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Comunicati

Si è svolta nei giorni scorsi la prima riunione dell’Osservatorio sul Pnrr sociale, che nasce dalla collaborazione fra il magazineVita, insieme al suo comitato editoriale (68 organizzazioni e reti), e alcune grandi coalizioni di scopo, con l’obiettivo di promuovere un faro fisso, nei prossimi mesi, sulla governance e sull’utilizzo dei fondi del Piano, nelle sue azioni più rilevanti per il sociale. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza, molto noto e ampiamente nominato nel dibattito politico-istituzionale, è al contrario per lo più sconosciuto ai cittadini e scarsamente partecipato da parte di chi, come le comunità e le organizzazioni civiche che operano sui territori nazionale e locali, dovrebbero invece esserne co-autori e destinatari finali.

Come riporta il magazine Vita l'Osservatorio sul PNRR sociale non è "nuovo soggetto ma di un gruppo di lavoro, con una finalità molto operativa: informare i cittadini sui passi concreti con cui il Pnrr si concretizzerà su alcuni focus specifici, marcatamente sociali; denunciare il bassissimo livello di consultazione e dialogo sociale che finora c’è stato sul Pnrr, con il rischio concreto che in questo modo si perdano occasioni di innovazione, impatto ed efficacia; rilanciare la necessità di un metodo diverso, imperniato sul confronto con la società, il Terzo settore e gli enti locali con strumenti operativi che ci sono e sono già rodati, dalla coprogettazione e coprogrammazione ai regolamenti per l’amministrazione condivisa. Un tesoretto di competenze e di prassi che il gruppo di lavoro potrà valorizzare e che ci aiuterà a monitorare l’avanzamento del Pnrr e l’efficacia delle varie azioni in ordine a obiettivi di innovazione e di impatto, nella convinzione che il Pnrr debba servire non efficientare la macchina dello Stato ma per rafforzare le comunità e che l’obiettivo non si raggiunga con più assunzioni nella PA ma con un dialogo sociale vero con quanti sui territori conoscono “la parte sommersa dell’iceberg” che è quella che determinerà i bisogni di domani e di dopodomani".

Aurora Avenoso

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