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Approfondimenti

 Nel mondo di oggi, la privacy e la protezione dei dati personali rivestono un ruolo sempre più importante. La normativa del Registro pubblico delle opposizioni (RPO) diventa quindi un pilastro fondamentale per garantire ai cittadini consumatori che le comunicazioni a carattere commerciale avvengano in maniera consensuale e non invasiva. Ricordiamo che il RPO è un servizio istituzionale gratuito che offre la possibilità ai cittadini di opporsi alle chiamate di telemarketing indesiderate. Il servizio, nel corso degli anni, ha subito diversi interventi normativi finalizzati a rafforzare la posizione dei cittadini a fronte di condotte commerciali illecite ed abusive. Il Registro pubblico delle opposizioni è stato istituito con il decreto n° 178 del 2010 ed era nato come strumento che permetteva agli utenti di opporsi alla ricezione di telefonate per finalità promozionali verso i numeri di telefono fissi presenti negli elenchi pubblici.

Oggi, a seguito dell’elevato numero di chiamate indesiderate che i cittadini si sono trovati ad affrontare, l’ambito applicativo del RPO è stato esteso con l’entrata in vigore del D.P.R. n. 26 del 27 gennaio 2022 che sostituisce la precedente legge n° 5/2018. Nello specifico, il servizio è stato esteso anche ai dispositivi mobili, alle chiamate effettuate con sistemi automatizzati (robocall) e a quelle provenienti dall’estero.

Oltre a iscriversi per la prima volta, o a rinnovare l’iscrizione al registro, i cittadini possono trovare anche la funzionalità aggiuntiva della revoca selettiva che permette di selezionare gli operatori di telemarketing specifici dai cui elenchi i cittadini desiderano annullare l’iscrizione.

Le nuove disposizioni comportano anche un cambiamento dal lato degli operatori che sono obbligati a verificare mensilmente le liste di numeri, prima dell’avvio di ogni campagna promozionale, in modo tale da escludere dalle loro liste i numeri dei cittadini che si sono registrati al RPO. La mancata osservanza del RPO da parte di operatori di telemarketing è disciplinata dal Codice in materia di protezione dei dati e dal Regolamento generale sulla protezione dei dati (RGPD) e prevede l'applicazione di sanzioni fino a 20 milioni di euro. Per le imprese che hanno un fatturato maggiore di questa cifra si può arrivare fino al 4% del loro fatturato complessivo.

Come ulteriore misura per contrastare il telemarketing aggressivo, sono stati introdotti il Codice sui call Center promosso dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (AGCOM) e il Codice di condotta per le attività di telemarketing e teleselling, promosso dal Garante per la protezione dei dati personali (Garante Privacy). I due codici si basano sullo stesso principio di volontarietà: le misure in essi contenute sono quindi vincolanti solo per le società che decidono di aderire.

Il Codice promosso dal Garante Privacy impone alle società che vi aderiscono un impegno nel rispettare il trattamento dei dati durante lo svolgimento di attività di telemarketing. A tal fine, le società sono tenute a raccogliere i consensi ed informare in modo preciso gli utenti sulle finalità di utilizzo dei dati raccolti. Con il Codice, inoltre, vengono introdotte regole per contrastare il cosiddetto fenomeno del “sottobosco” dei call center abusivi. Infatti, secondo l’art 7 del Codice, nei contratti tra l’operatore e l’affidatario del servizio si deve prevedere un meccanismo sanzionatorio sottoforma di penale e annullamento della provvigione, per ogni contratto predisposto senza un esplicito consenso da parte dell’utente.

Il Codice entrerà in vigore una volta conclusa la fase di accreditamento con l’organismo di monitoraggio (Odm) e la successiva pubblicazione in gazzetta. L’Odm avrà la funzione di controllare la corretta applicazione da parte degli aderenti e sarà a disposizione degli utenti per eventuali reclami.

L’adesione al Codice rappresenta per le società l’ opportunità di farsi portatrici di prassi virtuose nelle attività di telemarketing, recuperando potenzialmente la fiducia dei consumatori.

Diversamente, il Codice promosso da AGCOM mira a contrastare i comportamenti scorretti dei call center. Il Codice infatti stabilisce una serie di misure che devono essere implementate dagli operatori di telecomunicazione e dai partner che svolgono attività di call center. Il Codice impone agli aderenti di garantire la massima trasparenza agli utenti finali riguardo i contratti che vengono proposti telefonicamente. Solo dopo aver ottenuto il consenso dagli utenti, gli operatori possono fornire ai call center le liste di numeri di telefono. Gli operatori devono controllare l’attività dei call center e laddove non sia rispettata la normativa vigente, gli operatori devono prevedere penalizzazioni contrattuali.

Tra le misure varate dal Codice troviamo anche l’obbligo di richiamabilità dei call center da parte del cliente e l’obbligo di iscrizione al Registro operatori di comunicazione (ROC). Infine, esso prevede la visualizzazione del numero chiamante (Caller Line Identification).

Il Codice promosso da AGCOM, che vuole essere complementare rispetto a quello proposto dal Garante Privacy, rappresenta un ulteriore strumento per regolamentare le attività dei call center e migliorare la tutela dei consumatori.

Per maggiori informazioni visita il sito: https://registrodelleopposizioni.it/

Se hai bisogno di assistenza e consulenza chiamaci al numero 0636718040 (lun, mer, ven, h 14/17), oppure scrivici a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Naissa Niyaoui

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