetto ad altri ambiti, ma anche una maggiore attrattività per i giovani professionisti che entrano nel mondo del lavoro sanitario. Non dimentichiamo infatti che nel 2024 il 74,9% dei posti messi a bando nelle scuole di specializzazione in Medicina d'emergenza-urgenza è rimasto deserto”.
In vista della Giornata nazionale della sicurezza nelle scuole che si celebra il 22 novembre, Cittadinanzattiva torna a chiedere che si passi ad un intervento strutturale ed ordinario per rendere le scuole più sicure e più vivibili e per questo chiede di prevedere, con la prossima Legge di Bilancio, risorse aggiuntive per realizzare nuovi interventi di messa in sicurezza delle scuole, nuove indagini diagnostiche di soffitti e solai, e per dotare finalmente di impianti di condizionamento tutte le 360mila aule scolastiche.
“In questa direzione vanno gli emendamenti presentati al Senato dal Movimento 5 stelle - che ringraziamo per aver sostenuto la nostra richiesta già avanzata a settembre nel corso della conferenza stampa tenutasi presso la Camera dei Deputati - che prevedono 645 milioni di euro aggiuntivi per ciascuno degli anni 2026, 2027 e 2028 finalizzati a: un incremento di 600 milioni di euro l’anno del Fondo Unico per l’edilizia scolastica; una dotazione pari a 10 mln di euro l’anno per l’istituzione di un Fondo per le emergenze legate all’edilizia scolastica (di cui 5 milioni per le indagini diagnostiche di soffitti e solai e 5 milioni per le verifiche di vulnerabilità sismica); ulteriori 5 milioni per ciascuno dei tre anni finalizzati alla climatizzazione delle aule. Queste risorse sarebbero importantissime per far fronte ad una situazione di insicurezza che denunciamo da anni delle nostre scuole”, dichiara Adriana Bizzarri, responsabile scuola di Cittadinanzattiva. Come segnalato nel XXIII Rapporto “Osservatorio civico sulla sicurezza a scuola”, presentato a settembre dall’organizzazione, sono 71 i crolli registrati tra settembre 2024 e settembre 2025, ancora in aumento rispetto al 2023/24 quando ne erano stati rilevati 69. Un dato che, legato a quello degli infortuni occorsi nel 2024 agli studenti e certificati dall’INAIL - 78.365, +7.463 rispetto all’anno precedente – mette in evidenza chiaramente quanto ancora ci sia da fare sul fronte della sicurezza dei nostri edifici scolastici. Le cause sono in gran parte da ravvisare nella vetustà degli edifici, visto che ben la metà di essi ha circa 60 anni e il 49% è stato costruito prima del 1976, antecedente quindi all’entrata in vigore della normativa antisismica. Rispetto proprio all’adeguamento sismico, delle 60.030 sedi scolastiche ben 27.744, pari al 46%, si trovano in zone ad elevata sismicità (zona 1 e 2). Nonostante questo, ben poche le scuole interessate da recenti interventi di adeguamento e miglioramento sismici: rispettivamente, appena il 4% e il 3,8%. Ancora molto elevato il numero degli edifici scolastici non in possesso dell’agibilità (23.218; 59%) né della prevenzione incendi (22.968; 58,36%); il collaudo statico è assente nel 42,09%, ma riguarda un numero considerevole di unità strutturali, cioè di corpi dei diversi edifici (32.808).
"La nostra attività è finalizzata solo alla costruzione di proposte da inserire in agenda. Non supportiamo nessun partito o candidato”
Cittadinanzattiva Campania, attraverso la sua Segreteria generale, intende chiarire la sua posizione rispetto alla pubblicazione nei giorni scorsi, da parte del comitato elettorale del candidato Roberto Fico, di un manifesto che riporta anche il logo di Cittadinanzattiva fra quelli dei sostenitori. La presenza del logo di Cittadinanzattiva all’interno del manifesto elettorale - relativo a un incontro previsto per domani 14 novembre a Napoli - è frutto di un errore non dipendente dall’Associazione e non rispecchia in alcun modo le modalità operative e le finalità di quest’ultima.
