“A pochi giorni dal referendum dell’8 e 9 giugno, chiediamo ai cittadini di fare la propria parte, affermando l’importanza del diritto di voto ed indicando la direzione verso la quale auspicano che vada il nostro Paese, perché, come afferma uno storico slogan di Cittadinanzattiva, “fare i cittadini è il modo migliore di esserlo”. Crediamo che la partecipazione al voto possa essere una risposta importante rispetto ai tentativi di svilimento dello strumento referendario, alla scarsa informazione da parte dei mass media e agli inviti all'astensione, anche da parte di alte cariche dello Stato”, è quanto dichiara Laura Liberto, coordinatrice nazionale Giustizia per i diritti di Cittadinanzattiva, organizzazione che aderisce sin dal primo momento al comitato promotore del referendum sulla cittadinanza.
“Nel corso della campagna referendaria abbiamo dato vita ad una straordinaria mobilitazione dei nostri territori, con oltre 60 iniziative pubbliche dal Nord al Sud del Paese, alle quali se ne aggiungeranno altre nei prossimi giorni. Una mobilitazione che riafferma il nostro impegno di anni sul tema della cittadinanza, della piena inclusione delle persone con background migratorio, promosso con la campagna Obiettivo cittadinanza assieme al movimento degli Italiani senza cittadinanza e attraverso la nostra attività di tutela a supporto di centinaia di persone alla prese con il farraginoso e lunghissimo iter di accesso allo status di cittadino”.
A questo link l’elenco in aggiornamento delle iniziative promosse o co-promosse dalle sedi locali di Cittadinanzattiva sul territorio e le relative foto.
Cittadini attenti alla dieta sostenibile ed attivi contro lo spreco alimentare. Chiedono etichette più chiare ed informazioni pubblicitarie maggiormente verificabili.
Presentata oggi una Indagine di Cittadinanzattiva e Università Cattolica del Sacro Cuore.
“Fondamentale accrescere la motivazione e l’informazione per avere cittadini protagonisti nell’affermazione di una alimentazione sostenibile”.
Più di un cittadino su due afferma di seguire un’alimentazione sostenibile, che intende principalmente come attenta alla salute e all’ambiente, mentre fatica a ricondurre ad essa anche gli aspetti etici e sociali. Tuttavia quasi l’80% non conosce la corretta ripartizione calorica di una dieta bilanciata e il 10% non intende cambiare abitudini alimentari, anche se dannose.
In tema di spreco alimentare, la maggior parte si dichiara preoccupato per le implicazioni ambientali e sociali: il 50% presta attenzione alla riduzione degli scarti in ambito domestico, percentuale che sale al 56% tra i cittadini attivi (sulla base della conoscenza e partecipazione alle attività di Cittadinanzattiva, sono stati definiti tre cluster: cittadini attivi, mediamente coinvolti e disingaggiati). I comportamenti quotidiani adottati contro lo spreco riguardano in misura maggiore l’attenzione alle scadenze (63%) e l’acquisto calibrato (49%). Tuttavia, anche tra i soggetti più sensibili permane una bassa conoscenza su soluzioni emergenti, come gli alimenti “upcycled” - creati recuperando ingredienti o sottoprodotti considerati scarti e trasformandoli in nuovi alimenti di alta qualità - noti solo al 18% del campione (30% nel caso dei cittadini attivi).
VIII Indagine di Cittadinanzattiva sulle mense scolastiche: circa 85 euro il costo medio al mese per le famiglie. Si paga di più in Emilia Romagna, meno in Sardegna. Servono fondi ulteriori per contrastare la povertà alimentare
85 e 86 euro al mese: è quanto una famiglia ha speso in media nell’anno scolastico in corso per la mensa di un figlio iscritto rispettivamente alla scuola dell’infanzia e alla primaria. Si tratta di 4,25 e 4,30 euro a pasto. La regione mediamente più costosa è l’Emilia Romagna con 108€ mensili (lo scorso anno era la Basilicata) mentre quella più economica è, come nell’anno scolastico precedente, la Sardegna con 61€ nell’infanzia e 64€ per la primaria.
Anche quest’anno si registra un incremento delle tariffe seppur poco rilevante (circa l’1%), con importanti variazioni però a livello regionale: la Sicilia registra un’importante crescita del costo a carico delle famiglie sia nella scuola dell’infanzia (+13% circa) che in quella primaria (oltre l’8%), mentre per la Basilicata si segnala una riduzione significativa di circa il 6% sia nell’infanzia che nella primaria.
