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Editoriali

Si è concluso con la Risoluzione del 13 settembre 2011 il monitoraggio del Parlamento Europeo sulla mediazione nelle controversie civili e commerciali.L'Italia ha recepito la direttiva con il decreto legislativo 28/2010 (noto come legge sulla media conciliazione) Sono pochi i Paesi che non hanno ancora dato piena attuazione alla direttiva europea sulla mediazione mancano all'appello solo Repubblica Ceca, Austria, Finlandia. Secondo il Parlamento Europeo la nostra legge sulla mediazione non è poi così male; anzi il PE ritiene che nonostante le forti polemiche avute in particolar modo in Italia la mediazione proprio nel nostro Paese sta dando buoni risultati.

Di fatto la Risoluzione europea stigmatizza la forte resistenza degli avvocati italiani verso la mediazione e ritiene che "il concetto di accesso alla giustizia debba includere anche l'accesso a forme di risoluzione alternative delle controversie".

Non sarà quindi il caso di deporre le armi? Che ci siano spazi di miglioramento da analizzare a seguito di una piena entrata in vigore della legge è sicuro (ricordiamo che nel 2012 entrano in ballo anche le controversie condominiali) ma la battaglia "ideologica" sul ricorso alla giustizia alternativa sembra davvero anacronistica.

Sempre il PE chiarisce che "la maggior parte degli Stati membri dispone di una procedura per conferire all'accordo transattivo di mediazione la stessa autorità di una decisione giudiziaria".

Un obiettivo quindi la legge sulla mediazione lo ha raggiunto: per la prima volta infatti si sono infranti alcuni tabù in ordine alla effettiva tutela dei diritti dei cittadini. In materia civile non è necessario sempre e comunque fare causa per essere tutelati e per veder soddisfatti i propri legittimi interessi.

L'esperienza di tutela maturata da Cittadinanzattiva porta alle stesse conclusioni (non a caso Cittadinanzattiva promuove da sempre la tutela integrata). Ascoltando i cittadini abbiamo capito la necessità di trovare soluzioni non solo sul versante giudiziario per questo abbiamo ad esempio sostenuto e realizzato negli anni accordi di conciliazione paritetica nel settore delle controversie di consumo ed oggi anche nuovi accordi sul versante della mediazione.

I cittadini si aspettano segnali chiari e non più contraddittori riguardo l'opportunità o meno di ricorrere alla giustizia alternativa,alleggerire il contenzioso civile e dare certezza ai rapporti commerciali è una opportunità anche di crescita economica che nessuno oggi può permettersi il lusso di ignorare o di osteggiare.

Liliana Ciccarelli, Responsabile settore conciliazione

Redazione Online

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