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La European Court of Auditors-Eca, la Corte dei conti europea, vuole frenare la diffusione di notizie false e tendenziose sul Covid19-Coronavirus "create con l'obiettivo di ottenere un guadagno economico o di ingannare intenzionalmente il pubblico". Ha quindi aperto un’inchiesta sulla resilienza delle misure intraprese dall’Ue con lo “Eu Action plan against disinformation”.

L’Action plan contro la disinformazione, che è stato definito nel 2018 ed è diventato attivo l’anno scorso prima delle elezioni europee, è un quadro regolatorio volontario e autonomo firmato dalle piattaforme digitali come Facebook, Google e Twitter, che si sono assunte l’obbligo di prendere misure per controllare la piaga della disinformazione online.
L’indagine dell’Eca arriva in un momento cruciale per il settore dei media, in cui, specialmente nei canali online, si sono diffuse false notizie in merito all’epidemia di coronavirus. “La diffusione di Internet, dei social media e delle nuove tecnologie digitali ha rivoluzionato il modo in cui le persone vengono informate e comunicano tra di loro”.

Per approfondire

Daniela Quaggia

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