Virus respiratorio sinciziale, per i neonati nel 2024-2025 immunizzazione completa solo in 4 Regioni, quasi dimenticati gli anziani, gli adulti fragili e la vaccinazione materno-fetale. Necessario l’inserimento nel calendario vaccinale di tutti gli strumenti di prevenzione dal VRS per i vari target di popolazione, l’individuazione di modelli organizzativi omogenei ed efficienti sul territorio e il potenziamento della comunicazione ai cittadini: il documento pubblicato oggi da CIttadinanzattiva.
A oltre un anno dalla pubblicazione delle Circolare Ministeriale che indicava gli strumenti disponibili nella stagione 2024-2025 per la vaccinazione contro il virus respiratorio sinciziale (VRS), sono solo 4 le Regioni in cui si è raggiunta una completa immunizzazione per la popolazione dei neonati: Piemonte, Lombardia, Veneto e Sicilia. Copertura parziale (per i nati da Aprile, Luglio e Agosto, a seconda delle disposizioni regionali) in Valle D’Aosta, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Liguria, Toscana, Lazio, Campania, Puglia e Calabria. Accesso alla vaccinazione ancora più ridotto (per i nati da novembre a marzo) nelle Marche, in Umbria, Abruzzo, Molise, Basilicata e Sardegna. Indietro anche la protezione del neonato attraverso la vaccinazione della donna in gravidanza: l’offerta è stata prevista solo in Sicilia e Molise. Per le altre categorie a rischio, adulti fragili e anziani, nella stagione 2024-25 non è stata attivata alcuna offerta estesa di prevenzione: solo alcuni sporadici casi isolati, come a Genova (disponibili 500 dosi a febbraio 2024 tramite una micro-campagna per gli over-60) o a Siracusa (da ottobre 2024 a febbraio 2025, affiancando ai tradizionali vaccini anche quello contro il Virus Respiratorio Sinciziale).
Nel mondo, il VRS causa ogni anno circa 3,5 milioni di ricoveri e 100.000 decessi fra i bambini sotto i 5 anni. In Italia si stima che oltre 80.000 bambini nel primo anno di vita vengano visitati per cause legate all’infezione da VRS: per circa 15.000 di loro è necessaria l’ospedalizzazione e, per circa 3000, la terapia intensiva. Tra gli over 60, il virus è responsabile di circa 290.000 infezioni respiratorie acute, 26.000 ricoveri e 1.800 decessi.
Sono queste alcune delle informazioni contenute nell’ “Osservatorio VRS - Accesso equo alla prevenzione” pubblicato oggi da Cittadinanzattiva e disponibile sul sito web dell’associazione. Il documento sintetizza il lavoro di un tavolo tecnico composto da esperti e professionisti (società scientifiche, associazioni di pazienti e Dipartimenti di Prevenzione Regionali) e fotografa quanto accaduto in Italia nella stagione 2024-2025, in tema di accesso alla vaccinazione contro il virus respiratorio sinciziale: criticità e buone prassi adottate, obiettivi raggiunti e da raggiungere, per valutare l’equità nell’accesso agli strumenti di prevenzione del VRS – anticorpi monoclonali o vaccini – per tutte le categorie a rischio (neonati, donne in gravidanza, adulti fragili e anziani). Il documento dedica anche un focus particolare all’analisi delle differenze tra Regioni, con riferimento ai diversi modelli organizzativi, all’individuazione delle criticità e alla valorizzazione delle esperienze più virtuose.
In materia di rette, le residenze per anziani non autosufficienti si trovano schiacciate fra l’indecisione della politica e le rivendicazioni dei cittadini. A denunciarlo è il Patto
per un Nuovo Welfare sulla Non Autosufficienza, che raggruppa 60 organizzazioni tra terzo settore, associazionismo, società scientifiche e rappresentanze sindacali. In assenza di un quadro legislativo coerente, infatti, crescono i ricorsi di familiari di anziani presso i tribunali. Le scelte compiute dalla magistratura assumono così un ruolo di sostituzione della politica sempre maggiore. La confusione è figlia principalmente di tre elementi.
- La normativa prevede che i costi delle RSA (Residenze Sanitarie Assistenziali) a titolarità pubblica siano divisi a metà tra il Servizio Sanitario e gli utenti (o i familiari); oggi questi ultimi pagano mediamente 1500/2000 Euro al mese. Le indicazioni legislative, però, sono poco chiare e incomplete e non vengono applicate uniformemente.
- Alcune recenti sentenze di tribunali indicano che le RSA debbano essere totalmente gratuite, senza alcun contributo degli utenti (o dei familiari).
