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Dall’8 marzo tutti i canali televisivi delle emittenti nazionali sono visibili in alta qualità. Questa fase del percorso verso la Nuova Tv digitale prevede l’attivazione della codifica MPEG-4 e la dismissione della codifica MPEG-2 per la trasmissione televisiva digitale terrestre. I canali che verranno trasmessi in MPEG-4 e visibili in alta qualità saranno posizionati tra il numero 1 e 9 e dal numero 20 del telecomando. Ad esempio, il canale Rai 1 HD, attualmente visibile al numero 501, sarà spostato al numero 1.

Cosa devono fare i cittadini?
I cittadini dovranno risintonizzare la propria Tv o il decoder per continuare a guardare i programmi del palinsesto.

Nel caso in cui, a seguito della risintonizzazione, la Tv o il decoder non risultassero abilitati a ricevere il segnale con la nuova tecnologia, i cittadini potranno sostituirli utilizzando i bonus messi a disposizione dal Ministero dello sviluppo economico.

Quali sono i prossimi step?
Le emittenti televisive nazionali avranno la possibilità di continuare a trasmettere contemporaneamente con entrambe le codifiche fino al 31 dicembre 2022.

Per le emittenti televisive locali il cambio di codifica avverrà per aree geografiche in contemporanea con il calendario stabilito dal decreto Road Map per le operazioni di attivazione delle nuove frequenze. Nelle aree geografiche in cui il processo di refarming si è già concluso (come la Sardegna, la Valle d’Aosta, il Trentino Alto-Adige e altre aree del Nord Italia) l’attivazione della codifica MPEG-4 è avvenuta sempre l’8 marzo consentendo ai cittadini di queste aree di agganciare le nuove frequenze sia dei canali diffusi a livello nazionale che di quelli trasmessi a livello locale con un’unica risintonizzazione.
Le altre regioni del Centro e del Sud Italia saranno, successivamente, interessate al passaggio di codifica sulla base del calendario di riorganizzazione delle frequenze stabilito dal Ministero.

Leggi la nota

Per maggiori informazioni e per consultare il calendario con la roadmap ww.nuovatvdigitale.mise.gov.it

Martina Lalli

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