Senatrice Rizzotti: “Colmare il gap di assistenza a questi pazienti”. Gaudioso: “Dopo l’emergenza pandemica, i pazienti devono poter tornare alle cure”
Produrre dati ed evidenze che restituiscano una fotografia di come i pazienti con fragilità ossea sono curati e presi in carico dai sistemi sanitari regionali e misurare il gap tra quanto delineato nel PDTA (Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale) e ciò che accade nella realtà.
Sono questi i principali obiettivi del monitoraggio, presentato oggi da Cittadinanzattiva e promosso grazie al contributo non condizionato di UCB, che coinvolgerà i referenti amministrativi e i medici specialisti di dodici regioni - Abruzzo, Calabria, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sicilia, Sardegna, Toscana, Veneto - che quotidianamente si occupano dei pazienti con frattura da fragilità ossea, con l’obiettivo di evidenziare buone pratiche o criticità circa la loro gestione e presa in carico.
Nel 2019 Cittadinanzattiva ha messo a punto, grazie al contributo delle Associazioni di pazienti e Società scientifiche, un Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale per la gestione della persona con frattura da fragilità. Con le indagini regionali si evidenzieranno: i sistemi di monitoraggio, appropriatezza e personalizzazione delle cure; la gestione delle fratture da fragilità e il grado di applicazione del PDTA; la gestione della multidisciplinarietà.
Un’azione che sconvolge perché organizzata con l’intento di “dare una lezione” indiscriminata e ingiustificabile ai detenuti che, qualche giorno prima, nella fase iniziale dell’emergenza sanitaria, avevano osato protestare perché volevano avere garantito il diritto alla salute, oltre che per la sospensione delle visite, a seguito di un caso di positività al covid-19.
“È fondamentale ed è interesse di tutti i cittadini che si faccia completa chiarezza sui fatti e che ogni responsabilità venga accertata; anche per questo valuteremo la nostra costituzione di parte civile nel processo che si avvierà”, dichiara Laura Liberto, coordinatrice nazionale di Giustizia per i diritti – Cittadinanzattiva.
“Il processo penale farà il suo corso e ne attenderemo gli esiti; è innegabile tuttavia che la vicenda in sé, nell’immediato, debba essere stigmatizzata senza compromessi e senza bisogno di alcuna ulteriore precisazione”, continua Liberto. “Di fronte a quanto accaduto, risultano infatti stridenti e dannosi, oltre che insopportabili per la loro strumentalità, i tentativi di minimizzazione e le generiche dichiarazioni di solidarietà nei confronti della polizia penitenziaria; decisive e corrette, invece, ci appaiono le parole della Ministra Cartabia che ha definito la vicenda come un tradimento della Costituzione ed un’offesa “alla dignità della persona dei detenuti anche a quella della divisa che ogni donna e uomo della polizia penitenziaria deve portare con onore”.
Adolescenti e pandemia: oltre la metà ha sperimentato disagi psico-fisici. Ma non si arrendono e avanzano richieste e proposte a istituzioni e scuola.
I risultati della indagine di Cittadinanzattiva “Ora parliamo noi. 5713 voci di giovani che guardano al futuro”.
Sfiduciati e provati dalla pandemia, ma ricchi di proposte e richieste, anche pressanti, alle istituzioni politiche e alla scuola per “riprendersi il futuro”. Quel futuro che oggi vedono così minaccioso che, come dice Francesca, valdostana di 17 anni parafrasando Ennio Flaiano “faccio progetti per il mio passato”; Marco stessa età e residente in Campania ha solo voglia di “riprendere da dove mi sono fermato, recuperare, colmare i vuoti e riprendermi ciò che di diritto di adolescente mi spetta: la mia vita”.
Sono le voci dei 5713 giovani che hanno partecipato, tra aprile e maggio di questo anno, alla indagine online “Ora parliamo noi”, promossa da Cittadinanzattiva, con il sostegno non condizionato di Assosalute - Associazione Nazionale farmaci di automedicazione, parte di Federchimica - e rivolta direttamente a ragazzi dai 14 ai 19 anni o attraverso le scuole con cui Cittadinanzattiva collabora.
Chiedono in primo luogo di essere ascoltati, ad esempio attraverso audizioni degli studenti in Parlamento e prevedendo rappresentanti delle istituzioni più competenti e vicine al mondo giovanile, perché dicono “non siamo delle marionette da manipolare”, (Flavia quindicenne della provincia di Lecce), “prima di decidere su scelte che ci riguardano devono ascoltarci perché a volte alcune loro decisioni sono dannose per noi ragazzi” (Federica, 17enne della periferia milanese).