- Altre recenti sentenze affermano l’esatto contrario, cioè che gli utenti (o i familiari) debbano contribuire ai costi nella misura indicata dalla normativa e secondo il loro reddito.
È da tempo che la normativa dovrebbe essere rivista ma il legislatore non vi ha messo mano. E così gli spazi lasciati vuoti dalla politica vengono riempiti dalle sentenze della magistratura. Nelle ultime settimane, il Parlamento è tornato ad occuparsi del tema al fine di fare chiarezza. La discussione avviata presso la Commissione Affari Sociali del Senato, tuttavia, non ha purtroppo prodotto alcun esito. Risultato: saranno ancora i ricorsi dei familiari e le sentenze della Magistratura a decidere.
Venendo all’ipotesi di abolire le rette per le sole persone affette da Alzheimer, notevoli sarebbero le iniquità prodotte. Da una parte, tra la popolazione di anziani non autosufficienti pure portatori di gravi patologie, con le persone affette da Alzheimer (40% dei residenti nelle strutture) esentate e gli altri no. Dall’altra, una gratuità totale delle rette sarebbe iniqua con riferimento a coloro che hanno disponibilità economiche tali da potersele permettere.
Inoltre, quello che, in linea teorica, pare un intervento a favore Alzheimer, nei fatti si rivela essere il contrario. La possibilità di sentenze che azzerino le rette, infatti, produce disincentivi per le strutture a prendere in carico l’utenza Alzheimer per non essere esposte ai ricorsi e ai conseguenti deficit di bilancio: paradossalmente provocherebbe una diminuzione di posti effettivi e quindi un aumento delle liste di attesa.
Buone pratiche a scuola, il XIX Premio “Vito Scafidi” di Cittadinanzattiva alle scuole di Roma, Cingoli, Arezzo e Castagneto Carducci. Un premio anche per le foto da Avellino, Palestrina e Piombino.
Presentate le Raccomandazioni sull’insegnamento dell’educazione civica: “Non più ospiti ma padroni di casa della Repubblica”
Cittadinanzattiva ha consegnato oggi a Roma il Premio Vito Scafidi, giunto alla sua diciannovesima edizione, alle delegazioni di quattro scuole per altrettanti progetti su sicurezza, cittadinanza attiva, salute globale, sostenibilità. I progetti sono stati selezionati da una giuria tra i 94 pervenuti da istituti scolastici di 12 regioni italiane.
“È un segnale importante quello che 400 studenti e studentesse di scuole superiori di Mazara del Vallo hanno lanciato scendendo oggi in piazza per manifestare per il diritto alla salute. La loro azione di rivendicazione dal titolo “Mazara si cura” nasce a seguito della vicenda degli oltre 3300 referti istologici consegnati in ritardo ai pazienti della Asp di Trapani”, afferma Cittadinanzattiva Sicilia che oggi ha anche partecipato, con suoi delegati, ad un sit-in sotto l’Assessorato regionale alla sanità per chiedere interventi urgenti per garantire il diritto alla salute nella regione.
“Una rivendicazione importante che nasce dal basso, da giovani cittadini che, in occasione della Giornata mondiale della salute, esprimono un messaggio di attivismo e di partecipazione civica per la tutela del diritto alla salute”, commenta Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale scuola di Cittadinanzattiva che lancia un appello ai dirigenti scolastici degli istituti frequentati dagli studenti oggi scesi in piazza.
“Segnare l’assenza nella giornata odierna significa imputare questi ragazzi e queste ragazze per eccesso di cittadinanza. Rivolgiamo dunque il nostro appello ai dirigenti delle scuole coinvolte, perché cancellino l’assenza. Sono gesti che non vanno puniti ma premiati, perché la loro voce è a difesa di un bene primario, costituzionalmente garantito”, conclude Bizzarri.
“Quanto sta succedendo in merito all’emendamento cosiddetto anti ballottaggio è allarmante per la tenuta della nostra democrazia”. A dirlo Cittadinanzattiva in riferimento all’emendamento al decreto elezioni, proposto dalla maggioranza, che prevede che, nei Comuni con più di 15 mila abitanti, sia eletto già al primo turno il candidato sindaco che ha avuto il 40% dei voti.
