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Cittadinanzattiva su intramoenia: per i cittadini è proposta indecente. Sanzioni per le aziende che non rispettano la legge

Roma, 12 marzo 2008

“Per i cittadini l’intramoenia è il più delle volte una proposta indecente che sono costretti ad accettare per superare lo scoglio delle liste di attesa”.

A dirlo è Francesca Moccia, coordinatrice nazionale del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva in riferimento alla presentazione dell’indagine della Commissione Sanità del Senato sull’esercizio dell’intramoenia. Per il 90% dei pazienti che ne hanno fatto ricorso, si è trattato di una scelta obbligata e costosa: ad esempio l’alternativa è fra aspettare 270 giorni per una risonanza magnetica nel regime pubblico, oppure averla in soli 3 giorni nel canale intramurario pagando circa 300 euro. Il dato emerge dall’ultimo Rapporto Pit salute che Cittadinanzattiva presenterà ufficialmente il prossimo 18 marzo.

“Chiediamo una sanzione per le aziende che entro l’anno non si adegueranno a questa legge- conclude Moccia - ed in particolare al punto sull’allineamento dei tempi di erogazione delle prestazioni nell’ambito dell’attività istituzionale ai tempi medi nella libera professione intramuraria, al fine di assicurare che il ricorso a quest’ultima sia conseguenza di libera scelta del cittadino e non di carenza nell’organizzazione dei servizi resi nell’ambito dell’attività istituzionale”.

Redazione Online

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