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Con il Decreto 14 settembre 2023, pubblicato in Gazzetta ufficiale e attuativo del contestato “Decreto Cutro”, il Governo ha previsto una prestazione di “garanzia finanziaria” a carico dello straniero durante lo svolgimento della procedura per l’accertamento del suo diritto di asilo. Il Governo rende noto di aver fissato a 4.938 euro l’importo che un richiedente asilo, proveniente da un “Paese sicuro”, può pagare se vuole sottrarsi alla detenzione amministrativa presso i Cpr o gli Hotspot presenti sul territorio. Assieme a questa cifra - che potrà essere trattenuta per un massimo di quattro settimane, il tempo necessario per ottenere l’esito della domanda d’asilo - si dovrà dimostrare anche la disponibilità di un alloggio adeguato sul territorio nazionale e della somma che occorre al rimpatrio e di mezzi di sussistenza minimi.

Oltretutto, c’è una clausola importante: se si riceve un diniego della propria richiesta di asilo ed un ordine di espulsione e successivamente non ci si presenta per il rimpatrio, si perde la cauzione. Si tratta di una misura che sta generando forti opposizioni e contestazioni, poiché appare assurda e chiaramente illegittima ed incostituzionale, frutto di una errata strategia di gestione dei flussi migratori e che, al momento, è sotto la lente di ingrandimento della stessa Commissione europea. Approfondisci

 

Valentina Ceccarelli

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