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Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato su dati LEA: commissariare Regioni che non li garantiscono. Ricerca conferma crescita difficoltà per i cittadini.

I dati della Verifica LEA 2011 del Ministero della Salute confermano una situazione molto preoccupante per il SSN che Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del Malato da tempo sta denunciando. L’Italia di fatto appare divisa in due nella capacità di garantire pienamente il diritto alla salute dei cittadini: infatti solo 8 Regioni su 16 hanno dimostrato di essere in regola su tutti gli adempimenti previsti.

“E’ evidente che ci troviamo di fronte ad un momento storico dove la parola LEA sembra essere interpretata non più come Livelli Essenziali di Assistenza ma come Livelli Eventuali di Assistenza, a discapito dell’equità del SSN.”  Queste le dichiarazioni di Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato di Cittadinanzattiva.

“Una situazione che dal punto di vista dei cittadini sembra essere persino peggiore nel 2012”, ha continuato, “come dimostrano i dati in nostro possesso: le difficoltà di accesso, i costi e le differenze regionali per i cittadini sono decisamente aumentate, considerando soprattutto il pesante definanziamento del FSN, che è stato compensato di fatto da una parte con un aumento del prelievo dalle tasche dei cittadini, dall’altra attraverso una contrazione dell’offerta dei servizi”.

Il recente Rapporto PiT Salute del Tribunale per i diritti del Malato “Meno sanità per tutti”  ha come prima voce tra le segnalazioni dei cittadini la difficoltà di accesso alle prestazioni sanitarie (18,4% di 27.491 segnalazioni); i costi troppo gravosi, soprattutto per i malati cronici, invece rappresentano il 12% delle richieste di intervento.

“Non ci stupisce che le Regioni che mostrano particolari criticità rispetto alla garanzia dei LEA siano proprio quelle con Piano di rientro, perché la questione delle risorse economiche, il risanamento dal debito e il pareggio di bilancio sono stati il principale parametro di valutazione, e secondo noi questa operazione ha rappresentato il limite più grande per la tutela dei diritti dei cittadini” ha ancora aggiunto Aceti. “Tra l’altro in queste Regioni registriamo l’esistenza di un rapporto inversamente proporzionale tra contribuzione dei cittadini e la quantità/qualità dei servizi e chi risulta maggiormente penalizzato sono proprio le persone più fragili: anziani, non autosufficienti, malati cronici, malati terminali.”

La stessa Corte dei Conti nel suo ultimo Rapporto Coordinamento Finanza Pubblica relativo al 2012 afferma che comincia a scricchiolare la garanzia di “adeguati livelli di assistenza”.

“E’ necessario che siano esercitati poteri sostitutivi del Governo”, ha quindi concluso, “non più solo nei casi di incapacità di gestione della spesa sanitaria ma anche nei confronti di quelle Regioni che non sappiano garantire l’effettiva erogazione di tutti i LEA, nonché prevedere una nuova governance del SSN, dove ai cittadini, ai pazienti, e alle Organizzazioni che li rappresentano sia riconosciuto un ruolo specifico nella valutazione della reale erogazione dei LEA”.

 

Alessandro Cossu

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