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E’ ancora una volta la Corte dei Conti, attraverso l’ultimo “Referto al Parlamento sulla gestione finanziaria dei servizi sanitari regionali” e il “Rapporto di coordinamento di finanza pubblica 2018”, a certificare la costante contrazione delle entrate per lo Stato derivanti dai ticket sulle prestazioni sanitarie, in particolare quelli sulle prestazioni di specialistica ambulatoriale, sul pronto Soccorso e su altre prestazioni ad esclusione di quelle farmaceutiche. 

Tutto “merito” del Super Ticket cioè la quota fissa per ricetta pari a 10 euro, applicata con Decreto Legge 98 del 2011.

“Una misura che oltre ad ostacolare l’accesso alle prestazioni da parte dei cittadini già alle prese con il problema delle liste di attesa, depaupera i redditi delle famiglie che si trovano a dover affrontare un problema di salute e sposta risorse e assistiti dal Servizio sanitario pubblico al canale privato. Per una serie di prestazioni più a basso costo, proprio a causa del superticket può risultare economicamente più vantaggioso svolgere la stessa prestazione in regime privato. E’ uno squilibrio che va superato assolutamente”, dichiara Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato di Cittadinanzattiva.

Leggi il nostro comunicato stampa

 

Aurora Avenoso

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