SERVE UN PNRR A PORTATA DI CITTADINO: NESSUNA SEMPLIFICAZIONE A DISCAPITO DELLA TRASPARENZA E DELLA PARTECIPAZIONE. Lo chiede l’Osservatorio civico PNRR, in audizione presso le Commissioni riunite Affari Costituzionali e Ambiente della Camera. Proposti due emendamenti al Ddl n. 3146. Link al documento di approfondimento
La spinta alla semplificazione non può essere compiuta a discapito della trasparenza e della partecipazione civica. Lo ripetono da anni le organizzazioni della società civile, poi confluite nell’Osservatorio civico sul PNRR: occorre semplificare e snellire la burocrazia che schiaccia imprese e cittadini ma senza escludere la partecipazione della società civile. Questo il punto centrale dell’audizione informale svoltasi lunedì 21 giugno a cui hanno partecipato, in rappresentanza dell’Osservatorio civico, ActionAid e Cittadinanzattiva.
Il disegno di legge n.3146 in questi giorni in discussione alla Camera dei Deputati disciplina molti aspetti propedeutici a una implementazione del PNRR efficiente, rapida e, allo stesso tempo, monitorabile in ogni sua fase. Tuttavia, l’Osservatorio civico sottolinea che le misure previste per il monitoraggio e il controllo del Piano sono a uso esclusivo della pubblica amministrazione ed escludono di fatto un ruolo attivo della cittadinanza e delle comunità, che rappresentano i soggetti che saranno i diretti destinatari dei progetti e delle azioni del Piano.
Uno strumento di intelligenza artificiale, dall’evocativo nome di EMI, per informare i cittadini affetti da emicrania e cefalea sui loro diritti ed un e-book con le storie di pazienti alle prese con la patologia, nonché informazioni utili per capire cos’è e come si manifesta l’emicrania e la cefalea nelle sue varie forme. Sono questi i nuovi strumenti messi a disposizione sulla pagina web https://www.cittadinanzattiva.it/landing-page/colpo-di-testa/ e sulle pagine social di Cittadinanzattiva nell’ambito della campagna “Colpo di testa: i tuoi diritti su emicrania e cefalea”, promossa dall’organizzazione con il contributo non condizionato di Teva.
La campagna nasce dalla esigenza di far conoscere una importante legge, la 81/2020, che riconosce l’emicrania come patologia cronica invalidante; a partire da questo importante traguardo normativo, Cittadinanzattiva vuole contribuire a combattere lo stigma sociale che spesso circonda chi ne è affetto e orientare la persona ai professionisti o quando necessario ai servizi specializzati, per una adeguata e tempestiva presa in carico, per una diagnosi precoce e per l’accesso alle terapie più innovative.
ACQUA: 448€ LA SPESA MEDIA A FAMIGLIA NEL 2020.
GLI ITALIANI NON SI FIDANO DELL’ACQUA DI RUBINETTO E NE SPRECANO TROPPA. LA DISPERSIONE NON ACCENNA A DIMINUIRE
I nuovi dati dell’Osservatorio Prezzi e Tariffe di Cittadinanzattiva
448€: questa la cifra spesa nel 2020 da una famiglia per la bolletta idrica, con un aumento del 2,6% rispetto al 2019. Frosinone balza in testa alla classifica dei capoluoghi di provincia più cari con una spesa media a famiglia di 845€, mentre Milano conquista la palma di capoluogo più economico con 156€. Gli incrementi più elevati si registrano a Isernia (+27,5%), che nel 2019 era la città più economica, e a Vibo Valentia (+21,5%).
Toscana la più costosa, Molise la più economica
Le regioni centrali si contraddistinguono in media per le tariffe idriche più elevate e una spesa media annua a famiglia di 614 euro (+3,2% rispetto al 2019). La regione in cui si rileva la spesa media più bassa è il Molise (€181) ma con un aumento dell'11% rispetto all'anno precedente. Al contrario, la regione con la spesa più elevata è la Toscana (€ 710, +3,2%.). Evidenti differenze di spesa continuano a rilevarsi anche all'interno delle stesse regioni. Ad esempio, in Sicilia, tra Enna e Catania intercorre una differenza di 509 euro.
Gli studenti conoscono i farmaci e non li acquistano sul web. Ma peccano su stili di vita e corretta alimentazione.
