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Cittadinanzattiva su denuncia Corte dei Conti sulla corruzione nella PA: per arginarla valutazione dei cittadini e uso sociale dei beni confiscati ai corruttori

Senza trasparenza e senza controlli veri non c'è argine a chi usa la pubblica amministrazione come fonte di illeciti guadagni" è quanto commenta Teresa Petrangolini, segretario generale di Cittadinanzattiva in merito alla Relazione della Corte dei Conti che fa luce sulla corruzione dilagante nella pubblica amministrazione e, in primo luogo, nella sanità.

"La trasparenza e i controlli riguardano la gestione degli appalti, le convenzioni con i soggetti privati e l'operato dei pubblici dipendenti. Per arginare questo fenomeno servirebbe potenziare il ruolo dei cittadini come controllori della cosa pubblica: da anni sono in atto forme di audit civico e di valutazione dal basso dei servizi che hanno portato, dove applicate seriamente, grandi cambiamenti improntati alla trasparenza e alla lotta agli sprechi. Queste forme di controllo esterno, e assolutamente economiche dal punto di vista del bilancio pubblico, dovrebbero diventare un  modo ordinario di controllare la rispondenza dei servizi alle esigenze dei cittadini. In questo senso, è necessario che sia rapidamente approvato dal Parlamento il disegno di legge sulla trasparenza e la valutazione della Pa che contiene molte norme utili a riguardo.

Sarebbe inoltre importante - continua Petrangolini -  che la magistratura usasse in modo più massiccio la norma relativa all'uso sociale dei beni confiscati ai responsabili di reati contro la pubblica amministrazione. Ciò, da un lato, costituirebbe un deterrente contro la corruzione e, dall'altro, sarebbe un modo per recuperare risorse per finalità di interesse generale e per il funzionamento della stesso servizio giudiziario".

Redazione Online

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