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Il Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale, Mauro Palma, a conclusione del suo mandato, ha illustrato la Relazione annuale al Parlamento: si tratta del settimo report che focalizza i dati relativi alla situazione degli istituti penitenziari in Italia. E, ancora una volta, il quadro che emerge è altamente preoccupante e critico, soprattutto con riferimento al sovraffollamento ed al numero di suicidi che si sono registrati nell'ultimo periodo.

Le condizioni di vita nelle nostre carceri sono al limite, troppo alto il numero delle persone detenute, ben 57.230 di cui 2.504 donne: si tratta di circa 2.500 persone in più rispetto a sette anni fa e ben 1.551 sono persone che si trovano a scontare pene di lieve entità, anche sotto i 12 mesi; mentre 2.785 sono i reclusi che devono scontare condanne da uno a due anni, a fronte di una capienza di posti inadeguata. Le persone che si sono tolte la vita in cella dall'inizio dell'anno sono invece 30. Altre le tematiche affrontate nella Relazione, dalle violenze subite dai detenuti al 41 bis, dalle Rems ai Cpr. Per il Garante è ormai “tempo di agire per togliere al carcere ciò che non è possibile che rientri nella sua capacità di azione” ed è necessario - per le diverse fragilità e conseguenti reati di minore rilevanza - “prevedere strutture diverse con un legame molto più denso con il territorio, in cui il controllo e il graduale reinserimento possano dialogare. Servono risorse e investimenti in termini di recupero edilizio di strutture esistenti”. Leggi la Relazione

Valentina Ceccarelli

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