Gli studenti della quinta A dell’Istituto di Istruzione Superiore “Giordano Bruno” di Perugia e quelli della quinta I del Liceo Scientifico Peano di Roma si aggiudicano, rispettivamente come primo e secondo classificato, i premi per i migliori video spot su “buon uso del farmaco e diritto alle cure”, realizzati nell’ambito del progetto IOEquivalgo Scuola, promosso da Cittadinanzattiva con il supporto non condizionato di Egualia. I video spot prodotti dalle scuole sono disponibili al link https://www.youtube.com/playlist?list=PL_KZaaO14IRsgtCTZRr5x47D47YqcLDQa
Si conclude oggi con la premiazione delle scuole in un evento online IOEquivalgo Scuola, progetto promosso da Cittadinanzattiva con lo scopo di informare e sensibilizzare i ragazzi sugli stili di vita e sulla conoscenza e corretto uso dei farmaci. Il progetto ha coinvolto 400 studenti di Istituti secondari di II grado di Piemonte, Lazio, Umbria e Campania: si è partiti con un questionario per sondare il livello di conoscenza ed informazione dei ragazzi sui temi del progetto, passando per un percorso formativo e laboratoriale, nonché da tre tour virtuali presso gli stabilimenti farmaceutici per conoscere come vengono prodotti i farmaci (equivalenti e brand). I video spot sono stati realizzati dagli studenti, grazie all’aiuto di videomaker professionisti, al termine di questo percorso sottoposti alla valutazione di una giuria qualificata.
“IOEquivalgo nasce nel 2016 come campagna di comunicazione e sensibilizzazione sull’uso dei farmaci equivalenti rivolta ai cittadini. Nel 2020 abbiamo deciso di coinvolgere gli studenti, che diventano i protagonisti di un percorso per la promozione della salute e del benessere proprio e dei loro coetanei”, dichiara Anna Lisa Mandorino, segretaria generale di Cittadinanzattiva. “Nello stesso tempo, IOEquivalgo è stato anche un incubatore sperimentale per avvicinare i ragazzi e le ragazze alla informazione scientifica e ci auguriamo anche alle discipline STEM per il loro futuro professionale, in un anno in cui tutti abbiamo fatto i conti con la necessità di saperne di più su questi temi e di impegnarci a livello personale per la tutela della salute globale”.
Dialogheranno sui temi, quanto mai attuali, della salute globale e delle donne protagoniste nella scienza, gli studenti che hanno partecipato ad “IoEquivalgo scuola” promosso da Cittadinanzattiva con il contributo non condizionato di Egualia (Industrie Farmaci Accessibili). E una giuria di esperti premierà i migliori videospot realizzati dalle scuole coinvolte nel progetto, sull’uso consapevole dei farmaci, su cosa significa “farmaco equivalente” e in generale sui corretti stili di vita per mantenersi in salute. L’evento si terrà il 9 giugno dalle 10:30 alle 12 sulla piattaforma Zoom (qui il link per collegarsi – Passcode:810445). Qui il programma.
IoEquivalgo è un progetto pluriennale, promosso tre anni fa come campagna di comunicazione e sensibilizzazione all’uso dei farmaci equivalenti. Nel 2020 Cittadinanzattiva ha avviato Ioequivalgo Scuola, con l’obiettivo di coinvolgere alcuni Istituti secondari di II grado di Piemonte, Lazio, Umbria e Campania per affrontare, all’interno delle scuole, il tema dell’uso consapevole dei farmaci, dei corretti stili di vita e della produzione dei farmaci.
Al via oggi Obiettivo Cittadinanza, la Campagna di Cittadinanzattiva e movimento Italiani senza cittadinanza. Sulla pagina Facebook e sul sito web uno spazio di testimonianze e faq utili per chi aspetta la cittadinanza.
È l’Italia dei diritti quella che Cittadinanzattiva e il movimento Italiani senza cittadinanza vogliono celebrare oggi 2 giugno con il lancio della Campagna “Obiettivo Cittadinanza” che fornirà innanzitutto informazioni utili e aggiornate ai giovani di origine straniera, nati o cresciuti in Italia, per acquisire la cittadinanza italiana e attraverso una Call to action - inaugurata dai diretti interessati del movimento Isc - rappresenterà i volti e racconterà le storie di tanti “Italiani di fatto” che da anni, tra mille impedimenti e innumerevoli difficoltà, provano ad ottenere lo status di cittadini.
