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Editoriali

punto_12_03_09Ci riferiamo al disegno di legge "Disposizioni in materia di sicurezza" approvato al Senato e che inizia ora l'iter di discussione alla Camera dei deputati .(C. 2180).
L'art. 45 comma 1 lett.f di questo disegno di legge introduce l'obbligo, per il cittadino straniero, di esibire il permesso di soggiorno in sede di richiesta di provvedimenti riguardanti gli atti di stato civile, tra i quali sono inclusi anche gli atti di nascita.

Ad oggi invece il cittadino straniero è esonerato dall'obbligo di presentare il documento di soggiorno per i provvedimenti riguardanti gli atti di stato civile.

Se il disegno di legge verrà approvato, l'ufficiale dello stato civile non potrà ricevere la dichiarazione di nascita né di riconoscimento del figlio naturale da parte dei genitori stranieri privi di permesso di soggiorno.

Per essere ancora più espliciti: la norma impedisce la registrazione della nascita di cittadini stranieri privi del permesso di soggiorno.

Non è minato quindi "soltanto" il diritto alla salute  ma il diritto ad esistere.

Infatti, i minori che non saranno registrati alla nascita, resteranno privi di qualsiasi documento e totalmente sconosciuti alle istituzioni.

La forte denuncia di questa barbarie è partita dall' ASGI (Associazione studi giuridici sull'immigrazione) che sostiene tra l'altro i pesanti profili di incostituzionalità di questa norma.

Solo per fare qualche esempio, saranno violati:

gli artt 22, 30, 31, della costituzione italiana che si riferiscono al diritto/dovere costituzionale dei genitori di mantenere i figli, alla protezione della maternità e dell'infanzia, al divieto di privazione della capacità giuridica e del nome per motivi politici, ed ancora sarebbe violato il principio dell'art.  117 n. 1 della costituzione che impone il rispetto degli obblighi internazionali.

In questo caso l'obbligo internazionale è il rispetto della convenzione ONU sui diritti dell'infanzia  che riconosce ad ogni minore il diritto di essere registrato immediatamente al momento della sua nascita.

Ma lo scenario ancora più drammatico (e non è pura ipotesi di fantasia) è costituito dal forte rischio che i bambini nati in ospedale non vengano consegnati ai genitori privi di permesso di soggiorno. Essendo ai genitori impedito il riconoscimento del figlio è ipotizzabile che venga aperto un procedimento per la dichiarazione dello stato di abbandono  e dunque i figli potrebbero essere separati dai genitori.

I giuristi lavorino con i loro strumenti per bloccare questo orribile delitto all'umanità ma i "cittadini semplici" come noi si interroghino su come è stato possibile che Senatori della Repubblica siano arrivati a concepire una norma del genere.

A questi signori tuttavia dobbiamo un grazie.

Grazie per aver toccato il fondo, solo così forse le coscienze individuali e collettive che risiedono nel nostro Paese avranno un sussulto necessario per invertire la rotta.

La mia personale coscienza è scossa da un paradosso insopportabile, l'aver assistito alla bellissima inaugurazione domenica scorsa della casa del parto naturale "Acqualuce" della ASL ROMA D dove probabilmente le donne irregolari senegalesi, cinesi, bengalesi, pakistane, non andranno mai a partorire e dove noi cittadini forti, ITALIANI, celebreremo l'ipocrisia del parto dolce e di un welfare fatto su misura per noi rinnegando l'universalità dei diritti. Non è certo questa l'intenzione dei dirigenti che hanno voluto la casa del parto naturale, pertanto per uscire da questo incubo chiediamo la mobilitazione di tutti perché i cittadini italiani sappiano!

Giuseppe Scaramuzza

Vice Presidente nazionale

 

Redazione Online

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