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Il Piano rappresenta una occasione unica per rimuovere gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona e costruire un Paese più giusto, che valorizzi i giovani, le comunità e i territori. Allo stesso tempo il Piano può rappresentare un nuovo metodo, oltre che una nuova strategia, per mobilitare risorse, energie, esperienze ed idee”, ha dichiarato Francesca Moccia, vice segretaria generale di Cittadinanzattiva intervenuta oggi nel corso della audizione in 11° “Commissione lavoro pubblico e privato, previdenza sociale” del Senato, in merito al Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Fra le questioni principali alle quali Cittadinanzattiva ha chiesto, nel corso dell’audizione, che il PNRR riservi una attenzione particolare ci sono la salute, la pubblica amministrazione e la scuola. Alcune le priorità indicate, che saranno consegnate in un documento specifico nei prossimi giorni: per la salute, rafforzamento dell’assistenza territoriale e domiciliare, attenzione alla non autosufficienza e ai caregiver, accesso alle cure tempestivo ed uniforme sul territorio; per la pubblica amministrazione, un deciso cambio di passo verso la digitalizzazione, la semplificazione e la trasparenza; per la scuola, investimenti nei servizi 0/6 anni, tempo pieno e mensa per tutti gli studenti del primo e secondo ciclo.

La definizione ed applicazione del Piano meriterà il confronto assiduo con i soggetti interessati e una costante informazione e trasparenza sui dati per favorire la piena partecipazione delle comunità e dei territori all’attuazione dei progetti. In questa direzione abbiamo promosso, insieme ad altri soggetti della società civile, nell’ambito della campagna Follow The Money, un Osservatorio civico indipendente che, a partire dalla richiesta di una piattaforma di open data, ha come obiettivo un’ampia campagna di monitoraggio sull’utilizzo dei fondi, sulla realizzazione dei progetti e sul loro impatto sulle comunità.

Il 60% delle risorse del Piano saranno infatti spese sul territorio e su questo si gioca la riuscita dello stesso; questo vale a maggior ragione nelle aree interne del Paese, dove la carenza di infrastrutture e le questioni centrali relative ad esempio a scuole, servizi sanitari e pubbliche amministrazioni meritano investimenti economici e politici ancora maggiori”.

Ufficio Stampa

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