“Abbiamo già chiarito la questione con i diretti interessati, che hanno confermato l’errore - precisa Carminuccia Marcarelli, Segretaria regionale di Cittadinanzattiva Campania - e ovviamente richiesto la rimozione del logo dell’Associazione dal manifesto in tutti i contesti in cui è stato diffuso. Oltre a ciò, però, soprattutto nell’interesse dei cittadini e degli operatori dei servizi di comunicazione e informazione, vogliamo aggiungere che Cittadinanzattiva non supporta in alcun modo organizzazioni politiche di alcun tipo, piuttosto cerca di ingaggiare con loro un dialogo e una collaborazione finalizzate alla tutela dei diritti di tutte le cittadine e di tutti i cittadini. In tale senso ci pare utile anche rendere conto della nostra adesione, quella sì fortemente voluta, a “Agenda Giovani”, la piattaforma di organizzazioni che hanno voluto, nelle scorse settimane, incontrare il candidato Fico per sottoporgli temi e proposte da inserire nella sua agenda di lavoro.”
"Nessun confronto reale sui contenuti della legge nazionale sui caregiver che sarà presentata a breve in Consiglio dei Ministri”. A dirlo Carer e Cittadinanzattiva, a margine della riunione, tenutasi oggi, del Tavolo tecnico interministeriale, promosso nell’ottobre 2023 dalla Ministra Locatelli e dalla Vice Ministra Bellucci, e al quale partecipano anche organizzazioni civiche e di pazienti, tra cui Cittadinanzattiva.
“Il tavolo è stato costituito con l’intento di arrivare ad un provvedimento realmente condiviso da tutte le parti coinvolte ma ha tradito le promesse, nel metodo e conseguentemente nel merito. Nel metodo, perché il confronto sul documento preparatorio è stato fittizio e strumentale alla messa a punto di un testo di legge di matrice puramente governativa. Gli stessi verbali delle varie riunioni del Tavolo, più volte richiesti dalla nostra organizzazione e che avrebbero potuto testimoniare le diverse posizioni lì espresse, non sono mai stati messi a disposizione”, ha dichiarato Isabella Mori, responsabile tutela di Cittadinanzattiva, oggi presente al Tavolo interministeriale.
“Ci troviamo così oggi a dover semplicemente prendere atto di un provvedimento che anche nel merito non ci convince, perché non tiene conto delle richieste avanzate da 100 organizzazioni - fra Enti locali, associazioni, sindacati pensionati e confederali, ordini professionali - che hanno aderito al nostro Manifesto-Appello per una legge sui caregiver inclusiva ed equa, presentato nell’ottobre del 2024”, sottolineano Loredana Ligabue, segretaria di CARER.
Esami gratuiti e valutazione dei fattori di rischio cardiovascolare in oltre 230 farmacie di 6 regioni. Coinvolte più di 2000 cittadine fra 40 e 60 anni.
Sulla base di 30 parametri presi in considerazione, tra misurazioni, patologie pregresse e stili di vita, è emerso che il 90% delle donne presenta almeno un fattore di rischio cardiovascolare. Il 37,4% delle donne (quasi 4 su 10) presenta anomalie all’esame dell’elettrocardiogramma (ECG), soprattutto legate al ritmo cardiaco (50%) e alla conduzione intraventricolare (41,2%). Tra le 804 donne con anomalie ECG, il 23,6% è in sovrappeso e il 13,2% in condizione di obesità.
I dati che riguardano l’analisi del profilo lipidico (colesterolo totale, lipoproteine ad alta densità - HDL, lipoproteine a bassa densità - LDL, trigliceridi), invece, mostrano aspetti incoraggianti (HDL protettivo nell’86,9% dei casi e trigliceridi nella norma nel 76,1%), ma evidenziano criticità per l’LDL: solo il 44,7% delle donne ha valori inferiori a 100 mg/dl.
