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I titoli sembrano quelli di un anno fa, come i problemi. Ad un mese dalla chiusura delle scuole e a circa due dalla loro riapertura, siamo alle prese con le solite questioni irrisolte. E soprattutto con una domanda: a settembre si ritornerà tra i banchi ancora con le mascherine?
Con l'impennata dei contagi di queste settimane e l'assenza di provvedimenti specifici per mettere in sicurezza, dal punto di vista sanitario, gli ambienti scolastici, il rischio sembra reale.
"Nonostante ci sia oggi pressocchè unanime consenso sull’importanza della ventilazione come azione di mitigazione della trasmissione aerea, l’Italia è ferma al palo".

"Secondo dati aggiornati a giugno raccolti da Nousaerons, sito francese che si occupa di comprendere i rischi del contagio via aerosol individuando soluzioni per limitarli, il Canada ha stanziato 32 euro a studente per migliorare la qualità dell’aria nelle scuole; gli Stati Uniti 30 euro, l’Olanda 21 euro, l’Irlanda 12 euro, Germania e Francia 8 euro. L’Italia non compare in elenco. Canada, Stati Uniti, Irlanda stanno investendo fondi pubblici per migliorare la ventilazione meccanica controllata negli edifici scolastici. La Germania ha puntato sui purificatori portatili mentre Francia e Belgio si limitano per ora ad acquistare impianti di rilevazione di CO2 che indicano quando è l'ora di aprire le finestre. Non sono sufficienti, ma è pur sempre un inizio. Nel nostro Paese esistono (pochi) singoli progetti di Comuni, Province e Regioni, a caccia di finanziamenti, ma senza una regia comune".

E' quanto scrive il Corriere della sera in un articolo pubblicato di recente. Nel frattempo, sembrerebbero in arrivo le Linee Guida per l’acquisto dei dispositivi di sanificazione, igienizzazione e purificazione dell’aria nelle scuole: approfondisci.

Aurora Avenoso

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