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Il procedimento avviato dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato si è concentrato sulla comunicazione commerciale diffusa sul sito web fileni relativamente alle dichiarazioni circa:

  • la sostenibilità ambientale della propria attività imprenditoriale ed i progetti di compensazione delle emissioni
  • i vanti di integrale produzione agricola da parte di Fileni (direttamente o indirettamente tramite coltivatori contrattualizzati) delle derrate/materie prime usate per le produzioni dei mangimi biologici e circa l’origine totalmente italiana delle derrate/materie prime per l’alimentazione degli animali. 
  • Al termine del procedimento l’Autorità “…rileva che la pratica commerciale scorretta accertata appare rilevante avendo riguardato vanti riferiti alla produzione (diretta o indiretta) da parte di Fileni delle derrate/materie prime impiegate nella produzione dei mangimi biologici e all’origine esclusivamente italiana delle predette derrate/materie prime utilizzate per nutrire gli animali oggetto della propria attività avicola biologica, potendo così incidere significativamente sulle scelte economiche del consumatore rivolte a prodotti di maggiore sicurezza, qualità e salubrità in ragione dell’origine dell’alimentazione dei polli biologici.”

In sintesi nel 2022, nonostante quanto dichiarato dall’Azienda, le materie prime per allevare i polli bio non erano tutte italiane.
Sulla base delle valutazioni l’Antitrust ha elevato una sanzione da 100mila euro per pratica commerciale scorretta nei confronti della società Fileni Alimentare che avrà tempo 30 giorni dalla notifica del Provvedimento per procedere con il pagamento.

Aggiornamento ai consumatori finanziato dal MIMIT. D.M. 6/5/2022 art. 5

Martina Lalli

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