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Approfondimenti

Nonostante il Registro pubblico delle opposizioni abbia contribuito a limitare le chiamate indesiderate, permangono tuttavia delle criticità riguardo al telemarketing selvaggio. Infatti diversi sono i soggetti che propongono offerte commerciali agli utenti senza però consultare le liste del RPO, violando la normativa e agendo in modo illecito. A questo proposito, le Istituzioni hanno lavorato insieme per adottare le prime azioni di contrasto al telemarketing selvaggio. Un esempio è proprio la campagna informativa sul RPO promossa dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy in collaborazione con le Associazioni dei consumatori, a cui ha preso parte anche Cittadinanzattiva. La campagna ha l’obiettivo di favorire la piena consapevolezza dei diritti dei consumatori e delle modalità di opposizione al trattamento dei dati per finalità commerciali.

Anche il Garante per la protezione dei dati personali ha contribuito ad arginare il fenomeno. Secondo quanto previsto dall’art. 144 del Codice in materia di protezioni dei dati personali, sul sito dell’Autorità esiste infatti la possibilità di segnalare le chiamate di telemarketing indesiderate attraverso la compilazione di un apposito modulo. Il Garante ha inoltre effettuato sistematicamente una ricerca delle numerazioni segnalate dai cittadini. Nei casi in cui le segnalazioni e i reclami erano puntuali e specifici, l’Autorità ha avviato istruttorie, all’esito delle quali ha adottato provvedimenti correttivi e sanzionatori.

Riportiamo, di seguito alcuni esempi di provvedimenti in modo da rendere i cittadini più consapevoli riguardo le attività illecite di telemarketing.

Ad Aprile 2022, la società Made in Italy s.r.l.s è stata sanzionata per non aver rispettato la normativa in materia di protezione dei dati personali durante le attività di telemarketing. La Società aveva infatti contattato un utente, senza che questi avesse fornito il consenso al trattamento dei dati. Nonostante l’utente avesse espresso la propria opposizione fin dal primo momento, le telefonate continuavano a ripetersi nel corso del tempo. Su esplicita richiesta dell’interessato di comunicare come la Società fosse venuta in possesso dei suoi dati, l’operatrice aveva sostenuto genericamente che l’azienda aveva ottenuto il numero da una banca dati di telemarketing, anche se l’utente non aveva mai acconsentito al trattamento dei dati. Sulla base di questo, l’utente aveva inviato tramite l’apposito modulo un reclamo al Garante Privacy con il quale si opponeva al trattamento dei dati e faceva richiesta di “indicare il riferimento preciso dell’azienda di telemarketing che aveva fornito i dati personali”. A tali richieste, la Società non aveva fornito alcun riscontro, neanche di fronte alle note del Garante Privacy e per questo motivo è stata sanzionata e le è stata irrogata una pena pecuniaria di 20.000 euro.

A Giugno 2023, il Garante Privacy ha sanzionato anche due società operanti nel settore energetico: Green Network e Sorgenia. Le Società non erano risultate idonee a garantire la tracciabilità delle operazioni relative alle proposte contrattuali e non erano state in grado di dimostrare piena contezza di tutti i trattamenti svolti nell’ambito della filiera del telemarketing. Per questo motivo, si sono viste irrogare rispettivamente sanzioni per 237.800 euro e 676.956 euro.

Diverso è il caso della Società Edison Spa, operante sempre nel settore energetico. La società non aveva predisposto un’informativa puntuale ai suoi utenti e non aveva verificato adeguatamente i dati raccolti prima di trattarli per attività promozionali e commerciali. Oltre alla sanzione amministrativa pecuniaria pari 4.900.000,00 euro, il Garante ha adottato alcune misure correttive come il divieto dei trattamenti dei dati personali e azioni di verifica costante per permettere che i dati raccolti siano trattati nel pieno rispetto della normativa vigente.

