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Oggi vi raccontiamo la storia di Lorenzo che si è ammalato di miastenia gravis ed è stato licenziato, dopo 30 anni di lavoro , a causa della sua malattia per essersi assentato troppe volte superando il "periodo di comporto", il numero massimo di giorni di assenza previsti dal contratto collettivo nazionale di lavoro. Lorenzo si è rivolto al Tribunale di Milano, che con una pronuncia straordinaria ha dato ragione a Lorenzo stabilendo che “in caso di malattia cronica le assenze per motivi di salute non possono essere computate ai fini del comporto”, a prescindere dall’esistenza di certificazioni comprovanti handicap o invalidità civile.

Un significativo passo avanti verso i diritti delle persone che convivono con una malattia cronica, verso un modo differente di considerare la disabilità, che deve essere soprattutto tutelata, più che etichettata.
Per saperne di più

Claudia Ciriello

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