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La Commissione europea ha svolto un’indagine comparativa tra le sanzioni detentive e pecuniarie, previste nei singoli Stati membri, per chi è coinvolto nella produzione e commercializzazione di medicinali contraffatti.  Dall’indagine emerge un panorama eterogeno che va da pene detentive di 1 anno in Svezia, Finlandia e Grecia fino a 15 in Slovenia, Austria e Slovacchia. Anche per quanto riguarda le ammende pecuniarie si va da un minino di € 4.300 in Lituania ad un massimo di 1 milione di euro in Spagna, mentre nel Regno Unito non si prevede nessun limite.
A livello comunitario esistono delle leggi che regolamentano il settore volte a limitare la diffusione di farmaci falsi ma nonostante ciò la diffusione della vendita di questi prodotti è comunque diffusa tanto che la Commissione europea ha previsto per febbraio del prossimo anno l’entrata in vigore di provvedimenti che limitino ulteriormente la diffusione dei medicinali falsificati attraverso un sistema condiviso in Europa per l’autenticazione dei medicinali. La normativa sta andando quindi in una direzione che tutela maggiormente il consumatore e che deve essere in grado di riconoscere in maniera autonoma l’originalità del prodotto.


Anche in Italia sussistono degli strumenti per il controllo della veridicità dei farmaci on line come il logo che garantisce la legalità e la sicurezza dei prodotti e che deve essere esposto sul sito delle farmacie. Il logo rimanda al sito del Ministero della Salute, ente nazionale che detiene il registro dei venditori autorizzati on-line.
L’attenzione dei consumatori deve essere alta soprattutto quando si tratta di prodotti che possono nuocere alla salute non rispettando le norme previste e composte da sostanze non specificate o senza equilibrio tra i componenti.

Per approfondimenti leggi la Relazione sulla contraffazione nel settore farmaceutico (Commissione parlamentare di inchiesta sui fenomeni della contraffazione, della pirateria in campo commerciale e del commercio abusivo - Camera di Commercio)

Martina Lalli

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