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Editoriali

punto_30_04_09

Una sanità diversa di regione in regione, con una crescente diminuzione dell'attenzione alla umanizzazione delle cure e costi a carico dei cittadini in aumento. E' questo il quadro, poco confortante, che emerge dall'annuale Pit Salute 2008 "I cittadini al primo posto. Per una sanità più umana ed accessibile", la fotografia del rapporto tra cittadini e servizio sanitario realizzato dal Tribunale per i diritti del malato di Cittadinanzattiva che quest'anno si basa su oltre 20000 segnalazioni.

Alcuni dei problemi da noi denunciati sono purtroppo quasi una triste consuetudine, come le liste di attesa troppo lunghe, o la mancanza di una assistenza adeguata una volta dimessi dalle strutture ospedaliere. Così come le crescenti difficoltà a trovare un posto per un ricovero ospedaliero, e quelle che potremo immaginare ancora in crescita tra 5 o 10 anni alla luce dell'annunciata riduzione dei posti letto di un ulteriore 12%.

Ma il tema su cui quest'anno vogliamo porre l'accento è proprio quello della scarsa umanizzazione delle cure, sulle difficoltà nel rapporto tra medico e paziente, sulla poca attenzione alla cura della persona e al rispetto della dignità. Questo fenomeno assume dimensioni rilevanti quando si affronta il tema dei sospetti errori nella pratica medica e assistenziale, che pur confermandosi come prima voce nelle segnalazioni che ci giungono dai cittadini, in maniera crescente sono frutto di un pessimo rapporto tra cittadini e personale sanitario e di una cattiva comunicazione. Crediamo che questo debba rappresentare un campanello di allarme per tutti e che sia necessario intervenire, a livello nazionale e regionale, per affermare una vera cultura della prevenzione dei rischi, affrontando le necessarie innovazioni legislative, ma escludendo, per esempio, la paventata depenalizzazione del reato da errore medico, e istituendo un Fondo nazionale per indennizzare i cittadini che abbiano subito un danno che non sia riconducibile ad alcuna responsabilità.

Anche il tema della estrema frammentazione e disomogeneità del nostro sistema sanitario richiede degli interventi immediati, a partire da una vera riforma dei Livelli essenziali di assistenza, il "portafogli" minimo di prestazioni e cure da offrire al cittadino che è stato invece in troppi casi svilito da una politica troppo attenta ai costi e poco alla effettiva tutela della salute e della efficienza del sistema.

 

Francesca Moccia
Coordinatrice nazionale del Tribunale per i diritti del malato di Cittadinanzattiva

Redazione Online

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