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rifiuti urbani

Dal Rapporto condotto dall’Ispra - l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale del Ministero dell'Ambiente - sui rifiuti urbani prodotti nel 2017 si registrano dati interessanti. Eccone alcuni.

Il primo riguarda il totale della produzione dei rifiuti urbani. Questi si riducono e non di poco, facendo registrare un -1,7% rispetto al 2016. Dopo l’aumento riscontrato tra il 2015 e il 2016, si rileva dunque una contrazione della produzione. Il calo si riscontra in tutte le macro aree geografiche, risultando pari al -2,2% nel Sud, al -2% nel Centro e al – 1,4% nel Nord.

Altro dato interessante è il dato medio nazionale di raccolta differenziata, arrivato al 55,5%. Più alti i valori al Nord (66,2%), più bassi al Sud (41,9%), mentre il Centro si colloca poco al di sotto della media nazionale (51,8%). È il Veneto la regione con la più alta percentuale di raccolta differenziata pari al 73,6%, seguita da Trentino Alto Adige con il 72% e Lombardia con il 69,6%.

Confrontando i dati italiani con la situazione di alcuni paesi europei si rileva che il nostro Paese produce più rifiuti della media UE28. Quelli conferiti in discarica costituiscono una percentuale di rifiuti urbani maggiore della media UE28, ma anche la percentuale avviata a compostaggio e digestione anaerobica è superiore alla media dell’Unione. Da rilevare che il ricorso alla discarica vede un enorme divario tra i paesi europei: si va da un valore percentuale pari a 1% di Belgio, Danimarca, Germania, Paesi Bassi e Svezia, all’82% della Grecia e al 92% di Malta.

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Martina Lalli

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