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Comunicati

Si ricomincia. Dopo l’entrata in vigore del nuovo Decreto Tariffe che, a seguito di un iter lungo e tortuoso fatto di continui rimpalli di responsabilità tra Governo, Regioni e strutture sanitarie e grazie alla grande pressione delle organizzazioni civiche come la nostra, ha reso esigibili alcune prestazioni innovative per i cittadini, si rischia ora di rimettere tutto in discussione e di creare un vuoto normativo che non abbiamo la garanzia sia colmato entro un anno, come indicato dall’Autorità giudiziaria”. Così Cittadinanzattiva a seguito delle sentenze con le quali nei giorni scorsi il Tar Lazio ha annullato il nuovo tariffario per l’assistenza specialistica ambulatoriale e protesica, rilevando gravi carenze istruttorie, mancata rilevazione aggiornata dei costi e assenza di confronto con le parti sociali.

“Appare evidente quanto il tema delle tariffe sia spinoso e necessiti di una maggiore partecipazione ed inclusione di tutte le parti coinvolte nella definizione delle stesse. Non può essere, tuttavia, un braccio di ferro continuo, né tornare continuamente indietro, inficiando il lavoro di adeguamento fatto nel frattempo. Per questo chiediamo che le associazioni di tutela – in particolare quelle che in questi ultimi mesi si sono battute per l’approvazione dei nuovi Lea - siano coinvolte in questo percorso di revisione del tariffario, come garanti dei diritti dei cittadini e come peraltro previsto dalle nuove normative sulla partecipazione. Chiediamo inoltre al Ministero e alle Regioni di continuare a lavorare sull’aggiornamento dei Lea e dei decreti collegati per restituire provvedimenti che non lascino appesi i diritti e non facciano perdere la pazienza ai cittadini”.

Ufficio Stampa

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