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Lo scorso 30 settembre il Centro Studi KOS – Scienza, Arte, Società ha organizzato il workshop online “vivere e lavorare in ambienti salubri: aria indoor, materiali da costruzioni, arredi” per richiamare l’attenzione, valutare le evidenze e discutere delle prospettive future riguardo agli impatti sulla salute e sul benessere umano della qualità degli ambienti indoor in cui la maggioranza di noi trascorre gran parte della propria esistenza.

Un gruppo interdisciplinare di esperti ha evidenziato la complessità dell’ambiente indoor cui contribuiscono numerose componenti: aria e particolato, arredi e loro additivi e conservanti, materiale da costruzione, microclimi, ecc. Ognuna di queste componenti può comportare dei fattori specifici di rischio: sostanze chimiche, agenti biologici, allergeni. L’aria indoor può, insomma, contenere più inquinanti di quella esterna. Soprattutto da considerare è l'elevata quantità di tempo che si trascorre all’interno di ambienti chiusi: dalla casa all’ufficio, dalla palestra alla scuola e in generale tutti i luoghi chiusi dove tutti noi trascorriamo gran parte della giornata.
Oggi manca ancora, però, una caratterizzazione dei fattori prioritari, che possa essere concretamente utilizzata per azioni di prevenzione e promozione della salute.

Ma è importante l’impatto sulla salute dell’inquinamento indoor? Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) oltre 7 milioni di morti all’anno a livello globale sono legate al solo inquinamento atmosferico (outdoor e indoor). Sempre secondo l’OMS l’inquinamento indoor è ritenuto responsabile di circa il 4% del carico globale di malattia nel mondo.

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Claudia Ciriello

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