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Cittadinanzattiva su sciopero penalisti: inaccettabile perché allunga i tempi già biblici dei processi. No alle società di capitali, si a maggiori garanzie su professionalità e difesa di ufficio

"Non possiamo accettare le modalità, cioè uno sciopero che allunga i tempi già biblici dei processi, e che quindi si ripercuoterà principalmente sui cittadini", questo il commento di Mimma Modica Alberti, coordinatrice nazionale di Giustizia per i diritti-Cittadinanzattiva, in merito allo sciopero dei penalisti dell'UNCPI. 
"Condividiamo però alcune delle perplessità sulle norme contenute nel cosiddetto pacchetto liberalizzazioni. In particolare, la possibile introduzione di società di capitali che più che facilitare la concorrenza, a nostro parere esporrebbe ancora di più il sistema all'aumento del contenzioso e introdurrebbe esplicitamente il concetto del profitto societario in un contesto come quello del diritto alla giustizia".

"Siamo invece favorevoli all'introduzione delle specilizzazioni per gli avvocati", ha auindi aggiunto Modica Alberti. "I cittadini devono poter scegliere a chi rivolgersi anche sulla base delle specifiche professionalità. Ma vorremmo che questo avvenisse con l'introduzione di regole chiare e garanzie trasparenti. La specializzaizone non deve infatti rappresentare un ostacolo all'ingresso dei giovani professionisti, ma una maggiore garanzia per i cittadini sulla qualità della prestazione legale".

"Salutiamo favorevolmente anche l'introduzione dell'obbligo di preventivo. Le motivazioni addotte dagli avvocati non stanno in piedi; in molti casi è infatti assolutamente prevedibile l'iter della causa, e quindi il relativo costo. Inoltre, il professionista può ricontrattare, sempre sulla base di un nuovo preventivo, il proprio onorario a fronte di cambiamenti intervenuti in corso rispetto a quanto previsto".

"Un ulteriore punto delle ragioni della protesta è però condivisivile, ha concluso Modica Alberti. "Crediamo anche noi che vada rivista la regolamentazione della difesa di ufficio. Così com'è, attualmente risulta essere tropp macchinosa e complessa, con il rischio che spesso tutto questo comprometta il diritto dei cittadini alla difesa garantito dall'articolo 24 della Costituzione e dalle leggi ordinarie"

Alessandro Cossu

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