Al quadro rilevato si aggiungono fattori di rischio quali sedentarietà (57,2%), fumo (31,8%) e ipercolesterolemia pregressa (28,2%). Particolarmente allarmante il dato relativo alle donne già diagnosticate e in trattamento antipertensivo: quasi 3 su 10 (29,3%) mostrano valori pressori ancora alti, segnale di possibili problemi di aderenza terapeutica o di efficacia del trattamento.
Due buone notizie, frutto anche dell’azione civica, ma per garantire il diritto alla salute occorre maggiore sincronia e tempestività fra piani e risorse
“Si tratta di una doppia approvazione che ci sembra un segnale importante perché presume un collegamento sempre più diretto tra piani di politica pubblica, quale è il Piano nazionale cronicità, e le risorse che l’aggiornamento periodico e sistematico dei Livelli essenziali di assistenza contribuisce a garantire. Siamo soddisfatti anche perché in entrambi i casi l’impegno civico è stato decisivo: nel caso dei Lea, attraverso una costante azione di pressione esercitata negli anni per sbloccare quelli del 2017 - tramite l’approvazione del Decreto tariffe - con la prospettiva ora più concreta di un aggiornamento periodico e sistematico; nel caso del PNC con un ruolo diretto nell’ambito della Cabina di regia attiva presso il Ministero della Salute”. E’ quanto dichiara Anna Lisa Mandorino, Segretaria generale di Cittadinanzattiva in merito all'approvazione simultanea, avvenuta ieri in Conferenza Stato-Regioni, del decreto di aggiornamento dei Livelli essenziali di assistenza e del nuovo Piano nazionale della cronicità, seppur arrivato dopo nove anni dal precedente e che ci si augura venga recepito dalle Regioni nel più breve tempo possibile.
Manca ancora una legge nazionale e ora la bozza di Legge di Bilancio stanzia un fondo irrisorio.
L’art. 53 della Legge di Bilancio prevede l’istituzione di un fondo, pari a 1,15 milioni per il 2026 e 207 milioni dal 2027, per finanziare “iniziative legislative a sostegno del ruolo di cura e di assistenza del caregiver familiare”. Si tratta di risorse assai esigue che non possono far fronte ai bisogni di una platea di caregiver stimata in oltre 7 milioni che assistono quotidianamente oltre 4 milioni di persone disabili e non autosufficienti. Ma soprattutto si stanziano fondi in assenza di una legge nazionale più volte annunciata e che dovrebbe, prima di tutto, definire la platea dei beneficiari e le tutele previste. Anche il tavolo tecnico interministeriale, promosso nell’ottobre 2023 dalla Ministra Locatelli e dalla Vice Ministra Bellucci, e al quale partecipano anche organizzazioni civiche e di pazienti, si è arenato senza produrre formalmente alcun documento preparatorio per la stesura della proposta di legge.
“I caregiver - siano essi conviventi o non conviventi, siano essi a supporto di persone con disabilità o di persone anziane non autosufficienti - ogni giorno fanno fronte alle carenze strutturali del sistema pubblico, con una attività di sostegno e cura il cui valore economico è stimato tra il 2,5 e il 3% del PIL italiano”, dichiarano Loredana Ligabue, segretaria di CARER, e Isabella Mori, responsabile tutela di Cittadinanzattiva.
Obesità: due cittadini su tre abbastanza informati sulla patologia, ma più di uno su tre afferma di non aver intrapreso un percorso di cura. Presentati i dati finali della campagna “Obesità. Non ignorarla, affrontiamola insieme", promossa da Cittadinanzattiva in collaborazione con Federfarma.
“Bene il riconoscimento come malattia cronica, adesso equità e accessibilità delle cure e lotta allo stigma sociale.”
