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Il testo base della proposta di legge per vietare la maternità surrogata anche all’estero, rendendola reato universale, è stato adottato dalla Commissione Giustizia della Camera, e il 31 maggio scorso si è concluso il voto degli emendamenti. In particolare, è stato approvato un emendamento della maggioranza che prevede la punibilità dei soli cittadini italiani. Ad oggi la maternità surrogata, o gestazione per altri, è illegale solamente se praticata all’interno dei confini italiani, mentre non è reato ricorrervi all’estero ma, con l’approvazione del testo base, scatterebbero pene severe anche in quest’ultimo caso con la reclusione da 3 mesi a 2 anni e una multa da 600 mila a un milione di euro.

In altri Paesi non esiste un divieto simile; si tratta, anzi, di una pratica accettata e legale perché considerata come un’opportunità per tutte le persone di veder garantito il diritto a procreare anche nei casi di difficoltà biologiche. La proposta di legge non solo vorrebbe perseguire penalmente i cittadini italiani che accedono alla gravidanza per altri all’estero, ma intende anche bloccare la commercializzazione di gameti ed embrioni in Italia con il rischio di limitare la possibilità di accesso alla fecondazione eterologa, andando a demolire tutti quei diritti già acquisiti grazie agli innumerevoli interventi della Corte Costituzionale sulla legge 40 del 2004. Per il via libera formale mancano ancora i pareri delle Commissioni, ma il provvedimento è atteso in Aula per il prossimo 19 giugno. Per saperne di più

Valentina Ceccarelli

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