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La Corte di Cassazione ha deciso di confermare la sospensione del processo per l’omicidio di Giulio Regeni, il ricercatore italiano ucciso al Cairo nel 2016, decisa lo scorso ottobre dalla Corte d’Assise di Roma. Non si potrà quindi procedere con il processo finché l’Egitto non fornirà gli indirizzi dei quattro imputati, membri dei servizi di sicurezza egiziani, accusati di aver sequestrato, torturato e assassinato Regeni, affinché possa essere notificato loro il procedimento.

Le mancate notifiche dipendono dal fatto che l’Egitto non ha mai collaborato con la giustizia italiana, proteggendo i quattro agenti e assumendo molteplici comportamenti tesi a ostacolare e depistare le indagini, come afferma la Procura di Roma. “Una decisione che rappresenta una ferita di giustizia per tutti gli italiani”, queste le parole dei genitori di Giulio Regeni, "come cittadini non possiamo accettare né consentire l'impunità per chi tortura e uccide".
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Valentina Ceccarelli

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