Il 74,1% dei cittadini si considera "abbastanza informato" (58,3%) o "molto informato" (15,8%) sul tema dell'obesità. Per il 66,6% di loro si tratta di una vera e propria malattia, per il 27,3% lo è solo in parte; il 6,2% non la ritiene tale. L'82,7% di chi la considera malattia ritiene sia importante affrontarla quanto altre patologie croniche. Il 46,7% pensa che in alcuni casi l'obesità sia più comune tra le persone in condizioni socio-economiche svantaggiate. L'obesità è percepita come fattore di rischio significativo per altre patologie, principalmente: malattie cardiovascolari (90,1%), malattie metaboliche - diabete (84%), malattie respiratorie (68,9%).
Consegnati i premi per la quarta edizione di “Chi l’ha fatto?”, il contest dedicato alle aree interne del Paese. Sul podio quattro esperienze provenienti da Provincia autonoma di Trento, Campania, Emilia Romagna, Sardegna.
Cittadinanzattiva lancia una rete delle buone pratiche nelle aree interne
Sono 66 i progetti provenienti da 36 aree interne che dal 2022 hanno partecipato alla iniziativa “Chi l’ha fatto?”, mettendo in evidenza quante esperienze propulsive provengano da queste aree del Paese che rappresentano 3.834 Comuni, ossia il 48,5% dei comuni e il 23% della popolazione nazionale.
Ad essere premiate per la quarta edizione, nel corso di un evento oggi a Roma, sono state tre iniziative: la prima, proveniente dalla Val di Sole nella Provincia autonoma di Trento, dove è stata realizzata l’app Salute+ che unisce salute, turismo e sostenibilità per promuovere fra la popolazione stili di vita sani; la seconda, che interessa 29 comuni dell’area interna del Cilento in Campania, prevede le cosiddette Botteghe di comunità, finalizzate alla presa in carico dei pazienti cronici attraverso servizi di telemedicina, ambulatori diffusi e integrati con le farmacie rurali; la terza, Habitat, proveniente dall’Alta Valmarecchia in Emilia Romagna, è un progetto aggregativo che prevede un Festival, spazi di coworking, cineforum. Menzionato anche lo “Sportello di facilitazione digitale per cittadini fragili”, promosso nella Barbagia sarda.
ASGI e Cittadinanzattiva: Inadeguato il capitolato di appalto dei CPR per la tutela della salute delle persone trattenute
Il Consiglio di Stato ieri ha annullato in parte il capitolato d’appalto dei Centri di Permanenza per il Rimpatrio (CPR) e ha imposto al Ministero dell’Interno di introdurre modifiche significative in materia di tutela della salute e di prevenzione del rischio suicidario all'interno di queste strutture.
Lo annunciano soddisfatte le associazioni ASGI (Associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione) e Cittadinanzattiva .
Grande preoccupazione per la proposta, avanzata pochi giorni fa dal Ministero della Salute, di mantenere l’attuale Piano di prevenzione vaccinale fino a dicembre 2026, prevendendo una proroga isorisorse. È quanto affermano oggi Cittadinanzattiva, insieme all’Associazione Pazienti BPCO e all’Associazione Respiriamo Insieme, in una lettera inviata al Ministro della Salute Orazio Schillaci, nella quale chiedono, al contrario, di “intervenire presto e in modo risolutivo” per aggiornare il Calendario Nazionale di Immunizzazione e garantire a tutti - neonati, donne in gravidanza, adulti fragili e anziani - l’accesso agli strumenti di prevenzione contro il VRS (Virus respiratorio sinciziale).
Si tratta di richieste che, sottolineano le organizzazioni, sembravano fino a pochi giorni fa legittimate anche dall’impegno assunto dallo stesso Ministro della Salute Schillaci, lo scorso 2 luglio durante un Question Time in Camera dei Deputati. Ora un improvviso e preoccupante passo indietro, proprio all’avvio della stagione vaccinale.
