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Il pagamento in contante resta la soluzione favorita dagli italiani. 
Questo è quanto emerge dai dati resi pubblici da uno studio sulle modalità di pagamento più diffuse in Italia, condotto da l'European House – Ambrosetti (un think thank con sede a Milano) che ha avviato per il terzo anno una piattaforma di confronto di alto livello per la diffusione dei pagamenti elettronici in Italia. Ne risulta che gli italiani sono il terz'ultimo paese in Europa per l'utilizzo di pagamenti cashless.
Per invogliare ad usare più frequentemente le carte bancarie, dal primo gennaio scorso Bancomat non fa più pagare alle singole banche le commissioni sui micropagamenti (inferiori ai 15 euro) dei clienti. L’idea è quella di spingere i singoli istituti finanziari a eliminare, a loro volta, le commissioni richieste agli esercenti su queste spese, invogliando i consumatori a utilizzare i pagamenti elettronici anche per le piccole spese quotidiane, dal caffè al giornale.


Eppure l'uso del contante registra delle differenze lungo la penisola: al nord, per esempio in Lombardia, è meno sviluppato che nelle regioni del sud Italia, come in Calabria. Ciò favorisce fenomeni come l'evasione fiscale ed il riciclaggio di denaro.

Scopri di più.

Edoardo Rinaldi

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