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Nell’UE si contano complessivamente 3.353 prodotti IG di cui 1496 sono agroalimentari. Tra gli Stati membri, considerando i soli prodotti agroalimentari, l’Italia detiene il primato con 323 riconoscimenti di prodotti agroalimentari. Questi sono alcuni dei dati emersi dal rapporto ISMEA sulla competitività dell’agroalimentare italiano.

Una parte del rapporto è stata dedicata al fenomeno dell’italian sounding, noto anche come contraffazione imitativa. Infatti, a porre pressione sul valore dei prodotti Made in Italy nel mondo è proprio l’Italian sounding, ovvero l'utilizzo di denominazioni, riferimenti geografici, immagini, combinazioni cromatiche e marchi che evocano l'Italia su etichette e confezioni di prodotti agroalimentari non italiani. Tra i prodotti più evocati troviamo quelli contraddisti come DOP, ad esempio il Parmigiano Reggiano, la Mozzarella di Bufala Campana, Prosecco, Pecorino Romano etc..

Se il fenomeno della contraffazione può essere legalmente impugnabile e sanzionabile, la stessa cosa non vale per l'Italian Sounding. Quest’ultimo è un fenomeno meramente evocativo che inganna il consumatore, creando confusione sull’origine e la provenienza del prodotto. L’italian sounding è sempre più diffuso e rappresenta un danno sia per le imprese che per il benessere dei consumatori, incidendo negativamente sulla crescita economica nazionale e danneggiando l’autenticità dei prodotti.

Emerge quindi come sia importante innescare una riflessione sull’entità e le conseguenze della contraffazione, in senso più ampio, anche per indirizzare i consumatori verso abitudini di acquisto consapevole e responsabile.

Per approfondire il rapporto Ismea
Se invece vuoi scoprire maggiori informazioni sul fenomeno della contraffazione, leggi il nostro approfondimento

Naissa Niyaoui

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