Cittadinanzattiva, insieme all’ Associazione Pazienti BPCO - impegnata per la tutela dei pazienti fragili adulti e anziani affetti da Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva - e all’Associazione Respiriamo Insieme – che opera prevalentemente nel campo delle malattie respiratorie pediatriche - sono da anni attente al tema della prevenzione vaccinale e recentemente, in particolare, al tema della prevenzione dal VRS. Tra le ultime iniziative, la promozione congiunta dell’Osservatorio VRS, a cui partecipano Regioni, Società Scientifiche, medici, pediatri e associazioni di pazienti. Di recente pubblicazione il secondo instant book a cura dell’Osservatorio VRS.
“I governanti ascoltino il grido di pace dei cittadini. Il Governo chieda il rilascio immediato degli attivisti”
Una grande mobilitazione che non può essere ignorata e che anzi va ascoltata e sostenuta. Per questo anche Cittadinanzattiva aderisce alle manifestazioni che domani avranno luogo nelle varie piazze italiane in occasione dello sciopero per Gaza.
“Si ricomincia. Dopo l’entrata in vigore del nuovo Decreto Tariffe che, a seguito di un iter lungo e tortuoso fatto di continui rimpalli di responsabilità tra Governo, Regioni e strutture sanitarie e grazie alla grande pressione delle organizzazioni civiche come la nostra, ha reso esigibili alcune prestazioni innovative per i cittadini, si rischia ora di rimettere tutto in discussione e di creare un vuoto normativo che non abbiamo la garanzia sia colmato entro un anno, come indicato dall’Autorità giudiziaria”. Così Cittadinanzattiva a seguito delle sentenze con le quali nei giorni scorsi il Tar Lazio ha annullato il nuovo tariffario per l’assistenza specialistica ambulatoriale e protesica, rilevando gravi carenze istruttorie, mancata rilevazione aggiornata dei costi e assenza di confronto con le parti sociali.
Dopo gli oltre 8700 interventi previsti per le scuole dal PNRR, ormai in dirittura di arrivo, e a fronte di un impegno civico importante che si è sostanziato anche in un incremento delle quote dell’8xmille destinate all’edilizia scolastica, arrivate nel 2024 a 59 milioni di euro (erano 20mln nell’anno precedente), Cittadinanzattiva chiede che si passi ad un intervento strutturale ed ordinario per rendere le scuole più sicure e più vivibili e per questo chiede di prevedere, con la prossima Legge di Bilancio, uno stanziamento di tre miliardi di euro in tre anni. Un fondo che servirebbe per realizzare nuovi interventi di messa in sicurezza delle scuole, nuove indagini diagnostiche di soffitti e solai, per realizzare altre palestre e mense e per dotare finalmente di impianti di condizionamento tutte le 360mila aule scolastiche.
La richiesta arriva oggi da Cittadinanzattiva, nel corso di una conferenza stampa alla Camera dei Deputati, per fare il punto sullo stato dell’edilizia scolastica nel suo complesso a partire dai dati ufficiali presenti nell’Anagrafe dell’Edilizia scolastica e dall’analisi contenuta nel suo XXIII Rapporto “Osservatorio civico sulla sicurezza a scuola”.
Cittadinanzattiva è lieta di invitarla a partecipare alla conferenza stampa “Scuole italiane: è tempo di sicurezza”, che si terrà giovedì 18 settembre presso la Sala stampa della Camera dei Deputati, Via della Missione 4, dalle ore 16.00 alle ore 17.00.
L’iniziativa, resa possibile grazie alla disponibilità del Movimento 5 Stelle, intende fare il punto sulla sicurezza strutturale delle scuole italiane, alla luce dei dati 2024/2025 presenti nell’Anagrafe nazionale dell’edilizia scolastica. L’aggiornamento degli stessi ad opera del Ministero dell'Istruzione e del Merito nello scorso agosto fa seguito alla istanza di accesso civico promossa da Cittadinanzattiva verso il Ministero e alla simultanea interrogazione parlamentare di cui è stato primo firmatario l’On. Antonio Caso del M5S. Entrambe le azioni sono state promosse negli ultimi giorni di luglio, proprio con l’obiettivo di ottenere la pubblicazione dei dati più recenti riguardanti la sicurezza degli edifici scolastici, nonché la riattivazione dell'Osservatorio Nazionale per l’Edilizia Scolastica, che non viene convocato da oltre due anni e mezzo.
