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Editoriali

"Che la salute dei cittadini non sia stato tema di campagna elettorale è ormai un dato di realtà. All’indomani di una emergenza pandemica che ci ha stravolto le vite, si è trattato di una scelta priva di logica, se non che, come di consueto, sono stati privilegiati temi di più facile audience. Eppure la salute dei cittadini, ormai l’abbiamo imparato, andrebbe presidiata prima di ogni altra politica pubblica, in quanto pre-condizione per l’efficacia di ogni altro intervento. All’indomani delle elezioni, questo ci preme ricordarlo. E il Servizio sanitario nazionale, pubblico, equo, eguale, universale, proprio come previsto dalle leggi del nostro Paese, andrebbe sostenuto in qualunque modo appunto perché in grado di proteggere tutti i cittadini, e di attenuare le differenze fra di loro. Andrebbe sostenuto con un investimento significativo, che ripaghi almeno in parte di anni e anni di definanziamento, ricordando che spendiamo sulla salute poco, molto poco, meno di quanto potremmo permetterci anche considerando i nostri parametri economici.

Andrebbe sostenuto puntando sugli operatori sanitari, medici di medicina generale, infermieri, medici dell’emergenza-urgenza, gli unici che possano trasformare in pratica le riforme previste dal Pnrr ma finora disegnate sulla carta. 
Andrebbe sostenuto puntando sulla prevenzione e sulla promozione della salute, perché non è sostenibile, da nessun punto di vista, una sanità che curi la malattia e che non miri a favorire la salute.
Tutto il resto sono chiacchiere interessate, comprese quelle di chi dice che il Servizio sanitario è in declino; come avrebbe potuto essere altrimenti, considerato quanto poco si è scelto di investirci?".

Leggi il testo integrale del commento di Anna Lisa Mandorino, pubblicato su 'Espresso.it

Annalisa Mandorino

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