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Da Cittadinanzattiva al via la VI edizione del Premio delle buone pratiche di educazione alla sicurezza e alla salute "Vito Scafidi". Ad aprile la cerimonia di premiazione

Sono aperte le iscrizioni alla VI edizione del Premio delle buone pratiche di educazione alla sicurezza e alla salute "Vito Scafidi", istituito da Cittadinanzattiva nell'ambito della campagna Impararesicuri, che negli anni ha visto crescere l'entusiasmo e il coinvolgimento delle scuole e degli studenti.

Alla VI edizione del Premio potranno concorrere le scuole di ogni ordine e grado inviando entro il 10 marzo 2012 progetti realizzati nell'anno scolastico 2010-2011 o in quello in corso, su uno dei tre ambiti:

1. sicurezza a scuola, intesa come sicurezza strutturale, educazione ai comportamenti corretti da tenere in caso di emergenza;

2. educazione al benessere, intesa come educazione ad una alimentazione corretta, ad attività motorie e sportive adeguate, all'assunzione di stili di vita sani;

3. sicurezza a scuola e dintorni, intesa come sicurezza e qualità dell'ambiente, sicurezza degli alunni dentro e fuori la scuola, prevenzione del bullismo e del vandalismo, prevenzione circa l'uso di droghe e alcol, utilizzo improprio delle nuove tecnologie, ecc.

On line su http://www.cittadinanzattiva.it/newsletter/2011_12_07-218/files/bando_premio_scafidi_vi_edizione.pdf il bando completo con i requisiti per concorrere e le modalità di invio dei materiali illustrativi dei progetti. La premiazione è in programma a Roma nel mese di aprile alla presenza, tra gli altri, di esponenti delle Istituzioni e rappresentanti del mondo scolastico.

"Dalla prima edizione del Premio ad oggi" afferma Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale della Scuola di Cittadinanzattiva, "abbiamo raccolto e valorizzato oltre 1000 buone pratiche, un vero tesoro per una scuola pubblica in continua lotta con i tagli di personale e la riduzione dei fondi, che inevitabilmente minacciano anche queste attività. Per la loro capacità di esprimere la faccia innovativa della scuola, di mettere in rete risorse, produrre cambiamenti significativi, andrebbero ancor più incentivate, diffuse e fatte conoscere. Per questo ci appelliamo alla sensibilità delle istituzioni nazionali e locali, dei soggetti privati e della stampa, affinché contribuiscano a tenere in vita queste iniziative".

Aurora Avenoso

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