Sicurezza delle scuole: al via oggi l’accesso civico promosso da Cittadinanzattiva e una interrogazione parlamentare a firma di alcuni deputati del M5S.
“Aggiornare l’Anagrafe dell’edilizia scolastica e riconvocare l’Osservatorio”.
A circa 50 giorni dall’avvio del nuovo anno scolastico e a fronte di 69 crolli che, fra settembre 2023 e settembre 2024, hanno interessato le nostre scuole, il Ministero dell’Istruzione e della Ricerca non ha ancora aggiornato i dati sulle condizioni di sicurezza e di vivibilità degli istituti scolastici del nostro Paese.
“Il riferimento, sin dal titolo del disegno di legge, all’espressione consenso informato è, a nostro parere, fuorviante e pericoloso perché sottintende un rischio connesso al fare educazione all’affettività e alla sessualità nelle scuole. Quando invece dati ufficiali, documenti nazionali ed internazionali e, soprattutto, la richiesta – esplosa con la pandemia - della gran parte degli studenti e delle studentesse, confermano la necessità, ormai improrogabile, di promuovere, sin dalla scuola dell’infanzia, una cultura all’affettività e alla sessualità secondo un approccio trasversale e olistico, attraverso percorsi calibrati e costruiti in base all’età e allo sviluppo dei bambini/e, dei ragazzi/e. Ed è alla scuola che spetta offrire strumenti di comprensione e libertà, creare le condizioni perché ciascuno possa formarsi un’opinione autonoma, fuori da ogni approccio ideologico. Ed è dovere delle istituzioni favorire questa imprescindibile funzione della scuola, soprattutto a tutela dei ragazzi e delle ragazze che vivono in contesti sociali e familiari a rischio”.
È questo in sintesi il parere che oggi Cittadinanzattiva ha offerto durante l’audizione in Commissione Cultura della Camera sul disegno di legge Valditara.
L’aumento del prezzo dei libri scolastici che, come evidenziato ieri dall’AIE (Associazione Italiana Editori), nel 2025 sarà di circa l’1,7% per le scuole medie e dell’1,8% per le superiori, peserà su un numero crescente di famiglie che già da tempo si ritrovano a fare i conti con un costo della vita sempre meno sostenibile e le cui difficoltà rischiano di compromettere il futuro dei più giovani, colpiti in modo più diffuso dalla povertà educativa.
Negli ultimi due anni le risorse messe a disposizione delle famiglie per l’acquisto dei testi per le scuole secondarie di primo e secondo grado ammontano a 133 milioni di euro, come indicato dai Decreti direttoriali del Ministero dell’Istruzione e del Merito n.425 del 30 marzo 2023 e n.309 del 16 febbraio 2024. Il Decreto n.58 del 19 marzo 2025 ne prevede 136 milioni per il prossimo anno scolastico, con un incremento quindi di 3 milioni di euro.
“Chiediamo anzitutto chiarezza sui fondi a disposizione, visto che il Ministero ha parlato di una cifra leggermente più alta rispetto a quella constatabile dalle tabelle contenute nei decreti. E soprattutto occorre un incremento ulteriore delle risorse ed una revisione del sistema generale di distribuzione delle stesse. Il bonus, infatti, resta riservato a fasce estremamente svantaggiate e ad un numero di studenti cosiddetti “meno abbienti” che, sempre da Decreto del Ministero, risulta pari a circa 477.000 a fronte di una platea di oltre 4 milioni di studenti”, dichiara Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale scuola di Cittadinanzattiva.
“Dopo anni di dibattito politico asfittico e a ben 6 anni dalla sentenza 242/2019 della Corte costituzionale, si arriva, con una improvvisa accelerazione del percorso parlamentare, ad un testo base prodotto dalla maggioranza che, considerati anche i tempi molto stretti previsti per l'approdo in Aula, rischia di polarizzare ulteriormente il dibattito e renderlo ancora una volta improduttivo”. Ad affermarlo Cittadinanzattiva in riferimento al ddl sul fine vita, approvato ieri sera nelle Commissioni riunite Giustizia e Affari sociali del Senato, e che si prevede approderà in Aula il prossimo 17 luglio.