“Innanzitutto si procede a modificare il principio di rappresentatività senza alcun dibattito parlamentare, e anziché favorire la partecipazione dei cittadini al voto si rischia di mortificarla. Non da meno, ed è l’aspetto che più ci preoccupa, il rischio concreto è quello di danneggiare i referendum dell’8/9 giugno perché, nei comuni dove il ballottaggio non sarebbe previsto, sarà meno probabile che i cittadini tornino a votare unicamente per i quesiti referendari. Non vogliamo credere che sia stato fatto per questo motivo: sarebbe un grave attacco allo strumento del referendum e nella fattispecie ai quesiti del prossimo giugno - in particolare a quello sulla cittadinanza - che il Comitato promotore di cui facciamo parte ha più volte chiesto di indire nel giorno della prima tornata. Per questo chiediamo l’immediato ritiro dell’emendamento”.
“Con l’emendamento appena approvato si rischia di guardare il dito e non la luna”, dichiara Anna Lisa Mandorino, segretaria generale di Cittadinanzattiva. “L’argine che si tenta di mettere risulta sia inadeguato a risolvere una materia tanto complessa, che ambiguo nel modo in cui è stato costruito. Non risolve le incertezze sui casi in cui le prestazioni sanitarie e quelle socio-assistenziali risultino non separabili, e non risulta chiaro se preveda per i cittadini uno svantaggio o un vantaggio in termini di massima copertura possibile per le spese da parte dello Stato. Sulla questione si è aperto un ampio dibattito pubblico che rischia però di non produrre alcun passo in avanti rispetto ad una materia che meriterebbe una vera riforma come previsto dalla legge 33 del 2023 sull’assistenza agli anziani non autosufficienti, rimasta lettera morta”.
A dirlo Cittadinanzattiva in merito all’emendamento n.13.0.400 a firma Cantù approvato nei giorni scorsi dalla 10° Commissione del Senato, nell’ambito della discussione del ddl 1241 recante «Misure di garanzia per l’erogazione delle prestazioni sanitarie e altre disposizioni in materia sanitaria». L’emendamento modifica l’art.30 della L.27/12/1983, n.730, prevedendo che "Sono a carico del fondo sanitario nazionale esclusivamente gli oneri delle attività di rilievo sanitario anche se connesse con quelle socio-assistenziali".
500€ la spesa media a famiglia nel 2024, in aumento rispetto al 2023. Cresce anche la dispersione idrica. Più di un italiano su 4 ancora non si fida dell’acqua di rubinetto.
I nuovi dati del XX Rapporto di Cittadinanzattiva sul servizio idrico integrato.
Cresce ancora la bolletta per l’acqua: è di 500€ infatti la spesa media sostenuta dalle famiglie italiane nel 2024, rispetto ai 481€ (+4%) del 2023. Confrontando il dato con il 2019, il costo a livello nazionale è aumentato di ben il 23%.
La regione in cui si rileva la spesa media più bassa è il Molise (€ 234) dato invariato rispetto all'anno precedente. Al contrario, la regione con la spesa più elevata risulta essere la Toscana (€ 748) dove rispetto al 2023 si registra un aumento medio del 2,3%. L'incremento più consistente interessa l'Emilia Romagna (+8,8%) e l'Abruzzo (+8,5%).
Frosinone resta in testa alla classifica delle province più care con una spesa media annuale di 917€ (+5,7%) mentre Milano conquista anche nel 2024 la palma di capoluogo più economico con 185€. Fra i capoluoghi di provincia, aumenti a due cifre percentuali per Salerno (+16,1%), Novara e Verbania (+12,9%), Rovigo (+11,1%). A Latina si registra un decremento di ben il 37%.
Offrire un contributo civico nella sfida contro la resistenza antimicrobica, e favorire la partecipazione delle organizzazioni civiche e di pazienti alle strategie per fronteggiare quella che l’Organizzazione mondiale della sanità ha riconosciuto come una delle principali emergenze sanitarie globali. È questo l’obiettivo del Manifesto “Antimicrobico-resistenza: insieme ai pazienti per conoscerla e contrastarla”, presentato oggi da Cittadinanzattiva a Roma, nel corso di un evento alla presenza del Sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato. Il Manifesto è disponibile qui.
Secondo l’ECDC (Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie) si contano da 33.000 a 35.000 decessi annui in Europa, di cui circa un terzo solo in Italia (8000-11000 decessi annui), per infezioni attribuibili all’AMR. Il costo annuale della resistenza antimicrobica nei paesi dell'UE e dello Spazio economico europeo (SEE) è di quasi 11,7 miliardi di euro; in Italia, secondo le stime più recenti, l’AMR impatta per 2,4 miliardi di costo annuo, con 2,7 milioni di posti letto occupati a causa di infezioni da batteri resistenti.
Il Manifesto indica proposte di intervento da parte delle Istituzioni nonché azioni ed iniziative specifiche attraverso le quali le associazioni civiche e di pazienti possono impegnarsi concretamente nel contrasto all'AMR.
