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lettera fimmg e ca su vaccino antifluenzale

Campagna vaccinale antinfluenzale, Scotti e Gaudioso a Governo e Regioni: «Anticipare ad ottobre ed estendere ai 55enni. Subito la programmazione o sarà impossibile fare scorte. »
«Non possiamo permetterci di perdere neanche un minuto, Governo e Regioni devono muoversi ora per riuscire in tempo a stanziare i fondi e provvedere alle scorte necessarie di vaccino antinfluenzale e anti-pneumococco». FIMMG e Cittadinanzattiva lanciano un messaggio molto chiaro e determinato al ministro Roberto Speranza e alle Regioni affinché si parta sin d’ora con la necessaria organizzazione di una campagna vaccinale straordinaria. Sulla scorta di quanto raccomandato anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità,  Silvestro Scotti (segretario generale FIMMG) e Antonio Gaudioso (segretario generale Cittadinanzattiva) spronano il Governo e le Regioni affinché si pensi ora a mettere in piedi una campagna vaccinazione antinfluenzale e anti-pneumococcica che parta in anticipo, ad ottobre, e che preveda l’abbassamento a 55 anni della somministrazione gratuita. Indicazioni che comportano la necessità di approvvigionamenti addizionali di vaccini antinfluenzali.

“Siamo consapevoli che l’emergenza Covid-19 abbia costretto l’intera struttura di Sanità Pubblica del territorio nazionale e il personale sanitario a concentrare gli sforzi e le attività nella gestione dell’emergenza” - dicono Scotti e Gaudioso – “tuttavia è altrettanto opportuno uno sforzo di programmazione con provvedimenti che possano assicurare un efficiente svolgimento della prossima campagna di prevenzione vaccinale contro l’influenza e lo pneumococco”.

Il rischio concreto è di trovarsi a ottobre con scorte insufficienti di vaccini. Ripetendo così l’esperienza drammatica dei dispositivi individuali di protezione nei giorni più caldi della pandemia. Sono infatti poche le aziende produttrici di vaccini antinfluenzali e anti-pneumococcici e la particolarità del ciclo produttivo dei vaccini non permette di rispondere in emergenza ad un eccesso di richiesta, se non programmata anticipatamente. “Il nostro Paese - ricorda Scotti” - non possiede strutture produttive in grado di renderci autonomi nella produzione di vaccini con la conseguenza di non poter fronteggiare, con una produzione interna, una possibile carenza vaccinale». “Su questo”, aggiunge poi Gaudioso, “si innesta anche l’attuale stop alle vaccinazioni sopra i due anni in diverse Regioni o in singole ASL. E’ invece fondamentale continuare in questa azione di prevenzione, per evitare che queste malattie si ripresentino, portando ulteriori danni”

Di qui un appello che non può e non deve essere ignorato. Due i livelli d’azione. Scotti e Gaudioso spiegano che “è fondamentale che le Regioni approntino in tempi strettissimi una stima aggiornata del fabbisogno di vaccino e che comunichino l’incremento di richiesta coordinandosi con il Ministero della Salute. Allo stesso modo devono essere emanate quanto prima le raccomandazioni necessarie in tema di prevenzione e controllo dell’influenza, consentendo una migliore programmazione a livello regionale per completare velocemente tutte le procedure pubbliche di approvvigionamento”.

La partita ha poi anche un risvolto economico non indifferente, visto che la maggiore richiesta di vaccini andrà finanziata non solo con i fondi ordinari delle Regioni, ma anche con fondi straordinari messi a disposizione dal Governo. 

Leggi la lettera. 

Luana Scialanca

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