Diritto al lavoro, diritto alla salute e tutela dell’ambiente non siano mai diritti intercambiabili.
Un giorno importante per tutto il paese, per la popolazione tarantina, per le centinaia di associazioni, tra cui Cittadinanzattiva nazionale e Cittadinanzattiva Puglia, che si sono costituite parte civile nel processo “Ambiente svenduto”. La pronuncia della Corte di Assise di Taranto rende giustizia a tutti i cittadini che per anni hanno lottato per denunciare il disastro ambientale causato dalle emissioni dell’acciaieria e l’aumento vertiginoso delle patologie tumorali e delle morti ad esso conseguenti. Una sentenza che, pur non potendone ripagare sofferenze e lutti, riconosce anzitutto risposte chiare ai cittadini di Taranto e dignità alla loro battaglia e attribuisce responsabilità precise ad istituzioni, proprietari ed amministratori dell’impianto, facendo luce sull’intreccio politico economico che ha totalmente sacrificato tutela della salute e protezione dell’ambiente.
Consegnato il XV Premio Scafidi promosso da Cittadinanzattiva. 216 progetti pervenuti, quattro le scuole premiate. Sette proposte per una scuola aperta anche in tempi di pandemia
Sono quattro le scuole che salgono sul podio del Premio Buone Pratiche Vito Scafidi, promosso da Cittadinanzattiva e giunto alla sua quindicesima edizione. Si tratta della Scuola Secondaria di I grado “G. Custer dè Nobili” di Lucca, del Polo Tecnico “Franchetti Salviani” di Città di Castello (PG), dell’Istituto superiore Polo 3 di Fano e del Nido d’infanzia “Arcobaleno” di Sanremo.
A premiarle oggi, nel corso di una diretta social sulla pagina facebook di Cittadinanzattiva, dalle ore 15 alle ore 16:30, sarà Er Gennaro, nome d’arte di Alessandro Scarpa, uno degli influencer più seguiti in Italia, con 4.4 milioni di followers su Tiktok e 545k su Instagram. Questo grazie alla collaborazione fra Cittadinanzattiva e l’Agenzia Stardust. All’evento parteciperanno, oltre a rappresentanti di Cittadinanzattiva e delle scuole coinvolte: Salvatore Butti, Presidente Assosalute-Federchimica; Fabrizio Curcio, Capo del Dipartimento della Protezione Civile; Cinzia Caggiano, mamma di Vito Scafidi al quale è dedicato il Premio.
Recuperare quei 2milioni di fragili rimasti nell’ombra, lasciati indietro da una campagna vaccinale imponente e che ora deve raggiungere chi ancora non è vaccinato, a volte per resistenze culturali, altre per incapacità del sistema di arrivare alle fasce di popolazione più svantaggiate. È questo l’obiettivo che vede in campo FIMMG e Cittadinanzattiva, che assieme hanno dato vita ad un software capace di imprimere alla campagna vaccinale la svolta necessaria. Ed è proprio per mettersi al servizio dei cittadini e delle Istituzioni che ora FIMMG e Cittadinanzattiva hanno chiesto e ottenuto un incontro con il Ministro Speranza e con il Generale Figliuolo, così da poter rappresentare in maniera esaustiva le potenzialità che uno strumento simile ha per la salute dei cittadini, se messo nelle mani della medicina generale.
Il primo risultato potrebbe essere proprio quello di aiutare i fragili lasciati indietro, (certificati nell’ultimo rapporto del Governo sulle vaccinazioni) 520mila over 80, ai quali non è stata somministrata ancora la prima dose, e 1,5 milioni di cittadini nella fascia 70-79. «Il ministro Speranza e il commissario Figliuolo hanno subito voluto incontrarci, questo denota una grande sensibilità politica e attenzione verso un tema che ha una portata enorme», commentano Silvestro Scotti (segretario generale FIMMG) e Anna Lisa Mandorino (segretaria generale di Cittadinanzattiva) che sottolineano il ruolo centrale del professor Walter Ricciardi nello sviluppo del progetto, ma anche nel trasferire sul piano istituzionale la sua importanza.
“Travalica i poteri regionali e interferisce con le competenze esclusive dell’AIFA e del Ministero della Salute”: così il Consiglio di Stato, lo scorso 10 maggio, ha definitivamente deciso (con la sentenza n. 3648/2021) rispetto alla delibera del 2019 con cui Regione Lombardia autorizzava l’uso esclusivo di un farmaco off label nella cura delle maculopatie e retinopatie.
