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Comunicati

Depositate ieri le motivazioni della recente sentenza della Corte Costituzionale con cui ha giudicato incostituzionale parte delle norme che regolavano la Procreazione Medicalmente Assistita. Il commento delle associaizoni protagoniste e dei legali.

Maria Paola Costantini, avvocanto referente nazionale per la PMA di Cittadinanzattiva, la prof. Marilisa D'Amico, ordinario di Diritto costituzionale all'università Statale di Milano e l'Avv. Massimo Clara, difensori delle coppie di Milano e Catania davanti alla Corte Costituzionale, sottolineano:   "La Corte Costituzionale ha confermato l'impostazione dei ricorsi e poi quanto abbiamo ribadito all'udienza dell'8 aprile scorso: non sussiste alcun vuoto normativo e la richiesta delle coppie è assolutamente legittima perché in violazione di libertà fondamentali quali quello a decidere della propria esistenza e sul proprio progetto genitoriale. E inoltre, il divieto è in violazione del principio di uguaglianza per la grave discriminazione economica che ha prodotto e avrebbe continuato a determinare"   



"Considerato che la sentenza ha efficacia immediata - affermano i difensori delle coppie - si dovrà dare puntuale applicazione e senza ritardi. Speriamo che nessuno confonda le acque, producendo inevitabilmente un danno per le coppie". Maria Paola Costantini, esprimendo la sua soddisfazione, aggiunge: "E' quello che abbiamo sostenuto davanti alla Corte e cioè che era necessaria  da parte dello Stato italiano una assunzione di responsabilità nei confronti dei propri cittadini, nonché evitare che il divieto italiano si configurasse come una legittimazione della mercificazione dei donatori e in particolare delle donatrici di altri paesi, oggetto di "turismo procreativo".  Ora, il Ministero della Salute aggiorni le Linee Guida, previste dalla Legge 40 e ferme dal 2008 e convochi un Tavolo con le Società scientifiche, con le organizzazioni civiche come Cittadinanzattiva e le associazioni di pazienti infertili per costruire indicazioni minime necessarie. Le norme a salvaguardia dei pazienti già esistono e sono ben conosciute. Si devono individuare percorsi sicuri e trasparenti, garantendo una corretta informazione, anche con il contributo dell'l'Istituto superiore di Sanità e del Centro nazionale trapianti. Non è accettabile nessuna dilazione o ritardo perché serve chiarezza di accesso sia per i cittadini che per gli operatori."    "E' necessario che la donazione dei gameti sia garantita a tutte le coppie affette da sterilità e che possa essere effettuata anche nelle strutture pubbliche così da impedire discriminazioni economiche. Come ha ribadito la Corte Costituzionale, il nuovo sistema prevede sia la gratuità delle donazioni che l'anonimato dei donatori. La Corte ha confermato che nessun legame ci sarà tra il nato e i donatori e le donatrici".   BREVE SINTESI DEI PASSAGGI PIU' IMPORTANTI   La Corte Costituzionale ha ribadito che l'accesso alla donazione dei gameti è consentito ai sensi dell'art. 5 della Legge 40 e quindi alle coppie di maggiorenni di sesso diverso, coniugate o conviventi, in età potenzialmente fertile, con partners entrambi viventi, qualora sia accertata l'impossibilità di rimuovere altrimenti le cause impeditive della procreazione, nonché che le procedure siano effettuate in base a principi di gradualità e consenso informato. La donazione di gamete sarebbe assolutamente gratuita rimanendo il divieto di cui all'art. 12 comma 6 della Legge che vieta e sanziona la commercializzazione dei gameti. Si conferma, come previsto dall'art. 9 comma 2 della Legge che nessun legame o relazione giuridica si stabilisce tra il donatore di gameti e il nato. Il donatore non può far valere nei suoi confronti alcun diritto né essere titolare di obblighi. La donazione dei gameti dovrà rispettare la normativa in materia di donazione di tessuti e cellule, garantendo la gratuità, la tracciabilità, l'anonimato, la sicurezza di tutta la pratica medica e la competenza degli operatori. Non sarà possibile alcuna selezione dei donatori secondo criteri eugenetici e sarà controllato il numero di donazioni per donatore.

Alessandro Cossu

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