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Una domenica da ricordare quella del 27 luglio ad Ariano Irpino, dove il Palazzetto dello Sport ha accolto quasi 1.700 persone per la presentazione del libro “Quando il mondo dorme” di Francesca Albanese, relatrice speciale dell’ONU per i diritti umani nei territori palestinesi occupati e orgogliosamente originaria proprio di Ariano. L’iniziativa, promossa dalla nostra Assemblea Territoriale di Cittadinanzattiva di Ariano Irpino insieme alla Pro Loco Nuovamente, ha unito parole, emozioni e riflessioni profonde su temi tanto difficili quanto urgenti. Sul palco, accanto all’autrice, hanno preso la parola Moni Ovadia, attore e attivista, che ha portato la sua voce intensa e coinvolgente; Enrico Franza, Sindaco di Ariano Irpino, che ha consegnato a Francesca le chiavi della città, in segno di riconoscenza e stima; Maria Elena De Gruttola, che ha moderato l’incontro con grande sensibilità.

Nel suo intervento, Francesca Albanese ha toccato il cuore dei presenti: “la testimonianza della mia città e di quanti si stanno mobilitando ovunque è una grande prova di cittadinanza attiva. Non è solo sostegno nei miei confronti. È un atto di elaborazione del lutto collettivo e di comprensione. Ognuno di noi ha il potere di cambiare questa realtà…”

Il libro, edito da Rizzoli, raccoglie dieci storie vere che raccontano con delicatezza e forza la resilienza del popolo palestinese. Un racconto corale e potente che illumina una crisi troppo spesso dimenticata.
L’evento è stato molto più di una semplice presentazione: è diventato un momento di comunità e consapevolezza, capace di risvegliare le coscienze e aprire nuovi spazi di dialogo e solidarietà.
Tra il pubblico, oltre ai tantissimi cittadini, anche rappresentanti istituzionali: consiglieri e assessori comunali, il vescovo Sergio Melillo, la vicepresidente della Provincia di Avellino Laura Cervinaro e la consigliera regionale Roberta Gaeta, insieme ad altri amministratori presenti in forma privata.

Una partecipazione così ampia e sentita ci ricorda quanto, anche nei territori più piccoli, possa nascere un’onda di cambiamento. E quanto la cittadinanza attiva sappia ancora fare la differenza.

Alessandro Cossu

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