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Approfondimenti

I progetti del Comune di Arezzo e del Comune di Lecce di introdurre rispettivamente super occhiali infrarossi e dispositivi video per il riconoscimento facciale ha comportato l’apertura di istruttorie da parte del Garante della Privacy per verificare eventuali irregolarità riguardo al trattamento dei dati personali.

Per quanto riguarda il Comune di Lecce, l’Autorità ha aperto un’istruttoria a seguito dell’uso di un sistema che prevede l’impiego di tecnologie di riconoscimento facciale. ll Garante, infatti ha precisato che “in base alla normativa europea e nazionale il trattamento di dati personali realizzato da soggetti pubblici, mediante dispositivi video, è generalmente ammesso per l’esecuzione di un compito di interesse pubblico o connesso all’esercizio di pubblici poteri”. Tuttavia, i Comuni possono usare tali strumenti “solo a condizione che venga stipulato il cosiddetto patto per la sicurezza urbana tra Sindaco e Prefettura”. Secondo la normativa italiana, a meno che il trattamento dei dati non sia effettuato per indagini della magistratura o prevenzione e repressione dei reati, l’installazione e l’uso di sistemi di riconoscimento facciale tramite dati biometrici sono vietati fino al 31 Dicembre 2022. L’intento di questa moratoria è quello di disciplinare i requisiti di ammissibilità relativi al riconoscimento facciale senza ledere la riservatezza dei cittadini e rispettare i principi stabiliti dalla normativa sulla privacy.

Per assicurarsi che il progetto sia in linea con la normativa, il Garante della Privacy richiede al Comune di Lecce una descrizione dettagliata dei sistemi adottati, un elenco delle banche dati consultate dai dispositivi e la valutazione d’impatto sui trattamenti dei dati.

Mentre il Comune di Arezzo è stato imputato dall’Autorità perché ha dichiarato di voler dotare la Polizia Municipale di “super occhiali infrarossi” per controllare i documenti degli automobilisti in tempo reale, soprattutto in zone a rischio microcriminalità. Ad Arezzo, questo progetto pilota che partirà dal 1° dicembre 2022 utilizzerà i cosiddetti “super occhiali infrarossi” ovvero il dispositivo laBglasses, un sistema costituito da un occhiale dotato di visore e di telecamere ad alta risoluzione. Grazie al software urbano 2.0, integrato nel device abbinato al sistema, le lenti di questi occhiali sono in grado di visualizzare e rilevare le infrazioni dal numero di targa e collegandosi ad alcune banche dati sono in grado di fornire alla polizia municipale informazioni riguardo al guidatore, come l’assicurazione, la validità del documento, se il veicolo è stato rubato o meno ecc.. 

Il Garante ha però espresso riserve sia perché ai destinatari dei controlli dovrebbe essere fornita un’informativa sul trattamento dei dati personali, ma anche per la privacy degli agenti della polizia Municipale che indossano gli occhiali. Il rischio è che il sistema “laBglasses” diventi un modo per il Comune di controllare l’operato della polizia senza tutele riguardo al trattamento dei dati e delle immagini personali. 

Anche in questo caso, il Comune di Arezzo dovrà fornire al Garante, la copia dell’informativa destinata sia a cittadini che al personale che dovrà indossare gli occhiali infrarossi insieme anche alla valutazione di impatto sui trattamenti dei dati.

Aggiornamento ai consumatori finanziato dal MiSE, legge 388/2000 – ANNO 2021

Naissa Niyaoui

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