“Dal punto di vista del merito - continua Cittadinanzattiva - è particolarmente allarmante la previsione di uno Stato che esercita il potere di decidere sulla volontà dei cittadini, attraverso la nomina diretta di un Comitato nazionale di valutazione, e si tira indietro invece sulla responsabilità di dare concretezza a quella volontà, estromettendo il SSN dalla procedura di suicidio assistito”. Il testo di legge infatti prevede che “il personale in servizio, le strumentazioni e i farmaci, di cui dispone a qualsiasi titolo il Sistema Sanitario Nazionale non possono essere impiegati al fine della agevolazione del proposito di fine vita» - e prevede un suo ruolo esclusivamente nell’erogazione delle cure palliative.
Anna Lisa Mandorino e Anna Rita Cosso confermate rispettivamente come Segretaria generale e Presidente nazionale.
Anna Lisa Mandorino è stata riconfermata come Segretaria generale di Cittadinanzattiva, durante i lavori dell’VIII Congresso nazionale dell’associazione tenutosi a Roma nelle giornate di ieri e oggi.
Laureata in Lettere classiche, Anna Lisa Mandorino incontra Cittadinanzattiva nel 1997: inizialmente si è occupata di relazioni esterne, accompagnando fino alla approvazione la proposta di riforma dell’articolo 118 u.c. della Costituzione. Successivamente, come vice Segretaria generale, ha coordinato azioni di promozione dell’attivismo civico e della partecipazione - negli ambiti della salute, dei servizi di pubblica utilità, dei diritti umani, dell’educazione. Nell’ultimo quadriennio ha già ricoperto il ruolo di Segretaria generale di Cittadinanzattiva.
Il Patto per un Nuovo Welfare sulla Non Autosufficienza esprime profonda preoccupazione per la distanza tra le indicazioni contenute nella riforma dell’assistenza agli anziani, introdotta nel 2023, e quanto è stato realizzato sino ad ora. L’invecchiamento demografico e i ritardi da colmare, d’altra parte, richiedono un’accelerazione. Bisogna rilanciare la riforma: l’unica strada possibile è un impegno comune di tutti i soggetti istituzionali, politici e sociali del Paese.
“La non autosufficienza coinvolge 10 milioni di persone in Italia, tra gli anziani toccati, i familiari che li assistono e gli operatori professionali coinvolti. Il sistema delle risposte pubbliche è da tempo sotto tensione, stretto tra le proprie criticità e la vertiginosa espansione della popolazione anziana.”
È questo l’appello lanciato dal Patto per un Nuovo Welfare sulla Non Autosufficienza, un network di oltre 60 organizzazioni, la comunità italiana della non autosufficienza.
La riforma è stata introdotta nel 2023 con la Legge 33, con tre grandi obiettivi: I) Semplificazione. Snellimento del sistema pubblico così da facilitare la vita a famiglie e anziani, superando l’attuale frammentazione delle misure. II) Innovazione. Introduzione di nuovi modelli d’intervento, capaci di rispondere alle specifiche caratteristiche degli anziani e delle famiglie di oggi; III) Ampliamento delle risposte. Incremento dell’offerta di servizi alla persona, domiciliari e residenziali, ora insufficiente.
“La Legge 33/2023 si basa sugli insegnamenti e le esperienze provenienti da quanto avvenuto finora nel nostro Paese, frutto anche delle principali indicazioni del dibattito tecnico-politico. Una simile impostazione spiega il diffuso sostegno assicurato alla Legge 33/2023 dagli addetti ai lavori. Alla costruzione della riforma hanno contribuito le principali forze politiche e sociali fornendo ognuna il proprio contributo ad una causa di interesse collettivo”, prosegue l’appello.