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La piattaforma "ODR" (Online Dispute Resolution) è stata aperta al pubblico dal 15 febbraio 2016 e da allora i consumatori possono presentare online le controversie con le imprese nel caso di acquisti via web nazionali o transfrontalieri.
Il consumatore potrà utilizzare una delle 23 lingue ufficiali dell’Unione europea che offre un unico punto di accesso per consumatori e professionisti che desiderano risolvere in ambito extragiudiziale le controversie derivanti da operazioni online. Presentato il reclamo e ricevuta l’accettazione della controparte di regolare il contenzioso tramite meccanismo di ODR, sarà necessario raggiungere entro 30 giorni un accordo sull’organismo di risoluzione delle controversie competente a trattare il caso.

Ricordiamo che l’ODR è un processo virtuale gratuito di Alternative Dispute Resolution (“ADR”) basato su un libero accesso effettivo alla giustizia ad un costo ragionevole, in particolar modo per quelle controversie che il diritto angloamericano definirebbe “low-value, high-volume”, o che presentano una dimensione cross-border, ovvero transnazionale.
Da uno studio sui casi sino ad ora raccolti, la maggior parte delle dispute hanno avuto come oggetto i ritardi nella consegna di un prodotto o del servizio (23%), la non conformità all’ordine (15%), la presenza di difetti o la circostanza che il prodotto ha causato danni (12%). Molto più rari i casi di utilizzo da parte delle imprese contro i consumatori che hanno raggiunto solo lo 0,1%.

Per saperne di più

Edoardo Rinaldi

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