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Il 28 settembre, nel Villaggio Ioequivalgo, allestito negli spazi di Villa Romanazzi-Carducci a Bari, si è svolta la conferenza di chiusura della Campagna Ioequivalgo in Puglia.

L’edizione 2022 di Ioequivalgo, progetto ideato e promosso dal 2016 da Cittadinanzattiva con il contributo non condizionato di Egualia ed il patrocinio dell’AIFA, si è concentrata su due regioni del sud Italia: la Puglia e la Sicilia.

In Puglia, dopo la felice esperienza di quattro anni or sono, il progetto ha previsto delle novità: la somministrazione di due survey riguardanti la conoscenza e l’approccio al farmaco equivalente da parte dei cittadini/pazienti, attraverso il punto di vista sia di questi ultimi che dei medici di medicina generale (MMG).

Le ragioni per cui Ioequivalgo torna al sud sono da ricercarsi nei dati resi noti dall’ultimo Rapporto OsMed in cui si legge che “Nel 2020 i farmaci a brevetto scaduto hanno costituito il 67,6% della spesa e l’84,8% dei consumi in regime di assistenza convenzionata di classe A. La quota percentuale dei farmaci equivalenti, ad esclusione di quelli che hanno goduto di copertura brevettuale, ha rappresentato il 20,5% della spesa e il 30,7% dei consumi. La spesa per la compartecipazione per la quota eccedente il prezzo di riferimento dei farmaci a brevetto scaduto (di seguito compartecipazione) è stata pari a 18,07 euro pro capite (circa 1,1 miliardi di euro), rappresentando il 72% della compartecipazione totale del cittadino ed evidenziando un valore pro capite maggiore al Sud e nelle Isole (23,0 euro) rispetto al Centro (19,88) e al Nord (13,88 euro). Da un’analisi di correlazione tra la spesa per compartecipazione e il reddito pro capite regionale risulta che le Regioni a più basso reddito siano quelle che presentano una maggiore compartecipazione.” 1

Al fine di scandagliare le motivazioni che inducono ancora molti cittadini a optare per il farmaco di brand, pagando di tasca propria la differenza di prezzo, e allo scopo di continuare a fare una corretta informazione di prossimità che tuteli le persone attraverso l’acquisizione di un maggiore empowerment, Cittadinanzattiva, insieme al Dipartimento per la salute della regione Puglia, ha dato l’avvio all’indagine civica dei cui esiti si è dato conto durante l’evento del 28 settembre.

Il 94,5% dei cittadini pugliesi intervistati conosce l’esistenza dei farmaci equivalenti. La metà delle persone usa abitualmente l’equivalente, mentre l’11,1% lo utilizza solo in caso di prescrizione e il 6,3% è legato fedelmente al farmaco di marca, ritenendo, ad una domanda più specifica, che l’equivalente non abbia la stessa quantità di principio attivo (41,7%) o che non

sia altrettanto efficace e sicuro (25%), il 33,3% non intende sostituire la terapia e il 25% preferisce pagare la differenza di prezzo. Tali percentuali denotano il permanere di una scarsa consapevolezza e di una sacca di resistenza tali da richiedere un ulteriore sforzo da parte dei professionisti della salute nel garantire un’informazione corretta capillare e continuativa. Il 58% dei cittadini intervistati dichiara di richiedere abitualmente la prescrizione del principio attivo o dell’equivalente. Riguardo la consegna dei farmaci a domicilio risulta ancora una volta determinante il ruolo del farmacista nel ricordare al cittadino la propria possibilità di scelta, infatti la metà del campione di cittadini intervistati conferma di venire regolarmente contattato dal farmacista per la consegna a domicilio e che, sempre, in tale occasione gli viene ricordato della possibilità di sostituire il brand con l’equivalente, salvo prescrizione non sostituibile. In caso contrario, ovvero per quella percentuale che non riceve la chiamata da parte della farmacia, questo step nell’iter della consegna a domicilio risulta essere bypassato. Riguardo la voce dei professionisti della salute, del campione di medici rispondenti alla survey, circa il 30% dichiara di aver prescritto regolarmente il farmaco equivalente negli ultimi due anni. È il 65% dei professionisti a confermare di raccogliere dubbi ed esitazioni da parte dell’utenza riguardo l’efficacia e la qualità degli equivalenti, inoltre l’85% del medici intervistati è a conoscenza di assistiti che optano per il farmaco di brand sebbene nella propria ricetta venga riportato il principio attivo; le ragioni secondo il 45% dei medici risiedono nella convinzione di maggiore sicurezza del brand, nella forza dell’abitudine secondo il il 35%, nella certezza che il farmaco di marca contenga più principio attivo per il 7,5%, nella confezione più riconoscibile secondo il 15% dei professionisti, per i cittadini quest’ultima condizione sembra invece non essere fra i fattori determinanti la scelta.

Alla restituzione completa dei dati è seguito il dibattito fra Anna Lisa Mandorino – Segretaria generale di Cittadinanzattiva; Vito Montanaro – Responsabile del Dipartimento salute della regione Puglia; Matteo Valentino – Segretario di Cittadinanzattiva Puglia; Rossella Moscogiuri - Direttrice del Dipartimento Farmaceutico della ASL di Taranto.

All’interno del Villaggio Ioequivalgo allestito per l’occasione, è possibile ricevere chiarimenti in merito all’efficacia, sicurezza, qualità degli equivalenti da parte di professionisti del mondo sanitario, consultare il leaflet di Ioequivalgo e verificare l’importanza del facile utilizzo della App Ioequivalgo (messa a disposizione da FARMADATI ,partner tecnico della campagna) che è scaricabile gratuitamente.

Partner della presente edizione di Ioequivalgo in Puglia sono: AMSIMED, UMEM, COMAI, ANP CIA, FARMADATI, FEDERFARMA, FIMMG, FNOMCEO, FNOPI, FOFI, INMP, SIF, SIFO, SIGG, SIMG, SPI CGIL

Per approfondire: www.ioequivalgo.it

Alessandro Cossu

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