Per Cittadinanzattiva e Comitato Macula si tratta di una sentenza importante perché restituisce ai cittadini il diritto alla libera scelta e al percorso di cura più appropriato, così come espresso nel “Manifesto per i Diritti dei Pazienti maculopatici”.
Cittadinanzattiva e Comitato Macula hanno contribuito a questo risultato positivo attraverso l’intervento nel procedimento pendente al Consiglio di Stato, ma anche realizzando un intenso lavoro di ascolto e confronto per aumentare la consapevolezza di pazienti, familiari e caregiver rispetto ai diritti dei pazienti con maculopatia, oltre le aule giudiziarie.
In occasione della Giornata delle Telecomunicazioni, Cittadinanzattiva mette a disposizione dei cittadini un call center nazionale e l’assistente virtuale SUSI per dare informazioni e tutela ai cittadini in tema di tlc.
Il Call center risponde allo 0636718040 il lunedì dalle 14,30 alle 17,30, il mercoledì e il venerdì dalle 10 alle 13; l’assistente virtuale SUSI è disponibile invece sulla home page www.cittadinanzattiva.it e su INFORMAP. Entrambi i servizi, finanziati dal Ministero dello Sviluppo Economico (Legge 388/2000 - ANNO 2020), sono attivi già da novembre 2019 sui servizi pubblici locali (acqua, asili nido, rifiuti e trasporti) e, a partire da oggi, anche nell’ambito dei servizi tlc.
Con la pandemia, le tecnologie digitali sono state un formidabile strumento a disposizione dei cittadini per il lavoro, la didattica a distanza, per usufruire dei servizi della pubblica amministrazione e del sistema sanitario, oltre che un modo fondamentale per restare in contatto seppure a distanza con famiglie e amici. Tuttavia questa risposta non è stata omogenea nei diversi territori e la crisi ha evidenziato che l’accesso alla rete non è uniforme nelle aree del Paese, così come differenti sono le competenze e le possibilità di accesso da parte dei cittadini. Una situazione, quella italiana, fotografata anche dalla Commissione Europea attraverso l’indice DESI (Digital Economy and Society Index) che nel 2020 colloca il nostro Paese al 25esimo posto tra i 28 Stati membri in riferimento a cinque indicatori: il livello di connettività e l’utilizzo di infrastrutture di banda larga e ultra larga; la diffusione di competenze e specializzazioni digitali nella società; l’uso di servizi internet da parte dei cittadini; l’integrazione delle tecnologie digitali nelle imprese e nel commercio; la disponibilità di servizi pubblici digitali.
Cittadinanzattiva, Comitato Macula e Goal (Gruppo Oculisti Ambulatoriali Liberi) tornano a chiedere all’AIFA modifiche in merito alla nota 98 che regolamenta le modalità di prescrizione, somministrazione intravitreale e utilizzo a carico del Servizio sanitario nazionale, dei medicinali anti-VEGF per il trattamento delle maculopatie.
Secondo la nota dell’Agenzia Italiana del Farmaco “nell’uso prevalente, e per quanto riguarda le indicazioni terapeutiche comuni, i farmaci in oggetto sono da considerarsi sostanzialmente sovrapponibili sotto i profili di efficacia e sicurezza e si raccomanda al medico prescrittore di privilegiare la scelta della somministrazione economicamente più vantaggiosa, fatta salva la necessaria appropriatezza delle prescrizioni mediche”.
“Riteniamo che il criterio della scelta economicamente più vantaggiosa non possa ispirare e guidare l’operato dei medici ma piuttosto si debba considerare il criterio dell’appropriatezza, della personalizzazione e della continuità dei trattamenti, nell’ottica di rispondere innanzitutto ai bisogni dei pazienti. Abbiamo per questo già scritto ad Aifa il 22 marzo scorso, presentando le nostre osservazioni nella speranza che l’Agenzia ponesse dei correttivi alla nota e accogliesse alcune nostre proposte, ma purtroppo non abbiamo avuto alcun riscontro”.
La riforma dell’assistenza agli anziani non autosufficienti prende forma concreta, grazie all’inserimento nel Piano nazionale di Ripresa e Resilienza dei punti chiave della proposta elaborata dal Network Non Autosufficienza e sostenuta da numerosi soggetti.
