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Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale per la gestione della persona con frattura da fragilità. Presentato oggi il nuovo lavoro di Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato
Le frattura da fragilità, vale a dire le fratture che insorgono spontaneamente o per traumi di lieve entità, costituiscono un rilevante problema di salute pubblica attuale di proporzioni sempre crescente. I soggetti che hanno presentato una frattura da fragilità hanno una maggiore probabilità di rifrattura soprattutto nel breve periodo, con un deterioramento della qualità della vita, aumento di morbilità e mortalità. L’identificazione di soggetti con recente fratture da fragilità ad alto rischio di frattura ed il conseguente avvio a programmi terapeutici per la prevenzione secondaria delle rifratture è essenziale per il contenimento del problema, sia per il cittadino /paziente che per la collettività, senza trascurare la sostenibilità economica da parte del Servizio Sanitario Nazionale.
Per questo, la nostra idea di realizzare un Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) nasce dalla necessità di presa in carico della persona con frattura da fragilitàdi rispondere alle urgenze e criticità espresse dai cittadini, garantendo qualità ed uniformità di cure su tutto il territorio nazionale e standardizzare e uniformare criteri condivisi per la diagnosi, terapia, ed assistenza dei pazienti con fratture da fragilità.

Il PDTA vuole favorire l’identificazione, l’inquadramento diagnostico ed il successivo avvio a programmi di prevenzione secondaria delle rifratture, continuità assistenziale, di soggetti che abbiano presentato una recente frattura da fragilità.

L’iniziativa è realizzata con il contributo non condizionato di UCB.

“Per raggiungere gli obiettivi del PDTA è fondamentale la collaborazione e il coinvolgimento di tutti i soggetti che a vario titolo si occupano del tema. Per una effettiva presa in carico del paziente, il miglioramento della qualità della vita e il mantenimento della stessa  ognuno deve fare la sua parte. E’ necessario anche lavorare per superare le disuguaglianze che ostacolano una pari esigibilità dei diritti di salute all'interno delle diverse aree del nostro Paese dove si registrano evidenti disparità di accesso ai servizi a seconda dei territori di residenza” ha dichiarato Anna Lisa Mandorino, vice segretario generale di Cittadinanzattiva. ”Sin dal momento in cui si ha il dubbio o il sospetto di una frattura da fragilità questa va accertata e identificata attraverso un codice unico, per garantire una efficace gestione della frattura, fornire informazioni e consigli e raccomandazioni sulla terapia farmacologica da seguire, senza dimenticare quanto sia fondamentale puntare sulla prevenzione e sugli stili di vita”.

Hanno collaborato:

Comitato di scrittura:
Prof.ssa Maria Luisa Brandi; Prof. Andrea Lenzi; Prof.ssa Silvia Migliaccio; Prof. Stefano Gonnelli, Prof.ssa LetiziaMauro Giulia; Prof. Francesco Falez; Prof. Giovanni Iolascon; Prof. Maurizio Rossini; Prof.ssa Carlina V. Albanese; Dott.ssa Maria Assunta Antonica Campa.

Associazioni di pazienti
ANED; AMICI onlus; ANMAR; APMAR; BPCO; Europa Donna; FAMIGLIE SMA onlus; FEDERASMA; Forum Nazionale delle Associazioni di Nefropatici, Trapiantati d’organo e di volontariato; LILA, PARKINSON ITALIA; Respiriamo Insieme;

Società Scientifiche: 
AIFI; FEDERFARMA; FEDIOS; FNOMCeO; FNOPI; SIF; SIFO; SIR; SIMFER; SIMG; SIRM; SIOMMMS; SIOT;

Ufficio Stampa

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