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Editoriali

totòPochi giorni fa il Presidente del Consiglio comunale di Roma, Mirko Coratti, ha nominato il Difensore civico e i componenti  dell'Agenzia per la qualità dei servizi pubblici locali. La prima figura dovrebbe tutelare i diritti dei cittadini romani che subiscono soprusi da parte degli uffici comunali e nella fruizione dei servizi; il secondo istituto, ha il compito di vigilare sul corretto funzionamento di aspetti importanti della vita cittadina come i servizi di nettezza urbana, i trasporti, l'erogazione dell'elettricità, ecc. 

 

Ebbene ancora una volta questi posti sono stati lottizzati, privando i cittadini della possibilità di veder meglio tutelati i propri diritti. A prescindere da un giudizio sulle singole persone nominate, che esula dalle nostre intenzioni è impressionante l'ingordigia con la quale i partiti si accaniscono su tutto ciò che hanno a portata di mano, anche quando questo avviene contro gli interessi di coloro che li hanno votati per avere una buona amministrazione. E' già inaccettabile che per queste cariche non ci sia anche una consultazione diretta dei cittadini (quanto sarebbe meglio un difensore civico eletto dal basso!), ma che addirittura possano essere direttamente nominate senza nemmeno uno straccio di elezione del Consiglio comunale supera ogni limite. Gian Antonio Stella, sul Corriere della Sera dell'11 giugno, ha raccontato questa storia in riferimento a Ottavio Marotta, 77 anni, riconfermato difensore civico, uno degli artefici della Lista civica per Veltroni, persona da premiare per i servigi resi al Sindaco, con un vice, Mauro Passerotti, avvocato, in quota alla minoranza, vale a dire alla Casa delle Libertà.
Non meno grave è quanto è avvenuto per l'Agenzia dei servizi pubblici locali. Fino a poco tempo fa era Presidente Bernardo Pizzetti, un giovane funzionario proveniente dall'Autorità di regolazione per l'energia e il gas. Aveva fatto un ottimo lavoro di controllo e di garanzia per gli utenti, collaborando anche con Cittadinanzattiva. Non è stato confermato nonostante la competenza specifica. Al suo posto è stato nominato il prof. Paolo Leon, 72 anni, economista stimato, in quota Sinistra democratica. Gli altri due consiglieri sono uno,  in quota AN, Sergio Migliorini, commercialista, riconfermato e uno, il vicepresidente Claudio Santini, in quota UDEUR, avvocato. Ogni parte politica ha avuto il suo straccio di nomina, i cittadini hanno protestato, nessuno li ha ascoltati.
A vivere queste storie sorge un pensiero: ma non è che, oltre a "prendersi anche questo", si vuole vanificare la funzione di tutela che tali istituti dovrebbero garantire come contrappeso dalla parte dei cittadini? Persone che devono tanto a chi le ha nominate e proposte, come potranno mettersi contro i loro benefattori e difendere gli utenti dei servizi? Vorrà dire che come cittadini dovremo continuare a difenderci da soli.

 

Teresa Petrangolini 


Redazione Online

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