“Esprimiamo grande soddisfazione per l’avvio di questa riforma e ringraziamo il Presidente del Consiglio Draghi e i Ministri Orlando e Speranza che hanno accolto e sostenuto la nostra richiesta”, affermano alcune delle organizzazioni promotrici: Alzheimer Uniti Italia, Caritas, Cittadinanzattiva, Confederazione Parkinson Italia, Federazione Alzheimer Italia, Forum Disuguaglianze e Diversità, Forum Nazionale Terzo Settore, La Bottega del Possibile. “Si tratta di una riforma organica, che integra gli aspetti sanitari a quelli sociali dell’assistenza agli anziani non autosufficienti, elemento di assoluta novità che il Piano accoglie e sancisce, superando di fatto uno dei principali problemi che i cittadini del nostro Paese si trovano ad affrontare”.
Le organizzazioni promotrici dell’Osservatorio civico “Follow the Money” chiedono di cambiare direzione, a partire da una attenta progettazione del Portale che consenta il monitoraggio civico
“Se lo scopo del PNRR è la ripresa e la resilienza del nostro Paese, queste sono irraggiungibili senza il coinvolgimento dei cittadini nelle scelte e nelle proposte che esso contiene, come nel monitoraggio dei progetti che lo tradurranno in interventi concreti. Per questo ci risulta inaccettabile come un piano pluriennale di questa portata, che avrà un impatto significativo sulle generazioni future e su tutti i cittadini, abbia peccato così tanto in termini di trasparenza e partecipazione. Si è ignorato del tutto, sotto questo aspetto, quanto prevede il Next generation EU che, tra le varie indicazioni, delinea - per l’approvazione e l’attuazione del PNRR - la necessità di coinvolgere le forze sociali e la società civile, come per esempio è avvenuto in Francia, Irlanda e Portogallo”.
80 euro: è quanto in media spende al mese, nell’anno in corso, una famiglia italiana per la mensa scolastica di un figlio che frequenta la scuola primaria o dell’infanzia.
Il Nord si conferma l’area geografica con le tariffe più elevate, in media 813€ per nove mesi di mensa nella scuola primaria, e 802€ in quella dell’infanzia; segue il Centro, 697€ nella primaria e 676€ nell’infanzia; più contenuti i costi al Sud con 662€ nella primaria e 649€ nell’infanzia. Tuttavia l’incremento maggiore si rileva nelle regioni centrali, le tariffe crescono, ma di poco, anche al sud mentre calano al nord.
L’Emilia Romagna è la regione più costosa, con una spesa media mensile di 103€; la Sardegna quella più economica con 65€ mensili.
Rispetto all’anno precedente, le tariffe a livello nazionale sono rimaste sostanzialmente invariate; in Puglia e in Toscana l’incremento più elevato (rispettivamente +5,97% e +5,73%).
Questi i dati che emergono dalla V Indagine sulle tariffe delle mense scolastiche, con la quale Cittadinanzattiva ha preso in esame le tariffe di tutti i 110 capoluoghi di provincia sia per la scuola dell’infanzia che per la primaria. La famiglia di riferimento è composta da tre persone (due genitori e un figlio minore), ha un reddito lordo annuo di € 44.200, con corrispondente ISEE di € 19.900. Nel calcolo della quota annuale del servizio di ristorazione scolastica si è ipotizzata una frequenza di 20 giorni mensili per un totale di 9 mesi escludendo eventuali quote extra annuali e/o mensili.
L’indagine, che fornisce una panoramica anche sulle singole regioni, è scaricabile a questo link. Cittadinanzattiva presenterà il dettaglio dei dati e delle proposte sulla ristorazione scolastica nell’ambito del webinar “La mensa come servizio pubblico essenziale: perché ora?” promosso dall’onorevole Fusacchia e che sarà possibile seguire dalle ore 13 sulla pagina Facebook di Cittadinanzattiva.
Si è conclusa, con la diretta sulle pagine facebook di Cittadinanzattiva e CNCA, la prima edizione del Festival dell’economia solidale circolare che si svolge nell’ambito del progetto ESC, promosso dalle due organizzazioni in collaborazione con CICA.
Sono state oltre 1000 le persone che hanno seguito le sessioni del Festival, e oltre 30 le realtà impegnate, che con le loro storie ed esperienze hanno testimoniato quanto la realtà stia già mutando, proprio grazie ad un lavoro di cittadini singoli e organizzati, attraverso pratiche di produzione e consumo sostenibili e responsabili. In particolare, diminuendo la produzione di rifiuti, valorizzando pratiche di recupero, riutilizzo e riciclo dei materiali e coniugando l'attività d'impresa con i percorsi di inclusione socio-lavorativa per le persone più fragili e vulnerabili, intese non più come "scarti" bensì come risorse di capitale sociale, relazionale e di competenze lavorative.