“Dai principi alle persone: il futuro della non autosufficienza”: questo è il titolo di una serie di eventi sulla Riforma per la non autosufficienza in diverse Regioni del Paese. La campagna è promossa dal Patto per un Nuovo Welfare sulla Non Autosufficienza, una rete che raccoglie per la prima volta la gran parte delle organizzazioni della società civile coinvolte nell’assistenza e nella tutela degli anziani non autosufficienti.
Si parte a Milano il 13 marzo, poi Firenze il 20. Ad aprile in Emilia-Romagna. Si proseguirà a maggio in Piemonte, nelle Marche, in Sardegna e in Puglia. La conclusione sarà un evento nazionale a Roma nel mese di giugno. Tutti gli appuntamenti aggiornati saranno pubblicati sul nostro sito www.pattononautosufficienza.it, sulle pagine social Facebook e Linkedin. Obiettivo principale della campagna territoriale è mettere a fuoco e condividere le priorità concrete incentrate sulla vita delle persone attivando ascolto e conoscenza attraverso un confronto pubblico sui contenuti e sulle opportunità della riforma, a partire dai bisogni degli anziani non autosufficienti e delle loro famiglie. Inoltre l’iniziativa prevede il coinvolgimento e si apre al confronto Regione per Regione con le specifiche situazioni territoriali e le eventuali proposte da portare sul tavolo nazionale.
Farmacie, presentato il VII Rapporto annuale: cresce il ruolo come presidi sanitari multifunzionali, anche in contrasto alla desertificazione sanitaria.
Focus sull’utilizzo degli equivalenti: discrepanza tra Nord e Sud e tra fasce di età.
Rinnovato il Protocollo Cittadinanzattiva-Federfarma
Aumenta il numero delle farmacie coinvolte nella sperimentazione della Farmacia dei Servizi: nei primi tre anni di rilevazioni, il dato oscillava intorno al 60%, negli ultimi due anni supera il 70%. In costante ascesa anche l’adesione delle farmacie ad iniziative di screening per tumore al colon-retto: si passa dal 18% del 2018 al 78,8% del 2024. Tra i servizi offerti, è la telemedicina l’area di maggior crescita: se nel 2018 erano il 10% quelle che offrivano il telemonitoraggio della pressione arteriosa, nel 2024 si supera il 70%. Analogamente la telecardiologia passa dal 28% al 76,5%. Cresce la diffusione del servizio CUP, dal 63% del 2018 al 79,1% del 2024. Non si consolida purtroppo il dato sull’impegno delle farmacie in tema di aderenza alle terapie: bassa la partecipazione dei farmacisti ai programmi di supporto (28,3%), con il 51,9% di loro che segnala ostacoli burocratici. Altra area che meriterebbe di essere rafforzata è quella relativa ai servizi di supporto all’Assistenza Domiciliare Integrata, con valori rispetto agli altri servizi offerti in farmacia sempre molto bassi (nel 2018: 7%, nel 2024: 6,5%).
Caregiver: domani la ministra Locatelli in audizione sulla proposta di legge. Cittadinanzattiva e CARER: “Che sia davvero il momento della svolta. Si tenga conto delle richieste avanzate durante i lavori del Tavolo tecnico e contenute nel nostro Manifesto-Appello”
“Siamo sempre più vicini alla presentazione di una proposta di legge per il riconoscimento del ruolo del caregiver. Sarebbe’ un traguardo importantissimo, e ci auguriamo che si tenga conto di tutte le richieste avanzate dalle organizzazioni che hanno partecipato al Tavolo tecnico - istituito su iniziativa del Ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli e del Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Marina Calderone - e che si arrivi ad una legge inclusiva e di equità sociale come richiesto nel Manifesto-appello che abbiamo presentato ad ottobre”, ad affermarlo Cittadinanzattiva e CARER (Associazione Caregiver Familiari) in vista dell’audizione della Ministra Alessandra Locatelli, in programma domani presso la Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati.
Il Manifesto, sottoscritto da oltre 100 soggetti tra associazioni, nazionali e locali, organizzazioni sindacali e ordini professionali e 16 amministrazioni locali e firmato anche da migliaia di cittadini sulla piattaforma Change.org, richiama i criteri, riportati da Cittadinanzattiva all’interno dei lavori del Tavolo tecnico, che sarebbero qualificanti per una legge nazionale davvero innovativa.
