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L'Arera - Autorità di regolazione per energia reti e ambiente – ha pubblicato la Relazione annuale per l’anno 2019. Il documento presenta alcuni dati interessanti.
Per quanto riguarda il settore idrico, la variazione media delle tariffe, rispetto all’anno precedente, è stata pari allo 0,4% nel 2018 e allo 0,8% nel 2019, confermando una sostanziale stabilità delle tariffe all’utenza. Scomputando le diverse voci che compongono il corrispettivo pagato dagli utenti domestici, il 39% della spesa è imputabile al servizio di acquedotto, per il quale si spendono a livello nazionale 121,1 euro/anno, mentre per i servizi di fognatura e depurazione si pagano rispettivamente 39 euro/anno (il 13% del totale) e 89 euro/anno (con una incidenza del 29%).

I consumi di energia elettrica, nel 2018, (303,4 TWh) hanno registrato un leggerissimo aumento pari allo 0,5% (contro il +2% del 2017), spinti dal settore agricolo (+1,8%) mentre sono rimasti stabili gli altri settori e in particolare quello domestico (+0,1%). Nel loro insieme le rinnovabili sono cresciute del 10%, nonostante la contrazione del fotovoltaico (-7,1%), e dell’eolico (-1,4%).
Riguardo al gas invece, i prezzi del gas naturale per i consumatori domestici italiani al lordo di oneri e imposte si confermano anche per il 2018 sensibilmente più alti della media dei prezzi dell’area euro.
Lo sportello per il consumatore di ARERA ha registrato un livello costante del volume di chiamate in ingresso al suo call center (circa 405 mila, +6%). I temi trattati nelle telefonate pervenute allo Sportello hanno riguardato, in particolar modo, i bonus gas, elettrico e idrico (44%), le modalità di risoluzione delle controversie (20,5%).

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Edoardo Rinaldi

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