Una riforma storica a portata di mano: l’appello dei promotori e dei soggetti sostenitori al Presidente Draghi e ai Ministri Orlando e Speranza
Una semplificazione dei percorsi per accedere agli interventi pubblici in materia di assistenza agli anziani non autosufficienti; un’ampia riforma dei servizi domiciliari; un investimento straordinario per migliorare le strutture residenziali del nostro Paese. Il tutto grazie ad uno stanziamento di sette miliardi e mezzo per il periodo 2022/2026. È quanto prevede la proposta elaborata dal Network Non Autosufficienza della quale oggi i primi promotori (Alzheimer Uniti, Aima, Caritas, Cittadinanzattiva, Confederazione Parkinson Italia, Federazione Alzheimer Italia, Forum Disuguaglianze Diversità, Forum Nazionale Terzo Settore, La Bottega del Possibile) e le numerose organizzazioni e sigle che hanno deciso di sostenerla, chiedono al Presidente del Consiglio Draghi ed ai Ministri Orlando e Speranza l’inserimento come progetto nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
I tre quarti dei 541 cittadini residenti in un’area interna del Paese che hanno risposto all’indagine, dichiara di sapere cosa è un’area interna, ma oltre la metà (60%) non conosce la Strategia Nazionale dedicata a queste aree e il 73% afferma di non sapere di vivere in una delle 72 aree oggetto della stessa.
Oltre la metà (58%) degli intervistati, suddivisi equamente tra uomini 52% e donne 48%, la gran parte (76%) con un’età compresa tra i 31 e i 70 anni, ritiene che negli ultimi cinque anni si sia verificata una diminuzione dei servizi sul territorio. I servizi essenziali che vengono indicati come non più presenti o notevolmente diminuiti sono: i servizi di mobilità indicati dal 23% degli intervistati, i servizi sanitari per il 20%, quelli legati all’istruzione per il 14%;anche servizi accessori come quelli bancari e i negozi non alimentari vengono percepiti come in diminuzione rispettivamente dal 23% e dal 20% degli intervistati.
Nonostante la politica di digitalizzazione messa in atto dai principali istituti bancari, la banca è ancora percepita come presente sul territorio: infatti il 71% dei cittadini dichiara di avere un punto di riferimento territoriale fisico (il 47% nel proprio paese e il 24% in un altro comune appartenente alla stessa area interna). L’81% si dichiara soddisfatto dei servizi offerti dalla propria banca.
Quanto al tema della digitalizzazione il 97% degli intervistati dichiara di possedere uno strumento di pagamento elettronico e di accedere al proprio conto per lo più online tramite il sito (30%) e la App della banca (15%).
In tema di Covid e vaccini è ancora caos, tra ritardi, differenze regionali e informazioni carenti e confuse che contribuiscono a generare un clima di incertezza. Questo in una fase molto delicata e di svolta della campagna vaccinale: nella settimana 16-22 aprile si stimano circa 315 mila somministrazioni giornaliere negli oltre 2200 punti vaccinali attivi in tutta Italia. Si tratta di un momento decisivo per imprimere una forte accelerazione nel quadro delle priorità indicate dall’Ordinanza n. 6 del Commissario straordinario Figliuolo, nel rispetto delle fasce d’età (ultraottantenni) e fragili alle quali tutte le Regioni si devono adeguare.
Ciononostante le Regioni continuano a muoversi in “ordine sparso”: è il caso della Puglia e della Basilicata (solo per fare gli esempi più recenti) che da lunedì hanno “aperto” la vaccinazione anche per chi non si è preventivamente prenotato e nella fascia di età dai 60 ai 79 anni. In Campania, il Governatore De Luca ha annunciato addirittura di non volersi attenere ai target fissati dal Commissario e di voler procedere con le categorie produttive, dopo aver vaccinato gli ultraottantenni. “Se si procede senza prenotazioni, ci chiediamo come si possa aver contezza di aver prima vaccinato chi rientra nelle categorie prioritarie", dichiara Anna Lisa Mandorino, segretaria generale di Cittadinanzattiva. Ai cittadini, giustamente, si chiede responsabilità, senso civico e rispetto dei turni previsti dal piano vaccinale, ma chi si preoccupa dei messaggi che essi stessi ricevono?”. Cittadinanzattiva teme che le comunicazioni contrastanti, non da ultimo in merito alla sospensione del vaccino Johnson & Johnson, i ritardi nella consegna delle dosi e nelle somministrazioni, la mancata immunizzazione delle categorie più a rischio portino molti cittadini a diffidare e a rimandare le vaccinazioni, con effetti pesanti sul rispetto del piano vaccinale e sulla salute pubblica.