“La fine della vita appartiene a ogni essere umano tanto quanto la vita, porta con sé i medesimi diritti alla dignità e alla autodeterminazione e in più aggiunge l’urgenza dell’ascolto delle volontà degli ultimi istanti”, commenta Francesca Moccia, vice segretaria generale di Cittadinanzattiva, in merito alla legge approvata ieri dal Consiglio regionale della Toscana sul cosiddetto suicidio assistito. “Per questo pensiamo che si tratti di una legge doverosa, che recepisce le indicazioni della Corte Costituzionale stabilendo procedure e tempi per l'assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito ai sensi e per effetto delle sentenze 242/2019 e 135/2024”.
“Auspichiamo che la legge approvata dalla Toscana vada avanti nel suo percorso, che non ci sia alcun ricorso da parte del governo, che avrebbe dovuto da tempo approvare una norma nazionale, e che faccia da apripista per analoghe disposizioni in altre regioni”. Le sentenze della Corte costituzionale hanno indicato chiaramente le persone che possono accedere ai trattamenti per il suicidio assistito: parliamo di persone affette da malattia irreversibile, che questa patologia sia fonte di intollerabili sofferenze, che il paziente sia capace di prendere decisioni libere e consapevoli e infine che lo stesso sia dipendente da un trattamento di sostegno vitale.
“È una scelta di civiltà – continua Filippo La Marca, segretario regionale di Cittadinanzattiva Toscana - che fa onore alla nostra Regione e che dà una risposta concreta alle richieste dei cittadini che si trovano nelle condizioni di sofferenza e di impossibilità di fatto a continuare a vivere”.
Dare piena attuazione alla legge istitutiva dell’educazione civica a scuola e rafforzare, nell’ambito della stessa, la formazione e l’informazione di studenti, docenti e famiglie sull’uso corretto dei social media. È questo il senso della interrogazione parlamentare promossa da Cittadinanzattiva e depositata, in occasione del Safer Internet Day, dall’onorevole Gilda Sportiello del M5S.
In particolare nell’interrogazione, rivolta al Ministro dell’Istruzione e del Merito, si chiede che si intervenga nella premessa della legge n.92/2019, che istituisce l’educazione civica come materia di insegnamento, affinché sia inserita l’educazione all'uso corretto dei social network al fine di prevenire disagi psico-fisici nei ragazzi; e che si dia piena attuazione alla legge provvedendo all’emanazione del decreto per l’istituzione della Consulta dei diritti e dei doveri del bambino e dell'adolescente digitale e alla pubblicazione dell'Albo delle buone pratiche di educazione civica, dove sono raccolte le buone pratiche adottate dalle istituzioni scolastiche nonché accordi e protocolli sottoscritti per l'attuazione delle tematiche relative all'educazione civica e alla cittadinanza digitale, al fine di condividere e diffondere soluzioni organizzative ed esperienze di eccellenza.
“Ringraziamo l’onorevole Gilda Sportiello per l’attenzione riservata a questo tema e per essersi fatta promotrice di questa importante interrogazione. La stessa va nel solco dell’impegno che come Cittadinanzattiva abbiamo da tempo messo in campo per tutelare la salute psicofisica dei più giovani, partendo dal contesto fondamentale della scuola”, dichiara Anna Lisa Mandorino, segretaria generale di Cittadinanzattiva.
"Continueremo nel nostro impegno per una riforma che non smembri l’Italia e per una che dia voce a centinaia di migliaia di italiani senza cittadinanza”. Ad affermarlo Cittadinanzattiva in merito alle decisioni della Consulta che ieri ha dichiarato inammissibile il referendum per l’abrogazione della riforma sulla autonomia differenziata e ammissibili altri cinque, tra cui quello sulla riforma per la cittadinanza.
Sul canale YOUTUBE il videospot #laprevenzioneliberatutte, realizzato con la partecipazione delle donne detenute nel carcere di Roma-Rebibbia
Nove diritti per promuovere e garantire la salute delle donne detenute all’interno degli istituti penitenziari, in particolare in riferimento alla prevenzione oncologica. A indicarli le “Raccomandazioni civiche per il diritto alla salute e alla prevenzione oncologica delle donne detenute”, presentate oggi da Cittadinanzattiva nel corso di una iniziativa tenutasi all’interno del carcere femminile di Roma Rebibbia. Le Raccomandazioni scaturiscono da un percorso di ascolto dei bisogni di salute delle donne, condotto da Cittadinanzattiva con il progetto I Care, che ha visto il coinvolgimento della ASL RM 2, del Garante regionale del Lazio e comunale dei diritti delle persone private della libertà personale e di diverse associazioni impegnate nella tutela di chi vive all’interno dei penitenziari. Su di esse sono chiamati ad esprimersi i vertici dell’Amministrazione penitenziaria e le istituzioni sanitarie - DAP, Ministero della Salute e rispettive articolazioni regionali - al fine di condividere un impegno congiunto per garantire il diritto alla salute ed alla prevenzione oncologica negli istituti penitenziari femminili.
