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Suggerire soluzioni che riducano gli ostacoli nel percorso di presa in carico dei pazienti affetti da BPCO (broncopneumopatia cronico ostruttiva): difficoltà legate alla diagnosi precoce (fenomeni di sotto-diagnosi o sovra-diagnosi), all’accesso a visite ed esami diagnostici e all’esecuzione della spirometria ai fini dell’identificazione della malattia, come previsto dalla Nota AIFA 99.

È quanto si prefigge la raccomandazione civica “Un percorso di presa in carico e gestione della persona con BPCO” presentata da Cittadinanzattiva.
Il documento, realizzato attraverso due Tavoli di Lavoro multistakeholder, è rivolto a tutti i livelli di governance nazionale, regionale, aziendale e distrettuale ai professionisti della salute e alla popolazione generale, e contiene proposte sul percorso della persona a partire dalla prevenzione e promozione della salute, fino all’assistenza al domicilio, oltre ad una analisi del peso del Covid-19 sulle cronicità e le strategie di intervento in ambito sanitario.

La BPCO è una patologia cronica e progressiva dell’apparato respiratorio, definita dalla Global Alliance against Chronic Respiratory Diseases (GARD) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) come una condizione patologica “prevenibile e curabile” caratterizzata da persistenti sintomi respiratori e limitazione/ostruzione al flusso aereo, solo parzialmente reversibile. È al quarto posto per mortalità (328 milioni di persone) ed è responsabile del 6% del totale dei decessi nel mondo. In Italia, il 5,6% della popolazione (circa 3,5 milioni di persone) soffre di tale patologia (15-50% dei fumatori sviluppa BPCO).

Scarica il testo della Raccomandazione civica “Un percorso di presa in carico e gestione della persona con BPCO” e il comunicato stampa

Aurora Avenoso

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