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Solo una famiglia su cinque ha a disposizione in casa un pc o tablet per ogni componente. Più bassa la percentuale nel Mezzogiorno: il 26,6% ha a disposizione un numero di pc e tablet per meno della metà dei componenti e solo il 14,1% ne ha almeno uno per ciascun componente. Rispetto alla dimensione del comune, la percentuale più alta di famiglie senza computer si osserva nei comuni di piccole dimensioni (39,9% in quelli fino a 2.000 abitanti), la più bassa nelle aree metropolitane (28,5%). I dati sono resi noti dall'ISTAT nell'indagine dedicata agli "Spazi in casa e disponibilità di computer per bambini e ragazzi". Oltre al ritardo digitale, c'è un problema di sovraffollamento abitativo.

Quattro minori su dieci abitano in case molto piccole e disagevoli. Secondo la metodologia Eurostat una casa è sovraffollata quando non ha a disposizione un numero minimo di stanze pari a una stanza per la famiglia; una stanza per ogni coppia; una stanza per ogni componente di 18 anni e oltre; una stanza ogni due componenti dello stesso sesso di età compresa tra i 12 e i 17 anni di età; una stanza ogni due componenti fino a 11 anni di età, indipendentemente dal sesso.

Entrambi gli elementi, quello del ritardo digitale e del sovraffollamento abitativo, pesano non poco in tempi come questi, in cui siamo costretti a casa per l'emergenza coronavirus. Per i ragazzi la fatica è doppia, considerato che spesso mancano le condizioni basilari per seguire la didattica a distanza.

Leggi di più sul Sole24ore.com. Sul blog Cattivemaestre ulteriori riflessioni sulla didattica a distanza.

Aurora Avenoso

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