Al centro del progetto: promozione e valorizzazione delle filiere sostenibili, incentivazione al consumo responsabile e alla lotta agli sprechi.
Aumentare la consapevolezza dei consumatori relativamente ai temi dell’alimentazione sostenibile, dell’importanza delle filiere sostenibili e circolari, della corretta informazione, della sicurezza alimentare e della lotta agli sprechi. Fare leva sul cambiamento prima individuale e poi collettivo per contribuire alla promozione di modelli di produzione e consumo socialmente, economicamente e ambientalmente sostenibili: questi gli obiettivi della seconda edizione di “Nutrizione sostenibile e lotta agli sprechi”, il progetto di Cittadinanzattiva lanciato oggi in un evento dedicato nel contesto della fiera “MARCA 2025” a Bologna.
La seconda edizione del progetto prevede, sulla falsariga dell’esperienza pilota realizzata in Puglia, una consultazione civica nazionale (alla quale è possibile partecipare da oggi attraverso l’apposito link) per definire in un report pubblico il punto di vista dei consumatori riguardo le principali criticità, difficoltà e gap informativi sul tema.
A seguire, saranno predisposte attività di formazione dedicate ai referenti nazionali delle associazioni. Il terzo passo è il lancio di una campagna informativa online incentrata sulla promozione del concetto di nutrizione sostenibile, della valorizzazione delle filiere sostenibili e sul favorire il consumo responsabile e la lotta agli sprechi.
Le Associazioni dei Consumatori non possono più tollerare la situazione di grave disagio che i pendolari stanno affrontando a causa dei continui ritardi e cancellazione dei treni. Dopo un fine settimana da incubo, anche oggi si registrano disservizi e ritardi che stanno mettendo a dura prova la pazienza e la comprensione dei viaggiatori.
"È inaccettabile che le persone siano costrette a subire quotidianamente disagi di tale portata", dichiarano le Associazioni dei Consumatori (Adiconsum, Adoc, Adusbef, Assoutenti, Cittadinanzattiva, Codici, Confconsumatori, Federconsumatori, Lega dei Consumatori, Movimento Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino, Udicon, Unc). "I ritardi non sono più eventi eccezionali, ma una costante che sta compromettendo la qualità della vita di milioni di pendolari. La rete ferroviaria e la programmazione dei treni sono sotto stress e i risultati si vedono".
“Chiediamo con forza un incontro urgente con l’Amministratore Delegato e il Direttore Generale del Gruppo FS Italiane, Stefano Antonio Donnarumma, un incontro che da quando è stato nominato non si è mai concretizzato. Chiediamo inoltre un confronto immediato con il Governo, affinché si intervenga con urgenza per risolvere questa grave situazione”.
“È necessario, inoltre, un intervento immediato da parte di RFI per creare una struttura dedicata alla gestione delle emergenze ferroviarie. È indispensabile che l'azienda sia in grado di reagire tempestivamente a qualsiasi tipo di disservizio, sia esso causato da guasti tecnici, errori umani o da imprevisti legati ai lavori di ammodernamento. L'attuale organizzazione di RFI non sembra più adeguata a far fronte a una situazione che si è ormai cronicizzata. La capacità di rispondere rapidamente e efficacemente a queste situazioni è fondamentale per minimizzare i disagi dei pendolari e ripristinare al più presto un servizio regolare”.
"Nonostante i rimborsi sui biglietti, che spesso arrivano con grande ritardo, i danni subiti dai pendolari sono ben più ampi, come lo stress, la perdita di una visita medica programmata, un esame universitario e il tempo perso – continuano le Associazioni. È necessario un cambio di passo radicale perché i consumatori hanno diritto a un trasporto pubblico affidabile, sicuro e puntuale. Il diritto alla mobilità dei cittadini viene sistematicamente calpestato, e questo non può più essere tollerato”.
E' partita oggi la nuova campagna di tutela di Cittadinanzattiva "StopAttese", promossa dall'organizzazione per informare su uno dei temi più sentiti dai cittadini nella sanità: le liste di attesa.
La campagna, disponibile sui canali social e sul sito all'indirizzo a questo indirizzo, permette alle persone di conoscere quali siano i diritti in materia di attese e come agire in caso di liste chiuse o tempi troppo lunghi, sia attraverso un aggiornamento puntuale sulla legislazione in vigore e moduli utili da poter utilizzare per tutelarsi.
