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L’emergenza dei livelli troppo elevati di arsenico nell’acqua potabile continua a occupare la cronaca quotidiana e a preoccupare i cittadini di Latina, Viterbo e la zona (a sud di Roma) dei Castelli romani, per gli effetti nocivi che ne derivano. Secondo uno studio dell'Istituto superiore di Sanità infatti, su un campione di 269 volontari, l'analisi delle unghie mostra una concentrazione media del metallo cancerogeno tre volte superiore ai limiti. Il 31 dicembre è scaduto il termine imposto dall'Ue per presentare un programma di rientro delle acque nei parametri di conformità, e la situazione non è cambiata. Approfondisci

Redazione Online

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