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Il 23 marzo scorso la Commissione Giustizia della Camera ha dato il via libera al Disegno di legge sull’introduzione del reato di tortura nell’ordinamento penale italiano. Il testo del Ddl passa ora all’esame dell’Aula della Camera e, successivamente, il provvedimento dovrà tornare al Senato per la ratifica delle modifiche introdotte e la definitiva approvazione.

Un iter alquanto complesso dunque: l’impianto generale del testo giunto dal Senato è stato mantenuto; il reato di tortura resta un reato comune punito con la reclusione dai 4 ai 10 anni. Sono però state apportate delle modifiche volte ad inasprire la pena - fino a 12 anni - se i fatti sono commessi da un pubblico ufficiale o da un incaricato di pubblico servizio, con abuso dei poteri o in violazione dei doveri inerenti alla funzione o al servizio. Approfondisci

Valentina Ceccarelli

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