Diagnosi lente, difformità territoriali e lo spettro della rinuncia alle cure: il mondo difficile dei malati cronici e rari nel XXII Rapporto sulle politiche della cronicità “Diritti Sospesi”
Diritti sospesi per chi soffre di una patologia cronica e rara e per i suoi familiari: dall’indagine annuale emergono criticità a 360 gradi, a partire dalla diagnosi che in più di un caso su quattro si riceve dopo oltre i 10 anni. Oltre alle tempistiche necessarie per dare un nome alla patologia, pazienti e caregiver devono affrontare anche le difficoltà che derivano dalle difformità territoriali nell’erogazione delle prestazioni sanitarie: ad esempio, 4 intervistati su 5 affermano che il supporto psicologico non è garantito ovunque allo stesso modo; in percentuale simile, si riscontrano disuguaglianze che riguardano la presenza sia di percorsi specifici che di centri specializzati o di una rete di presidi dedicati. Fra le criticità particolarmente avvertite, anche quella dei costi: quasi due su tre li sostengono per le visite specialistiche private, uno su due per gli esami diagnostici o per acquistare farmaci necessari che il SSN non rimborsa. Emerge così, fortemente legato ai costi, anche il fenomeno della rinuncia alle cure, segnalato dal 30% degli intervistati: per 1 su 10 di loro l’abbandono per questi motivi avviene di frequente.
Cittadinanzattiva presenta a Roma il XXII Rapporto nazionale sulle politiche della cronicità. L'evento si svolgerà a Roma il prossimo 12 dicembre, dalle ore 10.00 alle 13.30, presso la Roma Eventi Trevi - Sala Alighieri, piazza della Pilotta 4. In questa edizione l’analisi del percorso di cura dei pazienti cronici e rari e le difficoltà segnalate da organizzazioni, cittadini e pazienti sul fronte dell’accesso ai servizi e alle prestazioni.
Il Rapporto nazionale sulle politiche della cronicità, giunto alla sua XXII edizione nasce e persegue l’obiettivo di raccogliere dati e proposte da presentare ai decisori pubblici per influenzare le agende politiche rispetto ai servizi di salute offerti dal Servizio Sanitario Nazionale. Inoltre il Rapporto rappresenta il punto di osservazione delle associazioni aderenti al CNAMC, dei pazienti cronici e rari e dei familiari e caregiver.
Interverrà Marcello Gemmato, Sottosegretario al Ministero della Salute.
Costituire una comunità energetica nel comune di Alessandria, in particolare destinata alle fasce più deboli della popolazione e a famiglie in emergenza abitativa. La proposta viene da un gruppo di cittadini che, in collaborazione con il Comune di Alessandria e l’ATC (Agenzia Territoriale per la Casa, ossia l’ente di riferimento per l’assegnazione degli alloggi di edilizia sociale), hanno partecipato al percorso Energie di comunità, promosso da Cittadinanzattiva e conclusosi con l’assegnazione di un riconoscimento per le migliori proposte elaborate dal basso sul tema della sostenibilità energetica.
A ricevere il premio, nell’ambito di un evento organizzato giovedì 5 dicembre presso le Industrie Fluviali di Roma, è stata appunto Cittadinanzattiva Piemonte promotrice del percorso, durato 2 anni, di sensibilizzazione, informazione, formazione ed engagement di un gruppo di cittadini, amministratori e stakeholder locali di Alessandria che hanno elaborato la proposta finale dal titolo “CERchiamo insieme una energia rinnovabile”.
Fra le proposte menzionate, vi sono anche l’apertura di sportelli itineranti di ascolto - in Piemonte, e precisamente ad Alessandria, Tortona, Acqui e Ovada (progetto “Ascolta con Energia”), ed in Puglia a Cerignola (Progetto Infopoint) - per fornire informazioni ai cittadini su come leggere e valutare correttamente le proposte presenti sul mercato di fornitura dei servizi elettrici e dei relativi costi, ma anche per sostenere le famiglie nella richiesta dei bonus sociali.
Menzionata anche la proposta “Energia sostenibile: il futuro è nelle nostre mani) un percorso di coinvolgimento dei ragazzi delle scuole medie di Dolianova, nel Sud Sardegna, sui benefici delle energie rinnovabili, finalizzato a promuovere fra i più giovani comportamenti responsabili per evitare lo spreco energetico e incoraggiare un atteggiamento proattivo verso la sostenibilità ambientale.