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"I Centri di Permanenza per il Rimpatrio (i cosiddetti Cpr) sono buchi neri in cui si verificano continue e gravissime violazioni dei diritti fondamentali dei migranti trattenuti. Si tratta di strutture gestite da società e cooperative private che, con i soldi dei contribuenti, fanno profitto sulla pelle delle persone". Questa la denuncia che arriva da CILD, la Coalizione italiana Libertà e Diritti civili - di cui fa parte anche Cittadinanzattiva - e che intende contestare le norme contenute nel nuovo decreto varato dal Governo per fronteggiare l’emergenza immigrazione e che saranno inserite direttamente all'interno del Decreto Sud.

In particolare, tra le misure previste, l'allungamento a 18 mesi del tempo massimo di trattenimento per il rimpatrio e la previsione di nuovi Cpr. Per CILD si tratta di un provvedimento inutile e costoso che non serve a gestire il fenomeno migratorio, né ad aumentare i rimpatri e che incide sia dal punto di vista economico che, soprattutto, umano. Leggi di più

 

Valentina Ceccarelli

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