Dopo la Raccomandazione civica per l’aderenza terapeutica (qui per scaricarla) e il focus che ha visto protagonista la Regione Campania, nel quale si sono esplorate le politiche e le azioni a livello regionale per migliorare l'adesione alla terapie, il prossimo 28 aprile Cittadinanzattiva promuove un tavolo nazionale per attivare un primo confronto tra le istituzioni e gli attori del sistema salute e lanciare ufficialmente una call per il coinvolgimento delle Regioni.
A seguire infatti saranno organizzati tavoli di lavoro regionali con i rappresentanti delle istituzioni coinvolte, le società scientifiche, il personale sanitario medico e non medico, le associazioni dei pazienti. Al termine di ciascun incontro regionale, sarà messo a punto un documento di sintesi (Action Plan regionale) con le proposte emerse e gli impegni presi per migliorare l’aderenza alle terapie.
L'obiettivo dell’iniziativa, resa possibile con il contributo non condizionante di Gruppo Servier in Italia, è avviare un’ulteriore riflessione - insieme ai decisori e ai protagonisti del sistema salute a livello regionale - su cosa si è fatto e si sta facendo per contrastare la scarsa aderenza alle cure nel nostro Paese e individuare le azioni e le strategie che hanno portato o porteranno a incidere positivamente sull'aderenza (esempi, progetti, iniziative concrete).
Tali impegni, condivisi tra tutte le Regioni, saranno poi integrati all’interno di un documento nazionale (Action Plan e Manifesto per l’aderenza terapeutica) da presentare al Ministero della Salute, chiedendone l’accoglimento e l’attuazione.
Lotta allo spreco alimentare, riuso e riciclo dei materiali, rigenerazione urbana, sostenibilità e inclusione socio-professionale di soggetti fragili e percorsi di legalità
Si terrà i prossimi 15 e 16 aprile il Primo Festival online interamente dedicato all’Economia Solidale Circolare, promosso da Cittadinanzattiva, CNCA e CICA, all’interno del progetto ESC.
Nel corso delle due giornate si alterneranno eventi articolati sui filoni tematici della lotta allo spreco alimentare, riuso e riciclo dei materiali, rigenerazione urbana, sostenibilità e inclusione socio-professionale di soggetti fragili e percorsi di legalità.
Gli eventi saranno articolati in due sessioni: la mattina del 15 e del 16 aprile daremo voce ad esperti sul tema dell’economia circolare e solidale ed al racconto di alcune delle realtà che operano in quest’ambito, come testimonianza diretta dei processi di produzione sostenibile e inclusione di soggetti vulnerabili, coinvolgendo anche i beneficiari diretti di questi percorsi.
“La proposta di legge Siani è un punto di partenza che condividiamo con grande convinzione, e ne chiediamo per questo una rapida discussione ed approvazione, perché si pone nell’ottica di proteggere, come indicato a più riprese dalla Corte Costituzionale e dalle convenzioni internazionali, l’interesse superiore del bambino, la salute psico-fisica del minore e tutelarne il legame con il genitore come elemento fondamentale in particolare nei primi anni di vita. In quest’ottica, il testo in esame prevede la rimozione di una serie di limiti di natura giuridica ed economica, presenti nella normativa vigente e all’origine del problema della carcerazione dei bambini assieme alle loro madri e l’individuazione delle case famiglia protette come soluzione alternativa principale”, ad affermarlo Laura Liberto, coordinatrice nazionale Giustizia per i diritti – Cittadinanzattiva che oggi è in audizione in II Commissione Giustizia della Camera dei Deputati sulla proposta di legge C. 2298 Siani.
Tuttavia i dati più recenti mostrano chiaramente che la strada è ancora lunga: a fronte di un apparente e temporaneo “svuotamento” nella primavera dello scorso anno, negli ultimi mesi sono tornati a crescere gli ingressi in carcere di detenute con figli piccoli al seguito. Secondo le statistiche pubblicate dal Ministero della Giustizia, aggiornate al 31 marzo scorso, sono 26 le madri e 28 i bambini che risultano ristretti negli istituti penitenziari, tra sezioni nido delle case circondariali e gli ICAM.