In Italia la presenza di un enorme patrimonio di aree e di edifici non utilizzati non limita in alcuna maniera la domanda di nuove trasformazioni. La crescita economica viene ancora fondata su nuove infrastrutture e nuovi insediamenti residenziali e produttivi. La continua occupazione di suoli da parte di insediamenti residenziali e produttivi e infrastrutture riduce la superficie agricola. Nel tentativo di risolvere il problema si ripercorrono però le medesime logiche che ne hanno determinato la genesi e lo sviluppo, e non si regolano quei fattori che hanno determinato il consumo indiscriminato di suolo.