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Comunicati

una sequenza di misure contrarie a garanzie fondamentali per i diritti umani

“Come promesso e previsto si ricorre, in dispregio dei presupposti costituzionali, alla decretazione d’urgenza per “rispondere” ad emergenze finte e create a tavolino o, a loro volta, frutto di decenni di cattiva gestione dell’accoglienza e dei fenomeni migratori. Con il rischio questa volta di generare vere emergenze”, così afferma Laura Liberto, coordinatrice nazionale di Giustizia per i diritti-Cittadinanzattiva in merito all'approvazione oggi in Consiglio dei Ministri del Decreto Salvini su immigrazione e sicurezza.

"Il decreto è una sequenza di misure che inficiano garanzie fondamentali, aprendo la strada a derive potenzialmente pericolose per tutti, e che sono inoltre prive di ogni progetto di gestione e governo dell’immigrazione. Un provvedimento che: elimina una delle declinazioni del diritto costituzionale di asilo - la protezione umanitaria (sostituita dalla previsione di permessi speciali per ragioni di salute, calamità naturali e meriti civili) - ; arriva a raddoppiare i tempi della detenzione amministrativa con la falsa promessa di facilitare e massificare i rimpatri; colpisce il diritto di difesa escludendo il “patrocinio gratuito” nei casi in cui il ricorso avverso il diniego della protezione sia dichiarato improcedibile o inammissibile; aumenta il numero dei reati per i quali viene revocata la protezione internazionale.

Come se non bastasse, il decreto colpisce pesantemente la rete SPRAR, l’unico sistema pubblico di gestione dell’accoglienza, amministrato dai Comuni, concepito per favorire percorsi di integrazione con le comunità locali ed utile ad evitare o contenere possibili conflitti sociali. Così, a dispetto delle roboanti dichiarazioni d’intenti, il provvedimento rischia di aumentare da un lato il numero dei cosiddetti migranti “irregolari” e dall'altro di generare nuove tensioni.

Chiediamo che il decreto non sia convertito in legge. Altrimenti ci impegneremo perché sia smantellato davanti alla Corte Costituzionale, affinché siano ripristinati i principi di solidarietà e accoglienza su cui si fonda la nostra Costituzione”.

Ufficio Stampa

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