Recentemente, anche grazie al protocollo d’intesa siglato tra il Garante Privacy e la Guardia di Finanza, è stata condotta una vasta operazione, finalizzata a contrastare le azioni di telemarketing selvaggio nel settore energetico. Sono stati infatti coinvolti e sanzionati diversi professionisti (Mas s.r.l.s. per 200.000 euro, Mas s.r.l. 500.000 euro, Sesta Impresa s.r.l. 300.000 euro, Arnia società cooperativa per 800.000 euro) responsabili di una serie di attività illecite in materia di protezione dei dati personali. Nello specifico, le due società Mas s.r.l.s e Mas s.r.l, oltre ad acquisire in maniera illecita le liste con i contatti degli utenti da chiamare, promuovevano a migliaia di utenti offerte di diverse compagnie energetiche, senza il necessario consenso da parte degli interessati per il trattamento dei propri dati personali a fini commerciali. I professionisti, inoltre, per far accrescere le proprie provvigioni, proponevano agli utenti cambi contrattuali tra le diverse compagnie energetiche già proposte in precedenza. Il Garante ha inoltre disposto verso questi professionisti la confisca delle banche dati dei potenziali clienti.

Il Garante Privacy ha proseguito l’azione di contrasto al telemarketing anche nel settore telefonico: sono state infatti sanzionate le società Comparafacile e Tiscali, rispettivamente per 40.000 e 100.000 euro. Il provvedimento adottato nei confronti di Comparafacile nasce in relazione ad un reclamo di un cittadino che, nonostante l’iscrizione al RPO, continuava a ricevere chiamate indesiderate. Il Garante ha rilevato che Comparafacile, acquistate le liste di contatti da un’azienda estera, effettuava il primo contatto telefonico con gli utenti senza che questi avessero espresso esplicito consenso al trattamento dei loro dati personali. La manifestazione di interesse da parte degli utenti verso i servizi dell’azienda veniva raccolta in un secondo momento, inviando agli interessati un sms con un link che rimandava ad una pagina dove potevano esprimere il consenso al trattamento dei dati. Secondo il Garante “l’uso di un meccanismo che costringa l’utente a dichiararsi interessato ai servizi di un’azienda per acquisire l’informativa non è legittimo e che, di conseguenza, il consenso non informato non può essere considerato un valido presupposto per l’attività di marketing della Società”. Dall’istruttoria avviata nei confronti di Tiscali invece è emerso che la società forniva un’informativa poco trasparente, senza indicare alcun limite temporale per la conservazione dei dati, in particolare per le attività di marketing e profilazione. Inoltre, Tiscali aveva praticato ciò che è comunemente noto come “soft spam”, inviando sms a oltre 160.000 utenti nel corso di 4 mesi, senza che questi avessero espresso un esplicito consenso a ricevere comunicazioni promozionali.

Maggiori informazioni sono disponibili sul sito del Garante Privacy.

In un contesto in cui le telefonate indesiderate sono sempre più frequenti, il Registro pubblico delle opposizioni diventa quindi uno strumento prezioso per i consumatori che intendono segnalare la volontà di non ricevere più chiamate di telemarketing ed esercitare il proprio di diritto di opposizione. Oltre che acquisire maggiore consapevolezza suoi propri diritti, è importante che il cittadino-consumatore compia alcune semplici azioni per tutelarsi dal telemarketing, come leggere attentamente l’informativa sul trattamento dei dati personali e valutare consapevolmente l’opportunità di fornire alle aziende il proprio numero di telefono. Inoltre, se il cittadino è già iscritto al RPO e si accorge di aver concesso involontariamente l’autorizzazione al trattamento dei propri dati, può sempre procedere con il rinnovo della propria iscrizione per non ricevere chiamate promozionali.

Giova ricordare che, in caso si continui a ricevere chiamate indesiderate anche successivamente all’iscrizione al RPO, è opportuno e necessario fornire al Garante Privacy delle segnalazioni dettagliate (tramite l’apposito modulo) in modo da rendere possibili tutte le verifiche del caso.

Per maggiori informazioni visita il sito: https://registrodelleopposizioni.it/

Se hai bisogno di assistenza e consulenza gratuite chiamaci al numero 0636718040 (lun, mer, ven, h 14/17), oppure scrivici a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Naissa Niyaoui

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