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storie di ordinaria giustizia

Una storia di processi lumaca e denegata giustizia in cui a pagare è una ragazzina. Una sedicenne, all’epoca dei fatti, quando nel 2001, dopo le violenze subite dal padre, finisce in una casa per minori a Torino dove viene abusata e drogata dall’educatrice del centro che avrebbe dovuto difenderla. Da quel giorno di anni ne sono passati altrettanti ma giustizia non c’è mai stata.

I suoi aguzzini, infatti, sono liberi. Per sempre. Perché così ha deciso, qualche giorno fa, la terza sezione penale della Cassazione che ha messo la parola fine alla odissea giudiziaria della ormai giovane donna, oltre che al suo personale calvario. I reati a carico di coloro che lei aveva accusato di violenza sessuale sono estinti perché prescritti. E poco importa che la sua vita sia stata irrimediabilmente segnata da tutta quella vicenda. Per lei giustizia non ci sarà, ormai è troppo tardi. Continua a leggere su www.repubblica.it

Valentina Ceccarelli

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